Monti: non mi schiero ma se qualcuno mi candida premier...

ViincenT

Utente Colossal
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12 Dicembre 2009
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"Ho detto oggi che posso essere un punto di riferimento" per portare avanti la mia agenda e potrebbe accadere che alcune forze politiche mi "indichino come
candidato premier. Se questo avverrà, vedrò se ci sono sufficienti forze e garanzie di credibilita' nell'impegno perché io aderisca a queste cosa".Così Mario Monti, nel primo pomeriggio, chiarisce nell'intervista su RaiTre a Lucia Annunziata quanto detto nell'ultima conferenza stampa da premier, questa mattina, a Palazzo Chigi.
Il divorzio dal PdL
Angelino Alfano ritiene impossibile una collaborazione con Mario Monti? "Sono esattamente queste le reazioni che sarà interessante avere, positive e negative. Nel
caso particolare del Pdl c'è un aspetto particolamrmente interessante: al di là degli atteggiamenti e dei toni, io in questa agenda espongo posizioni che sono note da anni". Poco prima il segretario del Pdl a Skytg 24 aveva detto che "l'atteggiamento di Monti preclude ogni forma di collaborazione".
Nessuna pregiudiziale anti PdL
"Può darsi - di questo può essere giudice solo Alfano - che non ci sia possibilità di collaborazione: ne prendo atto. Questo già è un elemento di chiarezza". Ma "non è vero che la mia sia un'agenda particolarmente ostile alle posizioni del Pdl", ha
detto Monti, citando, in particolare, la "parte relativa al mercato del lavoro".
Per guidare un movimento bisogna essere d'accordo sulle idee
Monti ha poi fatto riferimento all'invito di Silvio Berlusconi di prendere la guida dei moderati: "In varie conversazioni con Berlusconi e con Alfano, avevo fatto presente che la mia visione di politica economica era press'a poco come quella esposta nella
mia agenda. Per prendere la guida di un movimento bisogna essere d'accordo sul piano delle idee".
La conferenza stampa a Palazzo Chigi
''Mi ero presentato qui con diversi dei miei colleghi il 4 dicembre 2011 a pochi giorni dell'insediamento: avevamo illustrato provvedimenti presi dal cdm e avevamo rappresentato il quadro periglioso nel quale si trovava il paese'', ha esordito il premier Mario Monti nella conferenza stampa di fine anno, questa mattina.
A testa alta
Dopo un anno di lavoro "posso dire che l'emergenza finanziaria è superata, gli italiani possono di nuovo essere cittadini d'Europa a testa alta. Non abbiamo usato la strettoia degli aiuti dell'Ue e del Fondo Monetario''.
Monti ha espresso un ringraziamento "molto intenso" al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che con la sua "intuizione" ha reso possibile questo Governo e per i suoi "discreti ma illuminanti consigli".
Sbigottito da Berlusconi
Monti ha affrontato in più di un passaggio della conferenza di fine anno il suo rapporto con Silvio Berlusconi dicendosi "sbigottito" per alcune affermazioni del leader del Pdl sull'attività del governo: "Esprimo una parola di gratitudine e di sbigottimento nei confronti di Berlusconi - ha premesso detto Monti. Talora però - ha aggiunto - faccio fatica a seguire la linearita' del suo pensiero quando si tratta dell'apprezzamento o del non apprezzamento dell'attività del governo". "Ieri Berlusconi l'ha definita un disastro, nei giorni prima ho letto dichiarazioni invece lusinghiere. Rimane un quadro di comprensione mentale che a me sfugge - continua il premier dimissionario - e che non poteva costituire base per l'accettazione di una proposta peraltro generosa come quella di prendere la leadership dei moderati".
L'agenda Monti
La cosiddetta 'agenda Monti' significa, innanzitutto, "evitare pericolosissimi e illusionistici passi indietro", detto Monti. "L'agenda consiste quindi nell'evitare pericolosissimi e illusionistici passi indietro. Ma deve andare avanti. Sono convinto che l'Italia ha un grande potenziale, è un paese che può sorridere, è un bel paese con delle risorse straordinarie, con un capitale umano eccezionale, con un capitale sociale - salvo fenomeni gravissimi come la criminalità organizzata - molto positivo. Deve ritrovare quel tasso di fiducia che serve per fare più bambini".

Diffusa on line l'agenda di Monti
L'agenda Monti - diffusa on line - prevede la riduzione del prelievo fiscale complessivo" dando precedenza a lavoro e impresa, anche per mezzo del trasferimento del carico corrispondente "su grandi patrimoni e sui consumi" salvaguardando le fasce deboli e il ceto medio.

Togliere l'Imu? Bellissimo, ma poi...
"Promettere di togliere l'Imu è bellissimo... e anche promettere di ridurre altre tasse e introdurre il concetto che pagare le tasse è lasciarsi mettere le mani in tasca dallo Stato". "Se si farà senza grandissime azioni di politica economica un provvedimento come questo - ha detto Monti - chi verrà a governare un anno dopo, non dico cinque anni dopo ma un anno dopo, dovrà rimettere l'Imu doppia".
Per la crescita ci voglione le riforme ma la Cgil ci ferma
Per rilanciare la crescita servono riforme, alcune tutele previste dal mercato del lavoro erano "giustificatissime in passato", ma oggi "penalizzano i lavoratori" e la Cgil svolge un'azione di freno perché "fatica ad evolvere". Il presidente del Consiglio Mario Monti critica esplicitamente il sindacato di Susanna Camusso: "Per la crescita contano le condizioni macro, ma conta moltissimo ciò che avviene nel mercato del lavoro, nella produttività. Serve un gioco sinergico di imprenditori, sindacati, pubblici poteri, accomunati da un solo filo che prepara il futuro: la volontà di riforme". Per Monti bisogna evitare di farsi paralizzare da "una catena che inchioda al passato, dal rifiuto del cambiamento", non bisogna "restare aggrappati a un passato che non tornerà, arrocati a forme di tutela degli interessi dei lavoratori che erano molto giustificate un tempo ma che finiscono oggi per penalizzare i lavoratori. La riforma del mercato del lavoro, e poi l'accordo sulla produttività, sono stati frenati: la prima, la riforma del mercato del lavoro, è ritenuta soprattutto all'estero un grosso passo avanti, ma è stata frenata per l'atteggiamento di una delle confederazioni sindacali che fatica ad evolvere e che poi non ha aderito all'accordo sulla produttività".
Giustizia: leggi ad nationem e non ad personam
"Credo siano meglio leggi ad nationem e non ad personam". Lo ha sottolineato il premier uscente, Mario Monti, nel corso della conferenza stampa di fine anno. Parlando di quuanto fatto dall'esecutivo in questo anno in materia di giustizia, Monti ha spiegato che il governo ha fatto "tanta fatica" con la legge anticorruzione "per la presenza di forti resistenze". "Qualcuno potrebbe dire peccato che c'è stata la presenza del Pd nella maggioranza. Io dico no perchè senza altre cose non sarebbero state possibili", ha aggiunto.
Sui costi della politica ho trovato forti resistenze
Il presidente del Consiglio Mario Monti ha affrontato il tema dei costi della politica e dell'amministrazione. "Abbiamo fatto notevoli sforzi, dotandoci della migliore risorsa disponibile in Italia, il commissario Enrico Bondi, ma abbiamo portato a casa molto meno di quanto avremmo voluto", ha detto Monti, "basta vedere i fortissimi arroccamenti che ci sono stati in materia di Province, per esempio, e su alcuni aspetti del costo della politica". "Restiamo convinti - ha detto Monti - che si possa e debba fare molto di più e che un Governo che stia in carica cinque anni può far di più nei confronti delle resistenze forissime nell'amministrazione". "Resto convitno che il più grande costo della politica non è quella che ottimi giornalisti meritoriamente censiscono", ha detto Monti - citando, ad esempio, i "festini irriguardosi e privi di ogni dignità, che poi determinano uno screditamento della classe politica in un momento in cui ci sarebbe bisogno del contrario" - "ma quello delle decisioni non prese o delle decisioni prese pensando al breve periodo". Monti ha concluso il ragionamento citando, per la seconda volta nella conferenza stampa, Alcide De Gasperi: "L'uomo politico guarda alle prossime elezioni, l'uomo di Stato guarda alle prossime generazioni".
Non mi schiero con nessuno
"Io non mi schiero con nessuno personalmente, vorrei che i partiti si schierassero sulle idee, e spero che anche la nostra Agenda possa contribuire a dare più concretezza ai dibattiti", ha detto il premier. "Non servono 'discese in campo', trovo orrendo questo concetto. Non lo direi mai, anche se dovessi farlo, semmai parlerei di 'salita in politica' perchè serve una politica di un livello più elevato". Mario Monti scopre le carte e chiarisce che "non mi schiero personalmente" ma esorta tutti i partiti a "schierarsi per le idee" che espone.
Pronto ad assumere la guida, se richiesto
"A quelle forze che manifestasero adesione convinta" alla mia agenda "sarei pronto a dare il mio apprezzamento, incoraggiamento e, se richiesta, la mia guida". Così Monti a proposito dell'ipotesi di assumere "responsabilità" di Governo in futuro. Il presidente del Consiglio ha detto, rispondendo ad una domanda in conferenza stampa, "A priori, verificate tantissime condizioni, sì. Che è altra cosa dal dare il nome ad altri per liberi utilizzi". Monti ha spiegato: "Non sarò candidato ad un particolare collegio, anche dovessi muovermi nella direzione di un impegno politico, in quanto come credo sappiate ho la posizione di senatore a vita". Detto questo, "se una o più forze politiche con una credibile adesione a questa agenda, o ad una migliore ma che anche io trovi convincente, manifestassero il proposito di candidarmi a presidente del Consiglio, valuterei la cosa. A nessuno si può impedire di fare questo e, se permette, a nessuno diverso da me tocca dare la risposta".
Io succube della Merkel? In Europa ridono di queste frasi
Altro che "accucciati" sulle posizioni della Germania, come dice il centrodestra, il contrario: "Per anni abbiamo purtroppo avuto un governo in seria, seria difficoltà a far sentire la voce nel contesto euorpeo, capisco che ora ci sia un po' di disappunto...", replica Mario Monti in conferenza stampa. E la risposta è una serie di stoccate feroci contro Berlusconi e Tremonti: "Se la considerazione è 'siete appiattiti' oppure per usare la terminologia su cui il centrodestra ha più fantasia se questo è un atteggiamneto 'accucciato', o come ha detto Tremonti 'Andiamo a Bruxelles a quattro zampe', diretta premessa del paragone con il cavallo senatore di Caligola... Sono considerazioni carine, fino a un certo punto, ma totalmente infondate". E qui arriva l'affondo: "Se uno dice che tutti lo guardavano per l'ultima parola ai Consigli Europei, gli italiani ci credono perchè non hanno i racconti degli altri, ma tutti in Europa sanno che non è mai stato vero...". Quanto allo schiacciamento sulle posizioni tedesche, Monti racconta un episodio della cena dei leader europei ad Oslo per il conferimento del Nobel per la Pace alla Ue: "Ho raccontato che in Italia mi considerano succube della Merkel, si sono messi tutti a ridere perchè sono uno dei pochi che al Consiglio Europeo si permtte di articolare punti di vista divers": Insomma, l'agenda Monti "non è l'agenda Merkel. In comune abbiamo una 'M', i nomi di battesimo differiscono,. Avrà autorevolissimda agenda A.M., diversa dall'agenda M.M".
Vendola? E' lui il conservatore
"Nichi Vendola è sempre una persona che si ascolta e si legge con interesse, ma ha detto di me recentemente che sono un 'liberale conservatore'. Liberale sì, ma conservatore, per molti profili, penso che lo sia lui, non per la cura sui temi ambientali ma su quelli del lavoro". Lo dice Mario Monti, rispondendo alla domanda sulla ipotesi che nella maggioranza 'ampia' auspicata per la prossima legislatura ci possa essere anche il leader di Sel. Il premier dimissionario ha aggiunto che "nell'agenda Monti c'e molto 'pink' e molto 'green' ma sui temi del lavoro credo che le forze conservatrici siano altre. La risposta l'ha data ieri lo stesso Vendola, e forse non era la prima volta, chiedendo a Bersani di prendere le distanze dall'agenda Monti".

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