Un professore di fotografia dell’Università di New York si è fatto installare, con un’operazione chirurgica, una placca di titanio dietro alla testa, che funge da supporto per una piccola telecamerina dotata di memoria interna. Wafaa Bilal, insegnante e artista di origini irachene, è entrato, per la prima volta in vita sua, in uno studio di piercing, dove hanno esaudito la sua richiesta.
Le immagini riprese dal retro della testa di Bilal, vengono trasmesse via laptop in streaming al Mathab, il Museo di arte contemporanea araba in Qatar, dove è in corso una collettiva che comprende il suo ultimo lavoro. Un’operazione che vuole portare a rifletterci sul perenne stato di sorveglianza (’under surveillance’) a cui siamo sottoposti.
Foto:
Fonte: Artsblog
Le immagini riprese dal retro della testa di Bilal, vengono trasmesse via laptop in streaming al Mathab, il Museo di arte contemporanea araba in Qatar, dove è in corso una collettiva che comprende il suo ultimo lavoro. Un’operazione che vuole portare a rifletterci sul perenne stato di sorveglianza (’under surveillance’) a cui siamo sottoposti.
Foto:

Fonte: Artsblog
Ultima modifica: