Sappiamo solo che ci sarà, che avverrà con molta probabilità nel 2013 e che sarà violentissima: le conseguenze dell’eruzione solare sono appena delineate dalla NASA che appunto prevede il picco massimo dell’attività solare, che dura in un ciclo di 11 anni, proprio nel 2013. Ma non ci saranno né l’apocalisse e neanche la fine del mondo prevista tra 4,8 miliardi di anni. Potremo però assistere a insolite aurore boreali, cieli colorati di rosa e parecchi intoppi nelle telecomunicazioni perché l’energia che si andrà a sviluppare a seguito dell’eruzione solare potrebbe essere pari a 10 milioni di volte l’energia consumata in un anno sul Pianeta; oppure a 3 miliardi di volte l’esplosione delle bombe più distruttrici presenti sulla Terra.
A sviluppare un modello previsionale delle possibili conseguenze della tempesta solare che sarà comunque violenta un team di cinque scienziati dell’Observatoire de Paris, CNRS e Lockheed Martin Advanced Technology Center.
Spiega Guillaume Aulanier, astronomo all’ Observatoire de Paris:
Tutti i brillamenti solari che sono stati segnalati fino a oggi erano al di sotto del limite superiore. Tuttavia nel corso degli ultimi 160 anni abbiamo avuto diversi episodi di grandezza comparabile. Ognuno di questi bagliori forti ha avuto conseguenze significative sull’ambiente spaziale terrestre e sul nostro mondo tecnologicamente evoluto. Prevedere eventi simili in futuro è quindi una sfida importante. Ma in definitiva, non ci sarà Big One che potrebbe causare la fine del mondo.
I ricercatori come standard di riferimento hanno preso il più grande gruppo di macchie solari mai registrato che si verificarono nell’ aprile 1947 e dunque calcolato l’energia massima che può essere rilasciata da un’eruzione. Il risultato ottenuto dall’analisi congiunta della teoria e le osservazioni è di circa 6 x 1026 Joule, ossia 600 milioni di milioni di milioni di milioni di joule. Anche se questa cifra può sembrare impressionante risulta essere pari all’energia totale irradiata dal sole in appena due secondi. Il limite massimo per l’energia delle eruzioni solari è ancora dieci volte più grande del valore di misura per l’eruzione di classe X17 28 ottobre 2003 (in alto la foto). Potrebbe essere l’eruzione solare fino a sei volte maggiore dell’energia stimato dell’ eruzione di classe X28-40 del 4 novembre 2003 che arrivò a saturare tutti i telescopi spaziali rivelatori di radiazione. Questo evento rimane a tutt’oggi il più forte osservato con strumenti moderni e paragonabile a quello registrato nel 1859 da astronomo inglese Richard Carrington.
Fonte: Ecoblog
Sta volta però ragazzi non si parla di profezie.. Io ho un pò più di paura adesso!!!
A sviluppare un modello previsionale delle possibili conseguenze della tempesta solare che sarà comunque violenta un team di cinque scienziati dell’Observatoire de Paris, CNRS e Lockheed Martin Advanced Technology Center.
Spiega Guillaume Aulanier, astronomo all’ Observatoire de Paris:
Tutti i brillamenti solari che sono stati segnalati fino a oggi erano al di sotto del limite superiore. Tuttavia nel corso degli ultimi 160 anni abbiamo avuto diversi episodi di grandezza comparabile. Ognuno di questi bagliori forti ha avuto conseguenze significative sull’ambiente spaziale terrestre e sul nostro mondo tecnologicamente evoluto. Prevedere eventi simili in futuro è quindi una sfida importante. Ma in definitiva, non ci sarà Big One che potrebbe causare la fine del mondo.
I ricercatori come standard di riferimento hanno preso il più grande gruppo di macchie solari mai registrato che si verificarono nell’ aprile 1947 e dunque calcolato l’energia massima che può essere rilasciata da un’eruzione. Il risultato ottenuto dall’analisi congiunta della teoria e le osservazioni è di circa 6 x 1026 Joule, ossia 600 milioni di milioni di milioni di milioni di joule. Anche se questa cifra può sembrare impressionante risulta essere pari all’energia totale irradiata dal sole in appena due secondi. Il limite massimo per l’energia delle eruzioni solari è ancora dieci volte più grande del valore di misura per l’eruzione di classe X17 28 ottobre 2003 (in alto la foto). Potrebbe essere l’eruzione solare fino a sei volte maggiore dell’energia stimato dell’ eruzione di classe X28-40 del 4 novembre 2003 che arrivò a saturare tutti i telescopi spaziali rivelatori di radiazione. Questo evento rimane a tutt’oggi il più forte osservato con strumenti moderni e paragonabile a quello registrato nel 1859 da astronomo inglese Richard Carrington.
Fonte: Ecoblog
Sta volta però ragazzi non si parla di profezie.. Io ho un pò più di paura adesso!!!