Release Ossido di diazoto

xDEVIL_SF15x

Utente Medio
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16 Luglio 2012
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L'ossido di diazoto (nome IUPAC monossido di diazoto e noto soprattutto come protossido di azoto) a temperatura e pressione ambiente è un gas incolore non infiammabile dall'odore lievemente dolce.
Ha formula chimica N2O, il suo numero CAS è 10024-97-2.
È noto anche come gas esilarante per via dei suoi effetti euforizzanti. Trova impiego medico come analgesico e anestetico.
In condizioni normali, la sua solubilità in acqua è di circa 0,112 g per 100 g.
Non è tossico per inalazione, benché — essendo inodore — possa provocare asfissia. In forma liquefatta può causare ustioni per contatto, dovute alla bassa temperatura.

Storia:
Questo gas è stato scoperto da Joseph Priestley nel 1772. Vent'anni dopo, Humphry Davy lo sperimentò su sé stesso e su alcuni amici, tra cui i poeti Samuel Taylor Coleridge e Robert Southey. Scoprì così che l'ossido di diazoto attenua considerevolmente la sensazione del dolore, anche quando chi lo assume è ancora semi-cosciente e fu così che entrò nell'uso medico come anestetico, specialmente presso i dentisti che avevano difficoltà ad avvalersi dell'opera di un medico anestesista e che trovavano conveniente che il loro paziente rimanesse sufficientemente sveglio da poter interpretare eventuali comandi verbali.
William James descrive gli effetti del protossido di azoto su di sé[2], dicendo che poco dopo l'inalazione si produssero un brivido esteso dal torace alle estremità, una aumentata sensibilità visiva, uditiva e di piacere, perdita del legame con le cose esterne, una percezione di immagini connesse a parole e di fervida immaginazione fantasiosa.
In un famoso cortometraggio del 1914 di Charlie Chaplin, intitolato laughing gas (gas esilarante) o Charlot, falso dentista, viene descritto in modo comico l'effetto del protossido di azoto[3].

Motori a combustione interna:
Nelle applicazioni motoristiche, l'ossido di diazoto e il carburante del veicolo vengono iniettati nel condotto di aspirazione del motore, che produce i seguenti risultati: temperature dell'aria più basse nell'aspirazione, che producono un denso carico di aspirazione; aumento dell'ossigeno contenuto nel carico di aspirazione (l'aria ha una percentuale di ossigeno in peso del 20,9%);
Nelle competizioni automobilistiche l'ossido di diazoto, più noto in questo contesto come "protossido di azoto" o semplicemente nos, è iniettato nel carburatore o immediatamente a monte di esso per aumentare le capacità respiratorie del motore. Benché di per sé non sia infiammabile, decomponendosi ad alta temperatura fornisce più ossigeno dell'aria, consentendo al motore di bruciare una miscela più ricca di comburente. Inoltre, essendo stoccato in forma liquida, la sua evaporazione nel carburatore provoca un abbassamento della temperatura: questo rende la miscela carburante-comburente più densa e riduce la detonazione. Solitamente viene inserito in bombole di forma cilindrica comandate da una elettrovalvola che permette l'afflusso del gas a monte del carburatore attraverso l'azionamento di un apposito interruttore. È illegale utilizzarlo come sovralimentatore chimico per motori su auto stradali[9].
La stessa tecnica fu impiegata durante la seconda guerra mondiale per aumentare la potenza dei motori degli aerei, soprattutto da parte della Luftwaffe, il cui carburante era mediamente peggiore - in termini di numero di ottano - di quello in dotazione alle forze aeree degli Alleati, e per compensare la carenza di ossigeno in alta quota.[senza fonte]
La benzina, come tutti i carburanti, per bruciare ha bisogno di un elemento comburente: l'ossigeno, normalmente fornito dall'aria. Mentre l'addizione di un turbo viene chiamata "sovralimentazione meccanica", quella del protossido d'azoto viene definita "sovralimentazione chimica". Adducendo l'ossigeno proveniente dal protossido d'azoto all'aria (e incrementando di conseguenza la portata di combustibile), è possibile ottenere potenze sensibilmente maggiori rispetto all'utilizzo della sola aria. La sovralimentazione chimica aumenta le prestazioni di un veicolo di serie nei limiti degli stress meccanici e termici sopportabili dal propulsore, normalmente nell'ordine del 40%-45% (esempio: da 100cv si passerebbe a 140/150cv). Per un veicolo progettato per altissime prestazioni si può arrivare a un aumento del 150% (Es: da 100 cv si passerebbe a 250cv).

Fonte wikipedia.

Spero che vi sia piaciuta la mia release.
 
Riferimento: Ossido di diazoto

Mi sembra un po' inutile in quanto è un copia e incolla pari pari. Cerca di modificare almeno il testo. Le parole sono quelle di wikipedia.