Marò, caso irrisolto da 9 mesi. L'italia chiama l'ambasciatore alla farnesina

Rapinder

Utente Esperto
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19 Settembre 2011
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ROMA - L'ambasciatore indiano è stato convocato oggi alla Farnesina dal segretario generale Michele Valensise su istruzioni del ministro degli esteri Giulio Terzi per il caso dei marò. A Debabrata Saha è stata reiterata la sollecitazione a che la sentenza della Corte suprema sia emessa prima dell'inizio delle festività natalizie. «È infatti con profondo sconcerto e preoccupazione che il governo italiano deve constatare, a distanza di oltre tre mesi dalla conclusione del dibattimento, che la Corte suprema non si è ancora pronunciata sui ricorsi presentati dall'Italia», si legge in una nota del ministero degli esteri sulla vicenda dei due fucilieri di marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.
Il segretario generale della Farnesina ha riaffermato la solida posizione giuridica italiana, fondata sulla giurisdizione dello Stato di bandiera in Alto Mare e sulla immunità funzionale degli organi dello Stato. In tale contesto l'ambasciatore Valensise ha confermato le preoccupazioni per le conseguenze negative che il mancato riconoscimento della giurisdizione dello Stato di invio dei militari avrebbe sull'impegno internazionale nella lotta contro la pirateria in alto mare. È stata infine ribadita la grande attenzione con cui il Governo, le istituzioni e l'opinione pubblica italiana seguono la vicenda dei due fucilieri, trattenuti ormai da oltre nove mesi nello Stato indiano del Kerala, nell'aspettativa di un loro tempestivo rientro in Italia.
La convocazione odierna dell'ambasciatore Saha fa seguito ai contatti del Ministro Terzi anche con il nuovo Ministro degli Esteri indiano Khurshid, con il quale il titolare della Farnesina aveva preso immediato contatto già in ottobre, in coincidenza con il suo insediamento alla guida della diplomazia di New Delhi, per sottolineargli l'urgenza di una soluzione positiva e improcrastinabile del caso, riaffermandone il rilievo prioritario nel quadro delle relazioni tra Italia e India.

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