Nelle ultme ore sembrava essere il Santos la squadra favorita per l'acquisto di Robinho dal Milan, ma a chiarire che realizzare questo affare non sarà così semplice è il vicepresidente del club verdeoro che sottolinea che le parti al momento sono ancora lontane. Domani pomeriggio il Milan si ritroverà a Milanello per la ripresa della preparazione in vista della gara di domenica contro il Siena, ma tra i rossoneri che non saranno presenti nel centro sportivo di Carnago c'è Robinho, che ha ricevuto il permesso dalla società di via Turati attraverso Adriano Galliani di rimanere in Brasile fino al 2 gennaio per poter trattare il proprio trasferimento. Il giocatore, infatti, non ha nascosto la volontà di tornare nel proprio Paese di origine per riunirsi con la famiglia, ma fino ad ora sembra essere difficile riuscire a trovare una squadra che sia in grado di accontentare le esigenze del Milan, che per la cessione dell'attaccante richiede una cifra non inferiore ai 10 milioni, e quelle del giocatore, che finora in rossonero percepisce un ingaggio da sei milioni l'anno e quindi difficilmente sarà disposto a scendere di molto dall'attuale stipendio. Quello che però sconcerta del modo di agire del Milan è la ferma volontà di vendere il giocatore nonostante si tratti di uno degli elementi fondamentali che hanno permesso di vincere lo scudetto nel 2011 e di uno dei preferiti del presidente Berlusconi che potrebbe rivelarsi ancora importante per affrontare la seconda parte della stagione in cui i rossoneri dovranno fare di tutto per riuscire a guadagnarsi almeno un posto in Champions League.
Dopo il dietrofront del Flamengo, però, come ha rivelato Adriano Galliani, che si trova ormai da quasi una settimana in Brasile per provare a cedere non solo Robinho ma anche Pato, l'unica squadra che sembrava poter avere le caratteristiche per acquistare Robinho era il Santos, già in partenza il club preferito da lui proprio perchè si tratta della formazione in cui è cresciuto e in cui ha già militato per due volte in carriera, ma inaspettatamente anche questa possibilità potrebbe sfumare. A chiarire meglio la situazione, infatti, è stato il vicepresidente del Santos, Odilio Rodrigues, che pur non nascondendo la volontà di riavere il giocatore in rosa ha confessato che si tratta di una trattativa molto complicata che difficilmente potrà risolversi in così pochi giorni come vorrebbe il Milan per provare poi a concentrarsi sugli eventuali sostituti dei due brasiliani: "Quella per Robinho è una trattativa molto difficile, le cifre in ballo sono alte. Sappiamo che qui il giocatore è un idolo e lui ha voglia di tornare qui, ma bisogna stare attenti. Al momento è tutto complicato, c'è troppa differenza tra offerta e richiesta. - ha rivelato il dirigente al quotidiano 'Lance' - Le distanze sono lontane". Da risolvere non c'è però solo il nodo relativo alla cifra richiesta dal Milan, che al momento sembra essere ritenuta eccessiva per tutte le squadre che si sono interessate al brasiliano, ma anche quella relativa all'ingaggio: l'attaccante, infatti, vorrebbe almeno 5 milioni di euro, ma questa cifra per il Santos è ritenuta troppo alta. A complicare la situazione ci sono poi anche i piani della società verdeoro, che ha chiarito di non ritenere Robinho l'unico obiettivo da raggiungere in questo mercato, ma anche se questo affare non dovesse andare in porto la rosa verrà comunque rinforzata: "I giornali scrivono solo di Robinho e Montillo (argentino del Cruzeiro) ma non stiamo dietro solo a questi due nomi. Lo staff tecnico ci ha dato molte indicazioni. Abbiamo la certezza che rinforzeremo la squadra, ma stiamo lavorando a varie ipotesi". Non resta quindi che attendere per capire se il quadro attuale potrebbe evolversi in modo diverso nelle prossime ore, anche se i dubbi sull'efficacia di questa doppia operazione rimangono proprio perchè Robinho è un elemento che finora da quando si è ripreso dall'infortunio si sta rivelando importante anche in questa stagione, mentre nel caso di Pato, nonostante i tanti infortuni lo abbiano reso troppo spesso fuori dai giochi si tratta comunque di un talento di 23 anni che non dovrebbe essere accantonato in maniera così superficiale
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