MILANO, 11 maggio 2009 - Il rammarico c'è: tre punti con la Juve avrebbero fatto comodo. Ma archiviato l'1-1 con la Juve conviene pensare al futuro. Kakà lo fa in rossonero e quindi difende la causa, ipotizzando il suo Milan che verrà. "Siamo qualificati per la Champions League, e questo mi rende felice. Nel giro di pochi mesi ritroveremo la competizione: mi è molto
Kakà con Yoann Gourcuff in rossonero. Reuters
Kakà con Yoann Gourcuff in rossonero. Reuters
mancata. Ma tutti sanno che abbiamo bisogno di ringiovanire la squadra e di potenziarla: Maldini chiuderà la sua carriera, Emerson non c'è più, ma ho fiducia: il Milan è un grande club e credo nel suo progetto". E a proposito di mercato, il brasiliano confessa di fare il tifo per Yoann Gourcuff, giovane talento del Bordeaux in prestito. "Sono molto felice di vedere che sta facendo una grande stagione, segna tanti gol e ha anche giocato con la nazionale francese. So che il suo periodo con noi non è stato facile, ha sofferto, ma se ritorna non succederà la stessa cosa. E lui appartiene già al Milan".
infortuni e rammarico — Resta da capire, invece, chi si accomoderà sulla panchina nella prossima stagione. Ieri sera, dopo la sfida con i bianconeri, Carlo Ancelotti ha ribadito che non ha intenzione di andarsene, "anche perché, ha sottolineato, per vincere la Champions League conviene restare con chi lo fa spesso: il Milan". Mauro Tassotti, ex compagno di squadra e "secondo" storico del tecnico di Reggiolo, guarda con un po' di tristezza al passato, riferendosi agli infortuni che hanno limitato la prima parte della stagione rossonera. "Abbiamo avuto una serie di infortuni lunghissimi, Pirlo, Gattuso, Nesta, non solo Kakà - commenta -; troppi problemi per lottare fino in fondo. Abbiamo anche avuto dei momenti di difficoltà, ma siamo stati bravi a superarli e a centrare la Champions anche se ci manca ancora un passettino".
La panchina del Milan a San Siro. LaPresse
La panchina del Milan a San Siro. LaPresse
TASSotti e il futuro — E per il futuro allenatore si fa anche il suo nome, ma lui nicchia. "Credo che mi conoscono abbastanza, sono a Milano dal 1980 per cui quello che devo sapere su di me lo sanno - aggiunge -. Non sta a me decidere, se Ancelotti mi chiedesse di seguirlo altrove? Ho un contratto con il Milan per un altro anno e devo parlare con la società, sentire le proposte, per ora non mi ha chiesto niente nessuno, se ne parlerà a fine campionato".
CARLETTO NON SI MUOVE — "Resterò sicuramente al Milan, con la società condividiamo un progetto". Carlo Ancelotti è sulla stessa linera di Kakà a proposito del suo futuro. "Sto pianificando con i dirigenti la prossima annata e questa squadra è competitiva. Lo è adesso e lo sarà soprattutto l'anno prossimo quando recupereremo Nesta, Kaladze e Borriello. Non c'è bisogno di rivoluzioni e l'Inter non è così distante. Non è detto che sia il Milan a dover fare la corsa sull'Inter". Nessuna dietrologia dietro il suo contratto in scadenza nel 2010, nessun ciclo è finito con la società rossonera. "Non ho bisogno di essere blindato perchè ho un altro anno di contratto. Il rinnovo propostomi dal Milan fino al 2012? Quando arriverà ve lo dirò. Ora pensiamo a conquistare i tre punti che ci servono per assicurarci la partecipazione alla prossima Champions League, l'obiettivo minimo di una stagione comunque positiva".
Fonte:Gazzetta Dello Sport
Kakà con Yoann Gourcuff in rossonero. Reuters
mancata. Ma tutti sanno che abbiamo bisogno di ringiovanire la squadra e di potenziarla: Maldini chiuderà la sua carriera, Emerson non c'è più, ma ho fiducia: il Milan è un grande club e credo nel suo progetto". E a proposito di mercato, il brasiliano confessa di fare il tifo per Yoann Gourcuff, giovane talento del Bordeaux in prestito. "Sono molto felice di vedere che sta facendo una grande stagione, segna tanti gol e ha anche giocato con la nazionale francese. So che il suo periodo con noi non è stato facile, ha sofferto, ma se ritorna non succederà la stessa cosa. E lui appartiene già al Milan".
infortuni e rammarico — Resta da capire, invece, chi si accomoderà sulla panchina nella prossima stagione. Ieri sera, dopo la sfida con i bianconeri, Carlo Ancelotti ha ribadito che non ha intenzione di andarsene, "anche perché, ha sottolineato, per vincere la Champions League conviene restare con chi lo fa spesso: il Milan". Mauro Tassotti, ex compagno di squadra e "secondo" storico del tecnico di Reggiolo, guarda con un po' di tristezza al passato, riferendosi agli infortuni che hanno limitato la prima parte della stagione rossonera. "Abbiamo avuto una serie di infortuni lunghissimi, Pirlo, Gattuso, Nesta, non solo Kakà - commenta -; troppi problemi per lottare fino in fondo. Abbiamo anche avuto dei momenti di difficoltà, ma siamo stati bravi a superarli e a centrare la Champions anche se ci manca ancora un passettino".
La panchina del Milan a San Siro. LaPresse
La panchina del Milan a San Siro. LaPresse
TASSotti e il futuro — E per il futuro allenatore si fa anche il suo nome, ma lui nicchia. "Credo che mi conoscono abbastanza, sono a Milano dal 1980 per cui quello che devo sapere su di me lo sanno - aggiunge -. Non sta a me decidere, se Ancelotti mi chiedesse di seguirlo altrove? Ho un contratto con il Milan per un altro anno e devo parlare con la società, sentire le proposte, per ora non mi ha chiesto niente nessuno, se ne parlerà a fine campionato".
CARLETTO NON SI MUOVE — "Resterò sicuramente al Milan, con la società condividiamo un progetto". Carlo Ancelotti è sulla stessa linera di Kakà a proposito del suo futuro. "Sto pianificando con i dirigenti la prossima annata e questa squadra è competitiva. Lo è adesso e lo sarà soprattutto l'anno prossimo quando recupereremo Nesta, Kaladze e Borriello. Non c'è bisogno di rivoluzioni e l'Inter non è così distante. Non è detto che sia il Milan a dover fare la corsa sull'Inter". Nessuna dietrologia dietro il suo contratto in scadenza nel 2010, nessun ciclo è finito con la società rossonera. "Non ho bisogno di essere blindato perchè ho un altro anno di contratto. Il rinnovo propostomi dal Milan fino al 2012? Quando arriverà ve lo dirò. Ora pensiamo a conquistare i tre punti che ci servono per assicurarci la partecipazione alla prossima Champions League, l'obiettivo minimo di una stagione comunque positiva".