- 25 Agosto 2012
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Il ritorno di MotoGP alla scuderia Milestone era atteso con impazienza dagli appassionati di corse motociclistiche, soprattutto considerando il martellante lavoro di marketing che lo sviluppatore e il publisher hanno portato avanti negli ultimi mesi.
Tra demo, annunci, news e comunicati era impossibile non avere almeno un assaggio di ciò che gli sviluppatori si preparavano a far girare sulle nostre console. Fortunatamente a tante parole sono seguiti anche i fatti, visto che Milestone ha messo insieme un prodotto in grado di soddisfare tanto i giocatori alle prime armi quanto gli appassionati di vecchia data.
Nonostante alcuni difetti, infatti, questo reboot della serie si distingue per una serie di gradite qualità in particolar modo sul fronte del gameplay, elemento che gli sviluppatori hanno studiato con attenzione per cercare di non deludere le aspettative.
A convincere particolarmente è il comportamento delle moto in pista, differenziato in modo certosino a seconda che si cavalchi un'agile Moto 3, una bilanciata Moto 2 o un mostro da 1000cc appartenente alla categoria MotoGP.
A seconda della categoria e del modello selezionati il giocatore deve modificare il proprio stile di guida dosando attentamente l'uso dei freni, dell'acceleratore e la decisione con cui vengono affrontate curve e sorpassi. Molto più di quanto non accadesse in altri titoli del genere, in MotoGP 13 gestione del peso è fondamentale per ottenere prestazioni esaltanti e, proprio per questo motivo, è importante imparare a sfruttarla a dovere.
Tutto questo può essere tranquillamente apprezzato da ogni genere di utente grazie alla solita manciata di aiuti pensata per rendere meno ostico (e di conseguenza meno simulativo) il modello di guida studiato per MotoGP 13.
A seconda dell'abilità del giocatore chiamato a controllare i bolidi in pista è possibile ricorrere alla frenata assistita e ad altri elementi capaci di alleggerire il carico di responsabilità rendendo le gare più simili a un rilassante passatempo che a una vera e propria sfida all'ultima staccata.
Per i più esigenti, fortunatamente, non solo è possibile rinunciare a qualsiasi tipo di aiuto esterno, ma perfino (e ci mancherebbe, ci sentiamo di aggiungere) di separare la gestione del freno anteriore e di quello posteriore in modo da poter reagire in modo adeguato a ogni genere di situazione. I danni meccanici fanno il resto, costringendo a guardarsi anche da eventuali collisioni poco pulite.
I replay sono caratterizzati da un frame rate piuttosto zoppicante che rovina montaggi altrimenti spettacolari.
Se sul fronte del modello di guida Milestone è promossa senza dubbi, un discorso diverso deve essere fatto per la realizzazione tecnica generale, che sotto molti punti di vista non regge il confronto con altri giochi di corse più blasonati (ma anche caratterizzati da un budget ben più corposo).
Nel corso della sua lunga carriera Milestone ha cercato di crescere nel campo della programmazione, ma più passano gli anni più lo studio italiano sembra perdere terreno nei confronti dei diretti concorrenti.
Rispetto a molti altri giochi di corse in circolazione, infatti, MotoGP 13 appare visivamente meno convincente, pur essendo in linea con gli altri prodotti realizzati dagli sviluppatori italiani. A far storcere il naso è soprattutto il comportamento di moto e piloti durante gli incidenti, dove una fisica troppo leggera (difetto comune di tanti titoli dell'attuale generazione, a dire il vero) finiscono col rendere gli impatti poco verosimili. A questo si aggiunge qualche rallentamento di troppo, in particolar modo durante i replay e nelle gare sotto la pioggia.
Dopo aver esaminato ciò che accade in pista è il momento di concentrarsi sulle modalità di gioco che MotoGP 13 è in grado di offrire. Pur senza spiccare per proposte particolarmente innovative (sono lontani i giorni di SCAR e del suo approccio innovativo), il titolo Milestone garantisce agli appassionati tutto ciò che ci si sarebbe aspettato da un racing game.
Una volta avviato il gioco è possibile scegliere se entrare immediatamente in pista selezionando la Gara Rapida, se dedicarsi a un'esperienza leggermente più vasta (Gran Premio e Campionato) o, come da tradizione per questo genere di giochi, di creare il proprio pilota virtuale e accompagnarlo per tutto l'arco della sua carriera.
La modalità Carriera permette di vestire i panni aderenti di un pilota alle prime armi che, iniziando come WildCard a contratto, è chiamato ad attirare l'attenzione di fan, sponsor e squadre da ogni parte del mondo, battendo su pista i rivali e andando a completare gli obiettivi richiesti di volta in volta.
A differenza di quanto accade in altri giochi di corse (in particolare in Grid 2, che Milestone sembrerebbe aver in parte cercato di imitare) in MotoGP 13 il giocatore viene coinvolto raramente per personalizzare l'esperienza ed è spesso trascinato dalla corrente impostata dai programmatori. La gestione della scuderia, dei collaboratori, il rapporto con la stampa e con i fan, vengono appena accennati e non sono mai approfonditi a dovere.
Leggendo la massiccia dose di testi con cui il team ha scelto di raccontare e approfondire quanto accade attorno al pilota protagonista, tuttavia, la situazione migliora, permettendo di scoprire dettagli di ogni singola scuderia, di leggere i tweet dei fan o di sbirciare le copertine delle principali riviste di motociclismo prima di ogni gara.
I piloti avversari tendono a essere troppo legati alle traiettorie ideali, dalle quali non si spostano nemmeno quando rischiano di tamponare il giocatore in staccata.
A cercare di mantenere alto l'interesse c'è anche un sistema di crescita del pilota personalizzato, che gara dopo gara accumula punti esperienza salendo di livello (con la possibilità di condividere il medesimo profilo offline e nelle corse online). Peccato solo che eventuali risultati superiori a quelli richiesti non garantiscano bonus particolari, limitando il tutto alla scoperta di nuovi carchi e livree con cui decorare pilota e moto.
A questo si affianca un multiplayer piacevole, tanto online quanto sulla stessa console con lo schermo condiviso. Il fatto di poter organizzare Gran Premi e interi campionati online, aperti a tutti o limitati agli amici, garantisce ore di divertimento ai giocatori abbastanza fortunati da riuscire a mettere insieme un gruppo con cui condividere l'esperienza.
Per i veri maniaci delle due ruote è possibile organizzare ogni singolo aspetto delle competizioni, con tanto di prove libere e di qualificazioni, scegliendo perfino se attivare o disattivare le collisioni o se far partecipare piloti controllati dalla CPU.
Lo stesso si può dire del multiplayer offline, troppo spesso sacrificato nei giochi moderni in favore delle più fredde e anonime modalità online. Sacrificando parte del dettaglio grafico è infatti possibile gareggiare con un amico sulla medesima console, a tutto vantaggio del divertimento.
Le animazioni delle cadute sono incerte e poco credibili a causa della mancanza di peso di moto e piloti.
Giocando online abbiamo riscontrato prestazioni di rete generalmente buone, salvo alcune situazioni in cui le gare venivano rovinate da evidenti fenomeni di lag. Si tratta comunque di casi isolati ad alcune gare specifiche e che, di conseguenza, non dovrebbe rappresentare lo standard. Va comunque detto che i server, durante le nostre prove, non erano particolarmente affollati e che potrebbero comportarsi diversamente in condizioni di maggior traffico.
Considerando i suoi pregi e i suoi difetti MotoGP 13 si rivela essere un buon titolo per gli appassionati di motociclismo, soprattutto grazie alla gradevole gestione del multiplayer e alla fisica generale che regola il comportamento dei bolidi in pista. Milestone, tuttavia, ha ancora margini per migliorare.
Tra demo, annunci, news e comunicati era impossibile non avere almeno un assaggio di ciò che gli sviluppatori si preparavano a far girare sulle nostre console. Fortunatamente a tante parole sono seguiti anche i fatti, visto che Milestone ha messo insieme un prodotto in grado di soddisfare tanto i giocatori alle prime armi quanto gli appassionati di vecchia data.
Nonostante alcuni difetti, infatti, questo reboot della serie si distingue per una serie di gradite qualità in particolar modo sul fronte del gameplay, elemento che gli sviluppatori hanno studiato con attenzione per cercare di non deludere le aspettative.
A convincere particolarmente è il comportamento delle moto in pista, differenziato in modo certosino a seconda che si cavalchi un'agile Moto 3, una bilanciata Moto 2 o un mostro da 1000cc appartenente alla categoria MotoGP.
A seconda della categoria e del modello selezionati il giocatore deve modificare il proprio stile di guida dosando attentamente l'uso dei freni, dell'acceleratore e la decisione con cui vengono affrontate curve e sorpassi. Molto più di quanto non accadesse in altri titoli del genere, in MotoGP 13 gestione del peso è fondamentale per ottenere prestazioni esaltanti e, proprio per questo motivo, è importante imparare a sfruttarla a dovere.
Tutto questo può essere tranquillamente apprezzato da ogni genere di utente grazie alla solita manciata di aiuti pensata per rendere meno ostico (e di conseguenza meno simulativo) il modello di guida studiato per MotoGP 13.
A seconda dell'abilità del giocatore chiamato a controllare i bolidi in pista è possibile ricorrere alla frenata assistita e ad altri elementi capaci di alleggerire il carico di responsabilità rendendo le gare più simili a un rilassante passatempo che a una vera e propria sfida all'ultima staccata.
Per i più esigenti, fortunatamente, non solo è possibile rinunciare a qualsiasi tipo di aiuto esterno, ma perfino (e ci mancherebbe, ci sentiamo di aggiungere) di separare la gestione del freno anteriore e di quello posteriore in modo da poter reagire in modo adeguato a ogni genere di situazione. I danni meccanici fanno il resto, costringendo a guardarsi anche da eventuali collisioni poco pulite.
I replay sono caratterizzati da un frame rate piuttosto zoppicante che rovina montaggi altrimenti spettacolari.
Se sul fronte del modello di guida Milestone è promossa senza dubbi, un discorso diverso deve essere fatto per la realizzazione tecnica generale, che sotto molti punti di vista non regge il confronto con altri giochi di corse più blasonati (ma anche caratterizzati da un budget ben più corposo).
Nel corso della sua lunga carriera Milestone ha cercato di crescere nel campo della programmazione, ma più passano gli anni più lo studio italiano sembra perdere terreno nei confronti dei diretti concorrenti.
Rispetto a molti altri giochi di corse in circolazione, infatti, MotoGP 13 appare visivamente meno convincente, pur essendo in linea con gli altri prodotti realizzati dagli sviluppatori italiani. A far storcere il naso è soprattutto il comportamento di moto e piloti durante gli incidenti, dove una fisica troppo leggera (difetto comune di tanti titoli dell'attuale generazione, a dire il vero) finiscono col rendere gli impatti poco verosimili. A questo si aggiunge qualche rallentamento di troppo, in particolar modo durante i replay e nelle gare sotto la pioggia.
Dopo aver esaminato ciò che accade in pista è il momento di concentrarsi sulle modalità di gioco che MotoGP 13 è in grado di offrire. Pur senza spiccare per proposte particolarmente innovative (sono lontani i giorni di SCAR e del suo approccio innovativo), il titolo Milestone garantisce agli appassionati tutto ciò che ci si sarebbe aspettato da un racing game.
Una volta avviato il gioco è possibile scegliere se entrare immediatamente in pista selezionando la Gara Rapida, se dedicarsi a un'esperienza leggermente più vasta (Gran Premio e Campionato) o, come da tradizione per questo genere di giochi, di creare il proprio pilota virtuale e accompagnarlo per tutto l'arco della sua carriera.
La modalità Carriera permette di vestire i panni aderenti di un pilota alle prime armi che, iniziando come WildCard a contratto, è chiamato ad attirare l'attenzione di fan, sponsor e squadre da ogni parte del mondo, battendo su pista i rivali e andando a completare gli obiettivi richiesti di volta in volta.
A differenza di quanto accade in altri giochi di corse (in particolare in Grid 2, che Milestone sembrerebbe aver in parte cercato di imitare) in MotoGP 13 il giocatore viene coinvolto raramente per personalizzare l'esperienza ed è spesso trascinato dalla corrente impostata dai programmatori. La gestione della scuderia, dei collaboratori, il rapporto con la stampa e con i fan, vengono appena accennati e non sono mai approfonditi a dovere.
Leggendo la massiccia dose di testi con cui il team ha scelto di raccontare e approfondire quanto accade attorno al pilota protagonista, tuttavia, la situazione migliora, permettendo di scoprire dettagli di ogni singola scuderia, di leggere i tweet dei fan o di sbirciare le copertine delle principali riviste di motociclismo prima di ogni gara.
I piloti avversari tendono a essere troppo legati alle traiettorie ideali, dalle quali non si spostano nemmeno quando rischiano di tamponare il giocatore in staccata.
A cercare di mantenere alto l'interesse c'è anche un sistema di crescita del pilota personalizzato, che gara dopo gara accumula punti esperienza salendo di livello (con la possibilità di condividere il medesimo profilo offline e nelle corse online). Peccato solo che eventuali risultati superiori a quelli richiesti non garantiscano bonus particolari, limitando il tutto alla scoperta di nuovi carchi e livree con cui decorare pilota e moto.
A questo si affianca un multiplayer piacevole, tanto online quanto sulla stessa console con lo schermo condiviso. Il fatto di poter organizzare Gran Premi e interi campionati online, aperti a tutti o limitati agli amici, garantisce ore di divertimento ai giocatori abbastanza fortunati da riuscire a mettere insieme un gruppo con cui condividere l'esperienza.
Per i veri maniaci delle due ruote è possibile organizzare ogni singolo aspetto delle competizioni, con tanto di prove libere e di qualificazioni, scegliendo perfino se attivare o disattivare le collisioni o se far partecipare piloti controllati dalla CPU.
Lo stesso si può dire del multiplayer offline, troppo spesso sacrificato nei giochi moderni in favore delle più fredde e anonime modalità online. Sacrificando parte del dettaglio grafico è infatti possibile gareggiare con un amico sulla medesima console, a tutto vantaggio del divertimento.
Le animazioni delle cadute sono incerte e poco credibili a causa della mancanza di peso di moto e piloti.
Giocando online abbiamo riscontrato prestazioni di rete generalmente buone, salvo alcune situazioni in cui le gare venivano rovinate da evidenti fenomeni di lag. Si tratta comunque di casi isolati ad alcune gare specifiche e che, di conseguenza, non dovrebbe rappresentare lo standard. Va comunque detto che i server, durante le nostre prove, non erano particolarmente affollati e che potrebbero comportarsi diversamente in condizioni di maggior traffico.
Considerando i suoi pregi e i suoi difetti MotoGP 13 si rivela essere un buon titolo per gli appassionati di motociclismo, soprattutto grazie alla gradevole gestione del multiplayer e alla fisica generale che regola il comportamento dei bolidi in pista. Milestone, tuttavia, ha ancora margini per migliorare.
Fonte: eurogamer