MILANO, 13 maggio - «Quello che scrivono, e cioe' che ho un piede e mezzo in Spagna e mezzo qui a Milano, e' falso». Josè Mourinho interviene in prima persona per smentire le voci di un divorzio imminente dall'Inter. Il tecnico portoghese ha scelto di chiarire la sua posizione sulle colonne di Panorama, attraverso un'intervista in esclusiva che uscirà domani in edicola. «Sì, è vero che allenero' il Real Madrid. Ho allenato una grande in Inghilterra. Alleno una grande in Italia, allenero' una grande in Spagna». Ma è sulle tempistiche che lo Special One ha qualcosa da ridire.
CHE ATTACCO A DE LAURENTIIS E MAZZARRI! - «Ho vinto tutto in tre Paesi, non mi manca niente - prosegue Mourinho - Pero' mi fa ridere quando sento alcuni presidenti che mi paragonano ai loro allenatori che non hanno vinto neanche una coppa di Toscana o Reggio Calabria». Chiaro il riferimento al preisidente del Napoli De Laurentiis e al tecnico Walter Mazzarri con il quale ha avuto un battibecco piuttosto acceso qualche mese fa. L'allenatore dell'Inter dice che c'e' una cosa che non gli piace dell'Italia. «L'ipocrisia del calcio - sottolinea - gente che viene da me, mi da' una pacca sulla spalla, mi fa un sorriso e mi dice: 'Sei il migliore, sei un grande, avanti così'. Poi appena possono mi attaccano. Mi chiedono addirittura un autografo, una foto con loro e poi cambiano di colpo. A me non piace tutto questo. Lo fanno anche alcuni allenatori».
Corrieredellosport.it
CHE ATTACCO A DE LAURENTIIS E MAZZARRI! - «Ho vinto tutto in tre Paesi, non mi manca niente - prosegue Mourinho - Pero' mi fa ridere quando sento alcuni presidenti che mi paragonano ai loro allenatori che non hanno vinto neanche una coppa di Toscana o Reggio Calabria». Chiaro il riferimento al preisidente del Napoli De Laurentiis e al tecnico Walter Mazzarri con il quale ha avuto un battibecco piuttosto acceso qualche mese fa. L'allenatore dell'Inter dice che c'e' una cosa che non gli piace dell'Italia. «L'ipocrisia del calcio - sottolinea - gente che viene da me, mi da' una pacca sulla spalla, mi fa un sorriso e mi dice: 'Sei il migliore, sei un grande, avanti così'. Poi appena possono mi attaccano. Mi chiedono addirittura un autografo, una foto con loro e poi cambiano di colpo. A me non piace tutto questo. Lo fanno anche alcuni allenatori».
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