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Appesi gli scarpini al chiodo e diventato allenatore degli Allievi del Milan, l'ex attaccante rossonero Filippo Inzaghi ha raccontato agli spagnoli di El Pais le vicende che lo hanno portato in estate a prendere la decisione di abbandonare il calcio giocato.
"Sto vivendo questa nuova avventura come se fosse un reality. E' bello insegnare ai ragazzi di oggi. Certo, prima eravamo più maturi, ora computer, Facebook e poco calcio. Per molti so di essere Inzaghi, e per me è una grande responsabilità, senza calcio sapevo che sarebbe stata dura, però solo quando ti guardi indietro capisci quello che hai fatto - le parole di 'Super-Pippo' - . Perché ho smesso? Avevo delle offerte, come per esempio quella del Granada, il cui presidente venne a trovarmi a Formentera. Ma questa allenare qui era un'opportunità troppo grande, il Milan è il Milan. In Italia non avrei potuto indossare un'altra maglietta, mentre all'estero avrei dovuto lasciare la mia famiglia. Ricordi? La notte di Atene, fu la mia notte. Il giocatore con più classe con cui ho giocato? Kakà. Miglior difensore? Maldini, Nesta, Ferrara, Montero... Gli idoli? Van Basten e Rossi. Il fiuto del gol? L'ho sempre avuto, ma non si può insegnare".
Fonte:Calciomercato
"Sto vivendo questa nuova avventura come se fosse un reality. E' bello insegnare ai ragazzi di oggi. Certo, prima eravamo più maturi, ora computer, Facebook e poco calcio. Per molti so di essere Inzaghi, e per me è una grande responsabilità, senza calcio sapevo che sarebbe stata dura, però solo quando ti guardi indietro capisci quello che hai fatto - le parole di 'Super-Pippo' - . Perché ho smesso? Avevo delle offerte, come per esempio quella del Granada, il cui presidente venne a trovarmi a Formentera. Ma questa allenare qui era un'opportunità troppo grande, il Milan è il Milan. In Italia non avrei potuto indossare un'altra maglietta, mentre all'estero avrei dovuto lasciare la mia famiglia. Ricordi? La notte di Atene, fu la mia notte. Il giocatore con più classe con cui ho giocato? Kakà. Miglior difensore? Maldini, Nesta, Ferrara, Montero... Gli idoli? Van Basten e Rossi. Il fiuto del gol? L'ho sempre avuto, ma non si può insegnare".
Fonte:Calciomercato