- 20 Marzo 2009
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Stanze messe a soqquadro da apparizioni sovrannaturali? A spiegare il fenomeno dei poltergeist, spiriti burloni e malevoli che - secondo la tradizione - si manifesterebbero nelle case in cui abitano dei bambini, non è un 'pesce d'aprile'. A scatenare questi episodi sarebbe, invece, il cervello 'in trasformazione' degli adolescenti. La spiegazione arriva da due ricercatori italiani, Piero Brovetto (ultimo incarico noto come ordinario di Fisica superiore all'Università di Cagliari) e Vera Maxia, autori di uno studio che sarà pubblicato sul prossimo numero di 'Neuroquantology'. Secondo i fisici, tutte le testimonianza di un 'incontro' con un poltergeist hanno in comune il fatto di verificarsi "spesso nelle vicinanze di un bambino in età adolescenziale o di una giovane donna", si legge su NewScientist.
A generare il poltergeist, secondo i ricercatori, sarebbero proprio i bambini, incanalando l'energia nel vuoto quanto-meccanico (sorta di 'mare' composto da tutte le particelle elementari virtuali e dalle loro antiparticelle). Il team ha ipotizzato un meccanismo che potrebbe spiegare come fanciulle o bambini possano creare questo caos. "La pubertà è una modificazione del corpo del bambino che coinvolge vari organi, fra cui il cervello", spiegano i ricercatori. Dunque gli scienziati ipotizzano che le trasformazioni cerebrali che si verificano nella pubertà includano fluttuazioni nell'attività degli elettroni che, in rari casi, possono creare disturbi anche a pochi metri di distanza dal cervello stesso.
Disturbi simili, nelle loro caratteristiche, alle fluttuazioni quanto-meccaniche che i fisici credono si verifichino nel vuoto, in cui coppie di particelle e antiparticelle 'virtuali' si scontrano per un momento, prima di annichilirsi l'un l'altra e scomparire nuovamente. Brovetto e Maxia credono che queste fluttuazioni extra, scatenate dal cervello 'adolescente', sostanzialmente accrescerebbero la presenza delle particelle virtuali che circondano il bambino. Un fenomeno che potrebbe lentamente aumentare la pressione dell'aria intorno a lui, e dar vita al fenomeno caratteristico dei mobili e degli oggetti che ruotano in aria.
Ecco un esempio di Poltergeist:
A generare il poltergeist, secondo i ricercatori, sarebbero proprio i bambini, incanalando l'energia nel vuoto quanto-meccanico (sorta di 'mare' composto da tutte le particelle elementari virtuali e dalle loro antiparticelle). Il team ha ipotizzato un meccanismo che potrebbe spiegare come fanciulle o bambini possano creare questo caos. "La pubertà è una modificazione del corpo del bambino che coinvolge vari organi, fra cui il cervello", spiegano i ricercatori. Dunque gli scienziati ipotizzano che le trasformazioni cerebrali che si verificano nella pubertà includano fluttuazioni nell'attività degli elettroni che, in rari casi, possono creare disturbi anche a pochi metri di distanza dal cervello stesso.
Disturbi simili, nelle loro caratteristiche, alle fluttuazioni quanto-meccaniche che i fisici credono si verifichino nel vuoto, in cui coppie di particelle e antiparticelle 'virtuali' si scontrano per un momento, prima di annichilirsi l'un l'altra e scomparire nuovamente. Brovetto e Maxia credono che queste fluttuazioni extra, scatenate dal cervello 'adolescente', sostanzialmente accrescerebbero la presenza delle particelle virtuali che circondano il bambino. Un fenomeno che potrebbe lentamente aumentare la pressione dell'aria intorno a lui, e dar vita al fenomeno caratteristico dei mobili e degli oggetti che ruotano in aria.
Ecco un esempio di Poltergeist:
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