- 12 Luglio 2008
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La Coca-Cola è stata accusata di provocare danni alla salute, anche perché, fra i suoi ingredienti, figurano la caffeina ed elevate quantità di zucchero. A causa delle forti dosi di caffeina e di zuccheri semplici (soprattutto caramello), è una bevanda eccitante e molto calorica. L'azienda si difende affermando che la quantità di zuccheri semplici che contiene il suo prodotto è paragonabile a quella di succhi di frutta o altre bevande estive.
Nella versione senza zucchero, come la maggior parte di altre bevande commercializzate, viene usato come dolcificante aspartame, sostanza che, secondo alcuni studi, sarebbe potenzialmente tossica o cancerogena[8]. Inoltre, la miscela di acido fosforico e aspartame è ritenuta fonte di effetti dannosi sul sistema nervoso. La Coca-Cola contiene acido fosforico in una concentrazione di 325 mg/l, che le conferisce caratteristica di corrosività, avendo un valore di pH (circa 2,4) compreso tra quello dell'acido gastrico (pH 1,5) e quello dell'aceto (pH 3,0); inoltre l'acido fosforico lega il calcio, il magnesio e lo zinco nell'intestino diminuendone così il loro assorbimento; in particolare si rischia un'eccessiva perdita di calcio, in quanto vi è anche un'aumentata escrezione urinaria dovuta alle elevate dosi di zucchero presenti nella bevanda. Infine, si sospetta che la bevanda possa creare effetti di dipendenza, dubbio che la The Coca-Cola Company stessa non ha mai contribuito a sciogliere, avendo sempre mantenuto il riserbo sull'elenco degli ingredienti, appellandosi al diritto di protezione del segreto industriale. Tra le motivazioni addotte dell'azienda, quella che gli ingredienti sono già, per legge, presenti in etichetta, anche se non è resa pubblica, dal momento che la legge non lo richiede, l'esatta composizione delle sostanze aromatizzanti che vengono invece comprese sotto la generica indicazione di legge di "aromi naturali".
Nel maggio 2006, lo stato della California ha accusato la The Coca-Cola Company di aver importato dal Messico e distribuito per almeno quattro anni bottiglie con alto contenuto di piombo nella vernice delle etichette.[9] L'azienda ha respinto le accuse, a differenza della Pepsi che a un'accusa analoga risalente ad alcune settimane prima preferì pagare una multa da 2,25 milioni di dollari e ritirare dal mercato le confezioni sospette
WIKIPEDIA
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Ricordate NO COCA-COLA SI ALLA PEPSI
Nella versione senza zucchero, come la maggior parte di altre bevande commercializzate, viene usato come dolcificante aspartame, sostanza che, secondo alcuni studi, sarebbe potenzialmente tossica o cancerogena[8]. Inoltre, la miscela di acido fosforico e aspartame è ritenuta fonte di effetti dannosi sul sistema nervoso. La Coca-Cola contiene acido fosforico in una concentrazione di 325 mg/l, che le conferisce caratteristica di corrosività, avendo un valore di pH (circa 2,4) compreso tra quello dell'acido gastrico (pH 1,5) e quello dell'aceto (pH 3,0); inoltre l'acido fosforico lega il calcio, il magnesio e lo zinco nell'intestino diminuendone così il loro assorbimento; in particolare si rischia un'eccessiva perdita di calcio, in quanto vi è anche un'aumentata escrezione urinaria dovuta alle elevate dosi di zucchero presenti nella bevanda. Infine, si sospetta che la bevanda possa creare effetti di dipendenza, dubbio che la The Coca-Cola Company stessa non ha mai contribuito a sciogliere, avendo sempre mantenuto il riserbo sull'elenco degli ingredienti, appellandosi al diritto di protezione del segreto industriale. Tra le motivazioni addotte dell'azienda, quella che gli ingredienti sono già, per legge, presenti in etichetta, anche se non è resa pubblica, dal momento che la legge non lo richiede, l'esatta composizione delle sostanze aromatizzanti che vengono invece comprese sotto la generica indicazione di legge di "aromi naturali".
Nel maggio 2006, lo stato della California ha accusato la The Coca-Cola Company di aver importato dal Messico e distribuito per almeno quattro anni bottiglie con alto contenuto di piombo nella vernice delle etichette.[9] L'azienda ha respinto le accuse, a differenza della Pepsi che a un'accusa analoga risalente ad alcune settimane prima preferì pagare una multa da 2,25 milioni di dollari e ritirare dal mercato le confezioni sospette
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