Natale 2012, l'imu sará il regalo degli italiani: Con la stangata meno spese

Rapinder

Utente Esperto
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19 Settembre 2011
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ROMA - Il regalo di Natale che si faranno gli italiani sarà l'Imu. «Natale e Capodanno saranno sotto la stella della stangata dell'Imu che prosciugherà le capacità di spesa degli italiani in qualsiasi altro campo»: a sostenerlo è Alberto Corti, direttore di Federviaggio, Federazione del turismo organizzato aderente a Confcommercio. Secondo Corti, le previsioni per il settore del turismo sono «assolutamente negative». In particolare, l'esponente di Federviaggio lamenta il fatto che le prenotazioni dei viaggi avvengano sempre più «sotto data» e con budget ridotti.

LE METE VACANZIERE In questo quadro, un discorso a parte merita New York: il Capodanno nella Grande Mela, infatti, si ripropone come vero e proprio classico delle festività invernali. Buona anche la tenuta per viaggi in Africa, in Kenia e a Zanzibar in particolare, anche se si tratta sempre di mete per pochi fortunati. Rischia poi di risentire un pò il clima d'instabilità politica, che si è tornato a respirare di recente, l'area mediorientale, con l'eccezione degli Emirati Arabi, in particolare di Dubai e del Mar Rosso, sempre gettonato da chi ama sole e mare. Bisognerà vedere se le tensioni di questi giorni finiranno per influenzare le scelte di chi si accinge a partire nelle prossime settimane.
Più ottimista in vista delle festività natalizie in arrivo è invece Astoi Confindustria Viaggi, secondo la quale i dati non sono del tutto scoraggianti, almeno per quanto riguarda i primi trend registrati. L'andamento delle vendite, infatti - spiega l'associazione dei tour operator italiani, aderente a Confindustria - vede un leggero incremento, sia sul lungo che sul medio raggio, «dato che conforta un pò dopo un'estate che non verrà di certo ricordata dal settore come una delle migliori». I tour operator aderenti ad Astoi prevedono, ovviamente, di crescere ulteriormente in prossimità di Natale e Capodanno e si auguriamo che gli indecisi del «last minute» abbandonino gli indugi per concedersi una parentesi piacevole, non importa se a poche o molte ore di volo dalla propria casa. Per gli italiani diretti all'estero si riconferma anche quest'anno la voglia di sole e mare, non importa a quale latitudine. Mete come il Mar Rosso con Sharm El Sheikh e Marsa Alam, l'Oceano Indiano con Maldive e Mauritius ed il Sud-Est asiatico con la Thailandia, sono sempre al top delle preferenze, ma anche gli Stati Uniti con estensione ai Caraibi si confermano in vetta alle scelte. Ovviamente i costi cambiano a seconda del prodotto scelto. Sul lungo raggio, che fa la parte del leone dato il numero considerevole di giorni a disposizione, il valore medio si attesta sui 2.500 euro a persona, con un aumento medio del 5% rispetto all'anno scorso dovuto alla crescita dei costi sostenuti. Si tratta, secondo i tour operator, di un incremento lieve a fronte degli aumenti di tutti i tipi di costi con cui gli operatori hanno giornalmente a che fare.
Parla di un calo delle prenotazioni che si aggira tra il 5% e il 7% rispetto all'anno scorso Fortunato Giovannoni, presidente di Fiavet, l'associazione delle agenzie di viaggio aderente a Confcommercio. «Gli italiani - dice - decidono sempre più all'ultimo momento se partire, ma noi eravamo più pessimisti. Le partenze a fine novembre non sono andate male, è come se gli italiani si stessero a poco a poco abituando alla crisi, e speriamo che, da qui all'8 dicembre, altri decidano di prenotare una vacanza per Natale o Capodanno.

LA SARDEGNA LA REGIONE CHE PIÚ RISENTE DELLA CRISI In Italia a soffrire particolarmente è la Sardegna, dove il costo dei trasporti da tempo frena gli arrivi». Per questo la Fiavet ha in programma, la prossima settimana, un incontro con i vertici della Tirrenia. Per il resto, gli italiani che hanno già prenotato hanno scelto principalmente le capitali europee, le città d'arte in Italia, mete di mare in Sicilia e in Puglia e le crociere, «l'unico settore - conclude Giovannoni - con aumenti a due cifre, che vanno dal 10% al 15% e che permettono di mantenere i fatturati. Anche l'incidente alla Costa Concordia è stato ampiamente superato dalla clientela nel giro di poche settimane».

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