- 20 Novembre 2011
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«Gli sforzi Ue hanno dato rassicurazione. La crisi genera stress per tutti, abbiamo cercato di alleviare i più colpiti»
MILANO - Di baratro e Grecia Mario Monti non parla più. E, anzi, a pochi giorni da quel lugubre riferimento ai morti suicidi per la crisi ad Atene che aveva sollevato tante polemiche, il presidente del Consiglio concede una lettura più incoraggiante. In visita, a sorpresa, al Mobile di Milano, il presidente del Consiglio ha affermato che «ci sono segnali di speranza e ottimismo» nonostante in questo momento «segnali di crescita non se ne possano dare molti in termini di soldi dello Stato». E del resto, «se l'Italia è arrivata sull'orlo del precipizio e la politica ha fatto la cosa strana di chiedere ai non politici di dare una mano», è perché «in passato» i governi hanno aperto «troppi spiragli», approvando anche misure «spesso inconciliabili» tra loro. Non ci sono «margini per una deroga al rigore. Il rigore è qualcosa che deve pervadere il modo di essere del Paese. Il rigore non è contro la crescita ma la favorirà anche se non nell'immediato».
«ITALIA COESA» - «Non abbiamo un ministro per il mezzogiorno ma non abbiamo neanche una visione padana dell'Italia. Noi siamo per l'Italia coesa» ha detto poi il premier ha detto parlando dei fondi per il Sud sbloccati presso l'Unione Europea e lanciando una stoccata alla Lega proprio nel giorno in cui Bossi annuncia la candidatura della Lega a «forza principale del Paese».
IMU-BIS? IL GOVERNO NON CI PENSA - Una seconda tassa sulla casa «non è nella mente del governo» ha detto Monti rispondendo auna domanda. A volte ci sono idee, magari ottime, «che non sono necessariamente nella mente del governo».
LE RISORSE DEL FMI - Monti si augura che la decisione del G20 di raddoppiare le risorse il Fondo Monetario Internazionale per aiutare i paesi in difficoltà contribuisca a restituire fiducia ai mercati. Gli sforzi fatti dall'Unione europea per «mettere ordine» all'interno del proprio sistema economico e in quelli dei singoli Paesi che la compongono hanno «dato conforto e rassicurazione a molti membri del Fondo monetario internazionale, in particolare quelli asiatici, quelli europei extra eurozona e ai Brics». Il presidente del Consiglio considera «qualcosa di oggettivamente importante» i 435 miliardi di dollari stanziati dal Fondo monetario in favore dei Paesi indebitati.
Fonte consultata: corriere.it
MILANO - Di baratro e Grecia Mario Monti non parla più. E, anzi, a pochi giorni da quel lugubre riferimento ai morti suicidi per la crisi ad Atene che aveva sollevato tante polemiche, il presidente del Consiglio concede una lettura più incoraggiante. In visita, a sorpresa, al Mobile di Milano, il presidente del Consiglio ha affermato che «ci sono segnali di speranza e ottimismo» nonostante in questo momento «segnali di crescita non se ne possano dare molti in termini di soldi dello Stato». E del resto, «se l'Italia è arrivata sull'orlo del precipizio e la politica ha fatto la cosa strana di chiedere ai non politici di dare una mano», è perché «in passato» i governi hanno aperto «troppi spiragli», approvando anche misure «spesso inconciliabili» tra loro. Non ci sono «margini per una deroga al rigore. Il rigore è qualcosa che deve pervadere il modo di essere del Paese. Il rigore non è contro la crescita ma la favorirà anche se non nell'immediato».
«ITALIA COESA» - «Non abbiamo un ministro per il mezzogiorno ma non abbiamo neanche una visione padana dell'Italia. Noi siamo per l'Italia coesa» ha detto poi il premier ha detto parlando dei fondi per il Sud sbloccati presso l'Unione Europea e lanciando una stoccata alla Lega proprio nel giorno in cui Bossi annuncia la candidatura della Lega a «forza principale del Paese».
IMU-BIS? IL GOVERNO NON CI PENSA - Una seconda tassa sulla casa «non è nella mente del governo» ha detto Monti rispondendo auna domanda. A volte ci sono idee, magari ottime, «che non sono necessariamente nella mente del governo».
LE RISORSE DEL FMI - Monti si augura che la decisione del G20 di raddoppiare le risorse il Fondo Monetario Internazionale per aiutare i paesi in difficoltà contribuisca a restituire fiducia ai mercati. Gli sforzi fatti dall'Unione europea per «mettere ordine» all'interno del proprio sistema economico e in quelli dei singoli Paesi che la compongono hanno «dato conforto e rassicurazione a molti membri del Fondo monetario internazionale, in particolare quelli asiatici, quelli europei extra eurozona e ai Brics». Il presidente del Consiglio considera «qualcosa di oggettivamente importante» i 435 miliardi di dollari stanziati dal Fondo monetario in favore dei Paesi indebitati.
Fonte consultata: corriere.it