Olimpiadi 2020: solo a Venezia o Roma
L'Italia alle Olimpiadi del 2020 ci crede, ma la corsa ai Giochi resta riservata a Roma e Venezia. Il Coni detta ancora una volta la linea in vista di una possibile candidatura per la rassegna a cinque cerchi: il discorso, ha detto chiaramente il presidente del comitato olimpico nazionale, Gianni Petrucci "è chiuso". Perché "le uniche candidature che portiamo avanti sono Roma e Venezia": una puntualizzazione per sgomberare il campo e fare piazza pulita di quelle proposte avanzate da Bari, Palermo e dell'Emilia Romagna, bollate come "irricevibili".
Del resto il Coni era già stato costretto a correre ai ripari, quando, all'indomani del sessione del Cio a Copenaghen che ha assegnato l'edizione del 2016 a Rio, in Italia si era scatenata la corsa folle di proposte "sfornate come pizze" aveva detto allora Petrucci. Ed era scattato un decalogo per fissare norme a cui attenersi affinché le candidature siano credibili. Fatte fuori Palermo (che aveva addirittura utilizzato sul sito i cerchi olimpici e la definizione di applicant city) e anche Bari, con conseguente coda polemica, scartando le avance arrivate dalla Romagna, adesso il campo si chiude e resta la corsa a due, tra la Città eterna e quella della laguna.
"Dobbiamo essere realisti - ha aggiunto ancora Petrucci -, le candidature le fa il Coni al Cio, le altre città non si devono offendere, è questione di serietà del Paese, non si possono presentare troppe candidature". Secondo il presidente del Coni "l'Italia si deve misurare con città come Tokyo, Parigi e Istanbul: serve serietà". Intanto il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, si è mostrato contrariato per l'incontro che Petrucci avrebbe avuto con il suo collega-rivale, Gianni Alemanno, per parlare della candidatura capitolina.
"Credo sia necessario che il presidente Petrucci ascolti anche le ragioni, ottime a mio avviso, della candidatura di Venezia, dal momento che questa è stata presentata da tempo e con amplissimo sostegno". Ora Cacciari aspetta un incontro in tempi rapidi con il capo dello sport. Intanto Venezia raccoglie il 'voto' del ministro del Welfare, Maurizio Sacconi: "C'è un contesto imprenditoriale più adatto". Il Coni deciderà tempi e modi per la candidatura in occasione della riunione del prossimo 15 dicembre: nel 2010 la corsa a due tra Roma e Venezia avrà la prima vincitrice.
L'Italia alle Olimpiadi del 2020 ci crede, ma la corsa ai Giochi resta riservata a Roma e Venezia. Il Coni detta ancora una volta la linea in vista di una possibile candidatura per la rassegna a cinque cerchi: il discorso, ha detto chiaramente il presidente del comitato olimpico nazionale, Gianni Petrucci "è chiuso". Perché "le uniche candidature che portiamo avanti sono Roma e Venezia": una puntualizzazione per sgomberare il campo e fare piazza pulita di quelle proposte avanzate da Bari, Palermo e dell'Emilia Romagna, bollate come "irricevibili".
Del resto il Coni era già stato costretto a correre ai ripari, quando, all'indomani del sessione del Cio a Copenaghen che ha assegnato l'edizione del 2016 a Rio, in Italia si era scatenata la corsa folle di proposte "sfornate come pizze" aveva detto allora Petrucci. Ed era scattato un decalogo per fissare norme a cui attenersi affinché le candidature siano credibili. Fatte fuori Palermo (che aveva addirittura utilizzato sul sito i cerchi olimpici e la definizione di applicant city) e anche Bari, con conseguente coda polemica, scartando le avance arrivate dalla Romagna, adesso il campo si chiude e resta la corsa a due, tra la Città eterna e quella della laguna.
"Dobbiamo essere realisti - ha aggiunto ancora Petrucci -, le candidature le fa il Coni al Cio, le altre città non si devono offendere, è questione di serietà del Paese, non si possono presentare troppe candidature". Secondo il presidente del Coni "l'Italia si deve misurare con città come Tokyo, Parigi e Istanbul: serve serietà". Intanto il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, si è mostrato contrariato per l'incontro che Petrucci avrebbe avuto con il suo collega-rivale, Gianni Alemanno, per parlare della candidatura capitolina.
"Credo sia necessario che il presidente Petrucci ascolti anche le ragioni, ottime a mio avviso, della candidatura di Venezia, dal momento che questa è stata presentata da tempo e con amplissimo sostegno". Ora Cacciari aspetta un incontro in tempi rapidi con il capo dello sport. Intanto Venezia raccoglie il 'voto' del ministro del Welfare, Maurizio Sacconi: "C'è un contesto imprenditoriale più adatto". Il Coni deciderà tempi e modi per la candidatura in occasione della riunione del prossimo 15 dicembre: nel 2010 la corsa a due tra Roma e Venezia avrà la prima vincitrice.
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