Mou: "Resto fino al 2012" "Champions 2010? Un'incognita"

Kepl

Utente Colossal
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20 Novembre 2009
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Fra regali e proponimenti per il futuro. José Mourinho in una intervista a Sky Sport si cala pienamente nello spirito di Natale e Anno nuovo. In chiave Inter, chiaramente. Assicura che il suo futuro nerazzurro è lungo e racconta dei regali dei presidenti e di quelli che vorrebbe dai suoi giocatori più giovani.

FINO AL 2012 — Si parte con la promessa di fedeltà, non solo per il 2010: "Sono e sarò l'allenatore dell'Inter. Contrariamente a quello che si dice, quando ho firmato fino al 2012 l'ho fatto con la convinzione di andare avanti fino al 2012. La società ed io l'abbiamo fatto con la convinzione di andare avanti fino al 2012". Le voci che lo vorrebbero al divorzio a fine stagione, sono, quindi smentite.

NEL 2010 — "Mi aspetto dall'Inter che vinca lo scudetto di nuovo: con difficoltà, però che lo vinca, perchè abbiamo dimostrato finora di essere la squadra più forte. Ma non è sufficiente, perchè bisogna esserlo per tutta la stagione. Mi aspetto dall'Inter questo". Capitolo Champions: "E come sempre mi aspetto una Champions League pienissima di punti interrogativi, dipende da tante cose: al quarto di finale ci sarà una squadra tra Olympiacos e Bordeaux, una squadra tra Arsenal e Porto, una squadra tra Siviglia e Cska Mosca, il sorteggio è il sorteggio, più facile per uno e più difficile per un altro. Ci sono dei momenti che sono decisivi perchè una squadra magari ha perso dei giocatori per infortunio o per squalifica, e un'altra no, la Champions è sempre piena di punti interrogativi. Il mio animo come allenatore però è sempre lo stesso". La stagione dell'Inter, afferma Mourinho, sta andando secondo le previsioni. Ma qualcosa è cambiato nella rosa: "Penso che ci sia equilibrio tra quello che ci si aspettava e quello che è successo, anche se a Los Angeles avevo ancora questo enorme dubbio 'Ibra sì, Ibra no'. Però quando si è chiuso il mercato e abbiamo cambiato Ibra con Eto'o, e poi preso anche Sneijder, mi aspettavo di riuscire a costruire una squadra con qualitá per continuare a vincere".

AMICO DELL'EX PRESIDENTE — Il rapporto coi presidenti è sempre stato, secondo il portoghese, sereno: "Non ricordo regali materiali dei miei presidenti, veramente. Sono cose per le quali si ringrazia al momento, ma che dopo si dimenticano. Quello che rimane nel calcio è poter continuare a dire, dopo anni, che queste persone restano importanti, amici con i quali avere un rapporto. Oggi per me poter dire, per esempio, che sono amico del mio ex presidente (Abramovich, ndr) è bello, mi fa un grande piacere. Credo che sarà quello che succederà un giorno con il presidente Moratti, perchè il rapporto oggi è positivo, è sincero, è onesto. Un giorno quando io non sarò più allenatore dell'Inter, quello che mi aspetto è a Natale di ricordarmi di un presidente che è stato sempre al cento per cento con me e mi aspetto che il presidente mi possa un giorno ricordare come un allenatore e una persona positiva per suo club. Però parliamo di un futuro lontano, perchè in questo momento sono e sarò l'allenatore dell'Inter".

SANTON E BALOTELLI — Poi ecco i regali che vorrebbe da Santon e Balotelli, i due giovani sempre al centro della "bufera": "Il regalo che vorrei avere da Santon è vederlo allenarsi come si allenava un anno fa. Santon ricomincia a lavorare con noi a partire dal primo giorno del ritiro invernale. Il regalo che vorrei avere è vederlo allenarsi come si allenava un anno fa. Significherebbe aver capito perchè la sua carriera si è fermata per qualche mese, e significherebbe poter iniziare nella direzione giusta, come aveva iniziato prima di essere Santon, quando non lo conosceva nessuno". Per quanto riguarda Mario Balotelli, "mi piacerebbe che mi dicesse 'Ho capito tutto, non c'è più bisogno che tu perda tempo con me'".

(Gazzetta)


L'INTERVISTA COMPLETA OGGI ORE 19.00 SU STUDIO SPORT SU ITALIA UNO.