Il Gruppo Operativo di Sicurezza ha deciso per il rinvio della partita: sulla città emiliana è scesa copiosa la neve da metà pomeriggio. L'ad bianconero Beppe Marotta: "E' assurdo che si giochi in impianti così obsoleti e fatiscenti".
Dopo un lungo conciliabolo tra i vertici di Parma e Juventus, l'arbitro Mazzoleni di Bergamo, il prefetto Luigi Viana, il Gos (Gestione ordine degli spettacoli), i vigili del fuoco, i capitani Morrone e Buffon, quando mancava meno di un'ora al calcio di inizio dell'anticipo della seconda giornata di ritorno della Serie A, il match è stato rinviato per la neve e il gelo che da qualche ora erano arrivati sull'Italia.
Una decisione pressoché scontata, eppure meditata a lungo e rinviata all'ultimo minuto utile, quando ancora i cancelli erano chiusi e i tifosi premevano per entrare. E con una punta polemica da parte delle due società. Quando la voce dello stop è cominciata a circolare, tra i supporter delle due squadre è serpeggiato un forte malumore e c'è stato qualche lancio di palle di neve verso lo stadio. E così si è ripetuto quello che accadde esattamente due anni fa, il 31 gennaio 2010, quando a saltare fu Parma-Inter, sempre per colpa della neve.
Anche questa sera si è verificato il problema della sicurezza sugli spalti, innevati e ghiacciati, ma anche la prova del campo ha detto di no. In pochi minuti dopo la scopertura dai teloni l'erba si è imbiancata e ghiacciata, a causa del perdurare della nevicata e della temperatura sotto zero. Il Parma avrebbe voluto giocare, come di solito accade per una squadra sfavorita sul proprio campo in questi casi. La Juventus no. Del resto entrambe le squadre non hanno impegni di coppe europee e giocare questa gara in condizioni impossibili non aveva molto senso.
Ma c'è una punta di risentimento nel commento di Pietro Leonardi, amministratore delegato gialloblù: "Alle 20 ho accettato la decisione - ha detto - anche se oggi siamo qui tutti a parlare. Nessuno ha avuto niente da dire in occasione di Parma-Palermo (il 4 dicembre scorso, ndr), nonostante ci fosse la nebbia". In quella circostanza "non c'erano certo le condizioni per giocare". Palermo non è la Juve, par di capire. "E' assurdo che si giochi in impianti così obsoleti e fatiscenti - ha risposto piccato l'ad della Juve Giuseppe Marotta -, è ora che la politica si muova, per promuovere la nuova legge sugli stadi. Non è possibile che ci rimetta sempre lo spettacolo del calcio. E mi è dispiaciuto molto per i nostri tifosi venuti fino a qui".
E il tecnico bianconero, Antonio Conte, ha rincarato la dose: "E' impossibile che, con i mezzi che ci sono a disposizione oggi, si debba rinviare una partita del genere. Si poteva giocare alle 15. Noi adesso siamo obbligati a farci dieci ore di pullman per tornare a casa e ritornare a Parma chissà quando, per giocare questa partita". Dopo la neve, il gelo.
Dopo un lungo conciliabolo tra i vertici di Parma e Juventus, l'arbitro Mazzoleni di Bergamo, il prefetto Luigi Viana, il Gos (Gestione ordine degli spettacoli), i vigili del fuoco, i capitani Morrone e Buffon, quando mancava meno di un'ora al calcio di inizio dell'anticipo della seconda giornata di ritorno della Serie A, il match è stato rinviato per la neve e il gelo che da qualche ora erano arrivati sull'Italia.
Una decisione pressoché scontata, eppure meditata a lungo e rinviata all'ultimo minuto utile, quando ancora i cancelli erano chiusi e i tifosi premevano per entrare. E con una punta polemica da parte delle due società. Quando la voce dello stop è cominciata a circolare, tra i supporter delle due squadre è serpeggiato un forte malumore e c'è stato qualche lancio di palle di neve verso lo stadio. E così si è ripetuto quello che accadde esattamente due anni fa, il 31 gennaio 2010, quando a saltare fu Parma-Inter, sempre per colpa della neve.
Anche questa sera si è verificato il problema della sicurezza sugli spalti, innevati e ghiacciati, ma anche la prova del campo ha detto di no. In pochi minuti dopo la scopertura dai teloni l'erba si è imbiancata e ghiacciata, a causa del perdurare della nevicata e della temperatura sotto zero. Il Parma avrebbe voluto giocare, come di solito accade per una squadra sfavorita sul proprio campo in questi casi. La Juventus no. Del resto entrambe le squadre non hanno impegni di coppe europee e giocare questa gara in condizioni impossibili non aveva molto senso.
Ma c'è una punta di risentimento nel commento di Pietro Leonardi, amministratore delegato gialloblù: "Alle 20 ho accettato la decisione - ha detto - anche se oggi siamo qui tutti a parlare. Nessuno ha avuto niente da dire in occasione di Parma-Palermo (il 4 dicembre scorso, ndr), nonostante ci fosse la nebbia". In quella circostanza "non c'erano certo le condizioni per giocare". Palermo non è la Juve, par di capire. "E' assurdo che si giochi in impianti così obsoleti e fatiscenti - ha risposto piccato l'ad della Juve Giuseppe Marotta -, è ora che la politica si muova, per promuovere la nuova legge sugli stadi. Non è possibile che ci rimetta sempre lo spettacolo del calcio. E mi è dispiaciuto molto per i nostri tifosi venuti fino a qui".
E il tecnico bianconero, Antonio Conte, ha rincarato la dose: "E' impossibile che, con i mezzi che ci sono a disposizione oggi, si debba rinviare una partita del genere. Si poteva giocare alle 15. Noi adesso siamo obbligati a farci dieci ore di pullman per tornare a casa e ritornare a Parma chissà quando, per giocare questa partita". Dopo la neve, il gelo.
resicu ~ Sport.sky.it