- 26 Agosto 2009
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NEW YORK, 1 ottobre 2009 – Avanti con le riserve. L’Nba ha informato le squadre che saranno i sostituti ad arbitrare l’inizio di stagione, a partire dalla sfida di stanotte (le 3 in Italia) tra Utah e Denver che apre la preseason 2009. Una decisione inevitabile per la lega pro Usa, dopo il no degli arbitri all’offerta presentata venerdì.
voto contrario — L’Nba, che la settimana scorsa ha cominciato il training camp degli arbitri con i sostituti, aveva fatto pervenire un’offerta sul tavolo dei 57 fischietti pro. Ed era riuscita a rompere il muro degli arbitri, con tre membri su cinque del comitato esecutivo che avevano detto sì. L’approvazione sembrava ormai cosa fatta, ma uno dei tre favorevoli ha cambiato idea spingendo gli arbitri riuniti a Washington a respingere l’offerta con 43 no e 14 sì. Eppure la lega aveva fatto delle concessioni, riducendo il numero di gare affidate agli arbitri di D-League e Wnba (da 100 a 50) e assicurando ai sei arbitri pronti ad andare in pensione nel prossimo biennio (in cui il nuovo contratto sarebbe stato in vigore) una liquidazione da 575mila dollari ciascuno. L’intesa avrebbe consentito alla lega di risparmiare il 3,5% di quanto spende in fischietti (circa 32 milioni di dollari l’anno), con gli aumenti salariali praticamente nulli compensati da bonus per trasferte, viaggi e gettoni.
trattative inesistenti — “Avevamo raggiunto un accordo di principio con gli arbitri – ha fatto sapere l’Nba alle sue 30 franchigie -, ma questa intesa non è stata rispettata, e non è la prima volta che l’associazione arbitri si comporta in questo modo. Viste queste premesse, non pensiamo di concludere un accordo in tempi utili, e quindi andremo avanti con gli arbitri di riserva”. Anche perché le trattative non sono mai ripartite: dopo il no all’ultima proposta Lamell McMorris, che stava conducendo il negoziato per i fischietti, ha deciso di chiamarsi fuori, lasciando al suo vice Biran Lam il compito di trovare l’intesa impossibile. La notizia del mancato accordo ha già scosso il mondo Nba: “Non so se i sostituti saranno all’altezza” ha fatto sapere Larry Brown, in panchina anche nel 1995-96, l’ultima volta che la stagione cominciò senza gli arbitri. “Sarà terribile – ha commentato l’ala di Denver Kenyon Martin -: non credo che gli arbitri di riserva si adatteranno al ritmo delle partite”.
no ai social network — Quando riprenderanno a fischiare gli arbitri avranno un compito in più: quello di impedire l’uso di dispositivi elettronici a giocatori e staff tecnico da 45 minuti prima dell’inizio della gara alla fine delle interviste con i media, intervallo compreso. E’ quanto ha deciso l’Nba, dotandosi di una politica per impedire l’accesso selvaggio ai social network. La scorsa stagione Charlie Villanueva aveva più volte pubblicato messaggi su Twitter durante l’intervallo. La lega non ha comunicato le eventuali sanzioni per chi infrange le regole, invitando i team a crearsene di proprie. Prima della lega basket era toccato all’Nfl affrontare il problema social network, impedendo a giocatori e addetti ai lavori di pubblicare nulla da 90 minuti prima a 90 minuti dopo, pena multe salatissime. I giocatori, i più assidui frequentatori di social network (Shaquille O’Neal è il più popolare su Twitter con oltre 2.300.000 seguaci), sono avvisati.