- 6 Settembre 2009
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L’attaccante rivuole la nazionale. Ma contro il Bari potrebbe andare in panchina
Mazzarri non fa altro che ripetergli di non pensare al gol, di giocare tranquillo e di muoversi in sintonia con i compagni. Ma è più forte di lui: Fabio Quagliarella al gol ci pensa, eccome. E pensa alla Nazionale che per lui resta un discorso aperto, da definire quando il campionato entrerà nel vivo e lui magari avrà trovato la forma migliore. Scherza spesso con i compagni di squadra, quelli sicuri di anda*re in Sud Africa: Lavezzi, Gargano, Hamsik, Dàtolo, lo stesso De Sanctis. E ieri sera dopo il sorteggio si sarebbe ri*volto così ad Hamsik:«Saranno cavoli tuoi a incontrare l’Italia. Sei sicuro che non ci vediamo laggiù, guarda che non è detta l’ultima parola».
Quagliarella dentro di se ha già lanciato la sua sfida personale. Vuole far ricredere chi pensa che non può fare la prima punta. E vuole trattenere il posto in nazionale. Spera soltanto che l’esplosione di Denis e il recupero lampo di Lavezzi non spingano Mazzarri a scelte che possano compromettere il suo pieno ritorno alla forma. Ora sta meglio. Moralmente e fisicamente. Non avverte più l’ansia di dover spaccare il mondo perché finalmente aveva coronato il sogno di approdare nel Napoli. Sa di godere della fiducia e della stima di Mazzarri. E già, con il Bari, se ne avrà l’occasione, cercherà di muoversi sul fronte d’attacco, non dare punti di riferimento all’avversario e dialogare con i compagni piuttosto che cercare il bersaglio a tutti i costi. Ma il dubbio comincia a pervadere anche lui: chi partirà dalla panchina stavolta? Già, chi?
Quagliarella dentro di se ha già lanciato la sua sfida personale. Vuole far ricredere chi pensa che non può fare la prima punta. E vuole trattenere il posto in nazionale. Spera soltanto che l’esplosione di Denis e il recupero lampo di Lavezzi non spingano Mazzarri a scelte che possano compromettere il suo pieno ritorno alla forma. Ora sta meglio. Moralmente e fisicamente. Non avverte più l’ansia di dover spaccare il mondo perché finalmente aveva coronato il sogno di approdare nel Napoli. Sa di godere della fiducia e della stima di Mazzarri. E già, con il Bari, se ne avrà l’occasione, cercherà di muoversi sul fronte d’attacco, non dare punti di riferimento all’avversario e dialogare con i compagni piuttosto che cercare il bersaglio a tutti i costi. Ma il dubbio comincia a pervadere anche lui: chi partirà dalla panchina stavolta? Già, chi?