I fan sono disperati per la chiusura della serie ambientata nelle celle del Fox River Penitentiary: le puntate della quarta serie sono un boom d'ascolti, tanto che il brand è uno delle punte di diamante del giovedì sera.
Telefilm Magazine ha in serbo un'ultima sorpresa: un'intervista esclusiva a Wentwoth Miller. Che rivela: "Mi piace l'idea di un lieto fine, eppure so che le mani di Michael si sono sporcate di troppo sangue e lui potrebbe sentirsi sopraffatto dall'idea del sacrificio estremo".
Non sembri molto a tuo agio con l'immagine del sex symbol, vero?
"Quello che attrae in Michael è che - come me - non si vede così. Durante la prima stagione, quando il fenomeno è esploso, sono stato totalmente colto di sorpresa. Ma lui è l'uomo che è capace di finire in prigione per salvare chi ama e questa sua abnegazione è universalmente attraente".
Essere l'immagine di Prison ti ha spiazzato?
"Ho preso molto sul serio la responsabilità di essere il volto del telefilm e di rappresentare cast e troupe. Ho cercato di fare di fare sempre del mio meglio. Ho capito che comunque non sempre puoi conciliare quello che vorresti accadesse con quello che ti capita poi davvero".
Di quale scelta di Prison vai fiero?
"Posso dire con orgoglio che sono la causa della scomparsa dei tatuaggi di Michael. Ma girare a lungo a Dallas in camicia a maniche lunghe è stato un inferno!"
Cosa ne pensi delle fan europee?
"Senza nulla togliere agli appassionati americani, credo che quelli internazionali siano sorprendenti. In Italia o in Cina mi fanno sentire una rock star. Sono loro l'ingrediente fondamentale del successo mondiale di Prison perchè sono critici ed appassionati al tempo stesso".
E' ora di una bella commedia brillante?
"Spero di si: mi terrorizza a morte l'idea di far ridere, ma è per questo che ne cerco disperatamente una da fare..."
Fonte; telefilmagazine
Telefilm Magazine ha in serbo un'ultima sorpresa: un'intervista esclusiva a Wentwoth Miller. Che rivela: "Mi piace l'idea di un lieto fine, eppure so che le mani di Michael si sono sporcate di troppo sangue e lui potrebbe sentirsi sopraffatto dall'idea del sacrificio estremo".
Non sembri molto a tuo agio con l'immagine del sex symbol, vero?
"Quello che attrae in Michael è che - come me - non si vede così. Durante la prima stagione, quando il fenomeno è esploso, sono stato totalmente colto di sorpresa. Ma lui è l'uomo che è capace di finire in prigione per salvare chi ama e questa sua abnegazione è universalmente attraente".
Essere l'immagine di Prison ti ha spiazzato?
"Ho preso molto sul serio la responsabilità di essere il volto del telefilm e di rappresentare cast e troupe. Ho cercato di fare di fare sempre del mio meglio. Ho capito che comunque non sempre puoi conciliare quello che vorresti accadesse con quello che ti capita poi davvero".
Di quale scelta di Prison vai fiero?
"Posso dire con orgoglio che sono la causa della scomparsa dei tatuaggi di Michael. Ma girare a lungo a Dallas in camicia a maniche lunghe è stato un inferno!"
Cosa ne pensi delle fan europee?
"Senza nulla togliere agli appassionati americani, credo che quelli internazionali siano sorprendenti. In Italia o in Cina mi fanno sentire una rock star. Sono loro l'ingrediente fondamentale del successo mondiale di Prison perchè sono critici ed appassionati al tempo stesso".
E' ora di una bella commedia brillante?
"Spero di si: mi terrorizza a morte l'idea di far ridere, ma è per questo che ne cerco disperatamente una da fare..."