Roma - E' lo scontro Casini-Passera nel terzo polo a tenere banco nelle ultime ore. Il ritiro di Passera dalla competizione elettorale è stato a dir poco traumatico per il club del professor Monti. "La mia linea non è passata. Mi dispiace, ma a questo punto non sono più disponibile" ha detto ieri sera il ministro dello Sviluppo Economico. Chi è stato attorno al tavolo delle trattative lo ha visto combattere fino all'ultimo per la sua idea, quella di una lista unitaria sia alla Camera che al Senato, a significare la compattezza del progetto montiano. Con Mario Monti che l'ha ascoltato e che, prima di decidere, ha voluto sentire nuovamente il parere di tutti su un tema così delicato, che inciderà sulla campagna elettorale. E l'ha visto discutere lungamente con chi, invece, era contrario all'idea di annullarsi sotto una stessa sigla, là dove, alla Camera, non si è costretti dal Porcellum a procedere uniti. Problema di identità per l'Udc di Pier Ferdinando Casini, problema di chiarezza e novità in campo per il movimento di Verso la Terza Repubblica. Uno scontro di idee che, assicurano tutti gli interlocutori, ha sempre avuto toni civili, senza nascondere però una diversità di vedute e di strategie, a tratti netta. Oggi Casini, il vero ostacolo all'idea unitaria di Passera ha chiarito i contorni dell'intesa sulle liste. "I candidati dell'Udc li sceglierà l'Udc, così come Italia Futura e Fli sceglieranno i propri" ha chiarito Casini. Dunque, ha precisato, a Enrico Bondi spetterà solo il vaglio delle scelte che faranno i partiti.
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