Nell'unico anticipo della 22esima giornata i rossoblu battono i biancocelesti. Il 12esimo centro stagionale dell'argentino, che festeggia il suo 30esimo compleanno con un gol capolavoro, e la doppietta del serbo rendono vane le reti di Ledesma e Gonzalez
Il Genoa di Marino comincia a prendere forma, anche se con qualche brivido di troppo, soprattutto a Marassi. Dopo il 3-2 al Napoli, i rossoblù raccolgono la seconda vittoria consecutiva liquidando la Lazio 3-2 nell’unico anticipo della 22esima giornata. Il freddo e il gelo, che hanno costretto gli uomini di Reja a saltare gli ultimi due giorni di allenamento e ad una partenza anticipata per la Liguria, non sembrano aver sortito invece alcun effetto negativo su Palacio e compagni. L’argentino, dopo la doppietta agli azzurri, si sta confermando sempre più l’uomo simbolo di questo Genoa. Proprio come quel Tomas Skuhravy che 20 anni fa firmò l’ultimo successo rossoblù sui biancocelesti. La perla con cui l’argentino apre le danze è la ciliegina sulla torta con le trenta candeline che l’attaccante scuola Boca spegnerà stasera per festeggiare compleanno e vittoria. Un capolavoro assoluto che, oltre a sancire il 12esimo centro stagionale del bomber rossoblù, dopo 10’ spalanca le porte del successo al Genoa. Vittoria impreziosita poi dalla doppietta di Jankovic che regala così a Marino il primo successo in carriera su Edy Reja.
Dall’altra parte, il tecnico biancoceleste può essere tutt’altro che soddisfatto. La Lazio continua ad alternare grandi prestazioni a prove di livello decisamente minore. Il 2-0 al Milan nel turno infrasettimanale sembrava aver dato la giusta fiducia nei propri mezzi a Hernanes e compagni nella corsa all’Europa che conta di più. Ed invece, a Marassi, la Lazio è parsa per lunghi tratti lontana parente di quella squadra in grado di piegare i campioni d’Italia solo due giorni prima. I problemi dovuti al maltempo potrebbero essere l’attenuante più facile da trovare per giustificare una sconfitta, frutto più della discontinuità di una squadra che sembra ancora alla ricerca di un equilibrio definitivo, soprattutto quando gioca in trasferta, che di una settimana tormentata da ragioni metereologiche. Le due disattenzioni grazie alle quali Jankovic, altro uomo chiave della rinascita genoana, è riuscito a bucare due volte Marchetti ne sono forse la prova più chiara. Due svarioni che hanno tagliato le gambe ad ogni tentativo di ritorno in gara per i biancocelesti. Tentativo di rimonta decisamente tardivo. Dopo il gol del momentaneo 3-1 su calcio di rigore di Ledesma al 9' del secondo tempo, la Lazio è riuscita a trovare, infatti, la rete del 3-2 finale solo allo scadere.
A Marassi fa festa il Genoa che, grazie a questo successo e con la partita con l’Atalanta da recuperare, aggancia momentaneamente il Napoli al settimo posto in classifica a quota 30 cominciando a respirare profumo di zone che sanno di Europa. La Lazio invece incassa una brutta sconfitta che sa di brusca frenata lungo il viale che porta al terzo posto.
Il Genoa di Marino comincia a prendere forma, anche se con qualche brivido di troppo, soprattutto a Marassi. Dopo il 3-2 al Napoli, i rossoblù raccolgono la seconda vittoria consecutiva liquidando la Lazio 3-2 nell’unico anticipo della 22esima giornata. Il freddo e il gelo, che hanno costretto gli uomini di Reja a saltare gli ultimi due giorni di allenamento e ad una partenza anticipata per la Liguria, non sembrano aver sortito invece alcun effetto negativo su Palacio e compagni. L’argentino, dopo la doppietta agli azzurri, si sta confermando sempre più l’uomo simbolo di questo Genoa. Proprio come quel Tomas Skuhravy che 20 anni fa firmò l’ultimo successo rossoblù sui biancocelesti. La perla con cui l’argentino apre le danze è la ciliegina sulla torta con le trenta candeline che l’attaccante scuola Boca spegnerà stasera per festeggiare compleanno e vittoria. Un capolavoro assoluto che, oltre a sancire il 12esimo centro stagionale del bomber rossoblù, dopo 10’ spalanca le porte del successo al Genoa. Vittoria impreziosita poi dalla doppietta di Jankovic che regala così a Marino il primo successo in carriera su Edy Reja.
Dall’altra parte, il tecnico biancoceleste può essere tutt’altro che soddisfatto. La Lazio continua ad alternare grandi prestazioni a prove di livello decisamente minore. Il 2-0 al Milan nel turno infrasettimanale sembrava aver dato la giusta fiducia nei propri mezzi a Hernanes e compagni nella corsa all’Europa che conta di più. Ed invece, a Marassi, la Lazio è parsa per lunghi tratti lontana parente di quella squadra in grado di piegare i campioni d’Italia solo due giorni prima. I problemi dovuti al maltempo potrebbero essere l’attenuante più facile da trovare per giustificare una sconfitta, frutto più della discontinuità di una squadra che sembra ancora alla ricerca di un equilibrio definitivo, soprattutto quando gioca in trasferta, che di una settimana tormentata da ragioni metereologiche. Le due disattenzioni grazie alle quali Jankovic, altro uomo chiave della rinascita genoana, è riuscito a bucare due volte Marchetti ne sono forse la prova più chiara. Due svarioni che hanno tagliato le gambe ad ogni tentativo di ritorno in gara per i biancocelesti. Tentativo di rimonta decisamente tardivo. Dopo il gol del momentaneo 3-1 su calcio di rigore di Ledesma al 9' del secondo tempo, la Lazio è riuscita a trovare, infatti, la rete del 3-2 finale solo allo scadere.
A Marassi fa festa il Genoa che, grazie a questo successo e con la partita con l’Atalanta da recuperare, aggancia momentaneamente il Napoli al settimo posto in classifica a quota 30 cominciando a respirare profumo di zone che sanno di Europa. La Lazio invece incassa una brutta sconfitta che sa di brusca frenata lungo il viale che porta al terzo posto.
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