BOULDER, Usa -- Attorno a Saturno ci sono due “dischi volanti” che da quando vennero scoperti (nel 1980 grazie alle fotografie della sonda Voyager) hanno fatto parlare a lungo di sé. Al punto che alcuni ufologi li avevano definiti "navi stellari" nascoste tra gli anelli di Saturno.
In effetti, soprattutto se fotografati da particolari posizioni, la loro forma è davvero simile a quella classica degli oggetti volanti mostrati dai film di fantascienza. E per gli astronomi la loro morfologia non era certo facile da spiegare scientificamente.
E così per diversi anni sono rimasti una vera e propria curiosità. Atlante, questo il nome di uno dei due "oggetti", ha un diametro equatoriale di 37 chilometri, mentre Pan, ha un diametro di 35 chilometri. L'ipotesi era che si trattasse di satelliti. Ma solo ora è stata trovata una spiegazione alla loro formazione e alla loro forma, la cui ricerca è stata pubblicata sulla rivista Science.
La teoria corrente vuole che gli anelli di Saturno si siano formati dalla disintegrazione di uno o più corpi ghiacciati di preesistenti lune in seguito a giganteschi impatti di asteroidi o con altre lune. Ciò proiettò sul piano equatoriale una enorme quantità di materiale che andò a formare un disco di particelle ghiacciate attorno al pianeta che oggi forma gli anelli.
La presenza al loro interno di oggetti più massicci come lo sono Pan e Atlante rendeva difficile ipotizzare che essi si fossero formati dall’aggregazione di tali particelle, perché il campo gravitazionale di Saturno non avrebbe permesso l’aggregazione di oggetti così grandi a così poca distanza dal pianeta. Ma ora, grazie a complesse e lunghe ricostruzione al computer che hanno ricostruito quegli eventi, si è riusciti a capire cosa è successo all’interno degli anelli subito dopo la loro formazione....
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