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Vittorio Petronella, il 71enne arrestato lunedì per aver travolto e ucciso dopo una lite al semaforo il motociclista Alessandro Mosele, resta in carcere. Lo ha deciso il gip di Milano Enrico Manzi, che ha convalidato il fermo dell'anziano per omicidio volontario aggravato dai futili motivi e ha disposto la custodia cautelare in carcere. Petronella, ha spiegato il gip, è pericoloso socialmente perché ha dimostrato una chiara volontà di uccidere.
L'eccezionale gravità del fatto e la pericolosità dell'arrestato, che dopo aver travolto la vittima non si è fermato, e che nell'interrogatorio, stando a quanto si è saputo, non ha ammesso le sue responsabilità, hanno portato il giudice a confermare il carcere. Ciò, nonostante la legge preveda, per gli ultrasettantenni, che non possa essere ordinato il carcere, se non per casi di eccezionale gravità.
Malgrado le testimonianze agli atti dell'inchiesta che ricostruiscono chiaramente i fatti e parlano dell'auto del pensionato lanciata contro il motociclista, Petronella davanti al gip continua a negare. "Volevo solo parlargli, non volevo ucciderlo", avrebbe detto. Chi ha visto la scena, inceve, ha raccontato che l'uomo, dopo aver travolto la vittima, non si è fermato ed è passato sopra il corpo di Mosele, addirittura accelerando. Secondo altri, la circostanza si sarebbe ripetuta per ben due volte.
Il giudice, infine, nel motivare il suo provvedimento, ha anche fatto spiegato che l'anziano dopo avere investito Mosele ha 'puntato' con la sua auto anche una ciclista che si trovava in strada, ferendola ad una gamba. La famiglia, intanto, nella disperazione chiede giustizia e scrive al sindaco di Milano: "Siamo distrutti".
Fonte : tgcom.mediaset.it
L'eccezionale gravità del fatto e la pericolosità dell'arrestato, che dopo aver travolto la vittima non si è fermato, e che nell'interrogatorio, stando a quanto si è saputo, non ha ammesso le sue responsabilità, hanno portato il giudice a confermare il carcere. Ciò, nonostante la legge preveda, per gli ultrasettantenni, che non possa essere ordinato il carcere, se non per casi di eccezionale gravità.
Malgrado le testimonianze agli atti dell'inchiesta che ricostruiscono chiaramente i fatti e parlano dell'auto del pensionato lanciata contro il motociclista, Petronella davanti al gip continua a negare. "Volevo solo parlargli, non volevo ucciderlo", avrebbe detto. Chi ha visto la scena, inceve, ha raccontato che l'uomo, dopo aver travolto la vittima, non si è fermato ed è passato sopra il corpo di Mosele, addirittura accelerando. Secondo altri, la circostanza si sarebbe ripetuta per ben due volte.
Il giudice, infine, nel motivare il suo provvedimento, ha anche fatto spiegato che l'anziano dopo avere investito Mosele ha 'puntato' con la sua auto anche una ciclista che si trovava in strada, ferendola ad una gamba. La famiglia, intanto, nella disperazione chiede giustizia e scrive al sindaco di Milano: "Siamo distrutti".
Fonte : tgcom.mediaset.it