Info Palazzina crollata a Barletta quattro arresti per disastro e omicidio

Marta220

Utente Master
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12 Luglio 2010
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Un'operazione congiunta di polizia, carabinieri e guardia di finanza ha portato all'arresto questa mattina all'alba di quattro persone a Barletta e all'interdizione dall'attività professionale per una quinta. Sono accusate di disastro colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni nell'ambito delle indagini sul crollo di una palazzina che il 3 ottobre scorso uccise cinque donne e ferì 11 persone.

I provvedimenti, emessi dai magistrati di Trani, riguardano i fratelli Salvatore Chiarulli, 35enne titolare dell'impresa che si occupava di demolire i resti di una palazzina accanto a quella crollata, e i suoi fratelli Giovanni e Andrea, 38 e 44 anni, dipendenti della stessa ditta. Arrestato anche il proprietario dell'impresa di costruzioni che avrebbe dovuto edificarne un'altra nella stessa area, Cosimo Giannini, 58 anni. L'architetto Giovanni Paparella, direttore dei lavori, ha invece ricevuto un provvedimento di interdizione all'attività professionale.

Nel disastro erano morte quattro donne che lavoravano in nero in un laboratorio di confezioni e la figlia quattordicenne dei titolari dell'attività. L'inchiesta della procura di Trani ha accertato l'illegittimità dei lavori di demolizione dell'edificio adiacente alla palazzina crollata. non solo vennero eseguiti lavori in difformità rispetto al piano di demolizione elaborato dal Comune (che prevedeva l'utilizzo di mezzi manuali e di piccole dimensioni e i puntellamenti atti a impedire cedimenti o collassi del confinante edificio) bensì furono effettuati lavori di demolizione in assenza della dichiarazione di inizio attività che originariamente esisteva ma era diventata inefficace dal 1 febbraio 2011. Tale condotta «imprudente ed imperita - sottolineano gli investigatori in una nota - veniva posta in essere dal titolare e daidipendenti della ditta appaltatrice senza che venisse impedita dall'imprenditore proprietario del cantiere e dal direttore dei lavori, nonostante la comparsa nel confinante edificio, poi crollato, di gravi lesioni murarie».

«Quel crollo poteva essere evitato - ha detto il procuratore della Repubblica di Trani, Carlo Maria Capristo, che indaga con il Pm Giuseppe Maralfa - esso non è stato solo frutto di imperizia e imprudenza, siamo entrati nel terreno della colpa cosciente con comportamenti di estrema spregiudicatezza dei responsabili e nel disinteresse di chi doveva controllare».

Nell'inchiesta sono anche coinvolti alcuni pubblici ufficiali. Si tratta dell'architetto Francesco Gianferrini, dirigente del settore edilizia pubblica e privata del Comune di Barletta, Rosario Palmitessa e Roberto Mariano, l'ingegnere e il geometra dell'ufficio tecnico municipale che compirono il sopralluogo il 30 settembre scorso nella palazzina poi crollata, e il vigile Giovanni Andriolo, in forza al settore edilizia della polizia municipale. Per questo la prossima settimana saranno interrogati dinanzi al gip di Trani.

Alle vittime e alle loro famiglie gli inquirenti e gli investigatori hanno dedicato oggi i primi risultati dell'inchiesta. Per il presidente della Regione, Nichi Vendola, i risultati delle indagini rappresentano «una prima importantissima risposta a quella domanda di verità e giustizia che, con straordinaria civiltà, l'intera comunità barlettana ha espresso in tutte queste settimane».
Fonte: Il messaggero