Ospedali, la Regione declassa il Martini

LoLLoPoWa

Utente Esperto
Autore del topic
5 Agosto 2010
1.226
58
Miglior risposta
0
Nel piano Cota neppure l'Amedeo
di Savoia è ritenuto un centro
di riferimento
MARCO ACCOSSATO, MAURIZIO TROPEANO
TORINO
Prende corpo la riforma sanitaria della giunta Cota. L’assessore Paolo Monferino ha consegnato ai componenti della IV commissione consiliare il quadro di riorganizzazione della rete ospedaliera, incentrato su un sistema gerarchico dove sono stati individuate sette grandi aziende ospedaliere e al loro interno una serie di strutture di primo livello ad alta complessità. Le altre avranno funzioni diversificate, «perché - spiega l’assessore - dobbiamo liberare risorse dalla rete ospedaliera per evitare il collasso».

La riorganizzazione si porta dietro molte polemiche. A Torino soprattutto, dove il Martini e l’Amedeo di Savoia vengono declassati: non solo non rientrano tra gli ospedali giudicati «di riferimento», ma neppure tra quelli «cardine». Secondo il consigliere regionale Pd, Nino Boeti, e la presidente della commissione sanità del Consiglio comunale, «il Martini è stato classificato con la stessa importanza dell’ospedale di Giaveno. Un grave errore». D’accordo con loro l’ex assessore alla Sanità, Eleonora Artesio. E un altro consigliere del Pd, Roberto Placido, si dice stupito che «la stessa fine subisca l’Amedeo di Savoia».

Monferino replica a muso duro: «Chi dice che il Martini è equiparato al presidio di Giaveno non sa di che cosa si sta parlando, visto che il primo continuerà ad avere un Dea e a giocare un ruolo chiave per la città». L’assessore difende la proposta che inserisce il Martini all’interno di un polo che ha nel San Luigi di Orbassano il punto di riferimento. Qui gli ospedali cardini sono a Rivoli e Pinerolo.

Alle Molinette faranno capo gli ospedali di Moncalieri, Chieri e Carmagnola, con buona pace delle resistenze della facoltà di Medicina che contesta l’irrazionalità del progetto. Monferino: «La decisione di organizzare la rete sanitaria fa parte di indicazioni politiche e programmatiche che spettano solo alla Regione, anche se all’interno dell’Aso Molinette sarà riconosciuta ampia autonomia all’università».

Il 15 novembre si faranno le consultazioni a Torino, ma il piano è sostanzialmente delineato. La terza azienda ospedaliero-universitaria è quella di Novara, cui faranno capo le strutture dell’area Nord con Biella e Vercelli. Verbania e Borgomanero sono centri cardini. Quattro le aziende ospedaliere: Giovanni Bosco di Torino che comprende il Maria Vittoria (riferimento) e le strutture del Canavese e delle Valli di Lanzo con Chivasso, Ciriè e Ivrea cardini. Il Santa Croce di Cuneo è il punto di riferimento degli ospedali della Granda con Mondovì, Savigliano e Alba come cardini. La rete del Sant’Antonio di Alessandria comprende gli ospedali dell’alessandrino e quelli della provincia di Asti. Il primo, insieme al pediatrico, sono i punti di riferimento, mentre Casale, Novi Ligure e Asti sono i presidi cardine.