Recensione:
Anno 1191. La Palestina è dilaniata dalla III Crociata: le truppe al comando di Riccardo I Plantageneto, il re d'Inghilterra anche noto come “Cuor di Leone”, hanno conquistato la Città di Acri e già osservano speranzosi Gerusalemme e Damasco. Dal piccolo villaggio di Masyaf, un uomo di nome Altair, caduto in disgrazia presso la sua setta, viene inviato dal suo Gran Maestro a svolgere una missione che ha l' obiettivo di donare la pace al suo animo turbato e con esso alla terra tutta. Altair è infatti un Assassino, membro di una confraternita che mira all'ottenimento della pace innanzi tutto, anche se per ottenerla è necessario privare della vita coloro che ne sono nemici. Tramite un macchinario di nome “Animus”, noi oggi siamo in grado di rivivere le memorie di Altair e cercare così la risposta a molti enigmi storici, compreso uno assai segreto...
Dalla sua prima presentazione nel 2005 Assassin's Creed ha fatto molto parlare di sé e finalmente è giunto il tanto sospirato momento di prenderlo in mano. Volendo riassumere in poche, semplici parole il concept di gioco, diremo che si tratta di un Action-Adventure con sfumature Stealth ed RPG, tanto accennate quanto suggestive come le ombreggiature che lo contorniano, come vedremo in seguito. Altair dovrà indagare personalmente sui suoi “bersagli” svolgendo delle piccole sotto-missioni, in modo da apprendere le sue abitudini e studiare un metodo sicuro per giungere fino a lui; inoltre, sarà sempre saggio pianificare un'efficace via di fuga, perché anche l'assassino più abile non può sperare di poter colpire alla luce del giorno e non dover poi avere a che fare con le guardie cittadine, e scordatevi di poter massacrare tutto l'esercito di Riccardo o del Saladino.
Il sistema di controllo mira ad utilizzare volta per volta il controller in maniera differente, adeguandosi pertanto alla situazione e alla strategia del giocatore. Innanzitutto, in qualsiasi momento potremo scegliere se adottare un “basso profilo” o un “alto profilo”: nel primo caso l'assassino si muoverà cautamente, potrà scostare la gente al suo passaggio in maniera discreta e senza infastidire nessuno, potrà anche camuffarsi in appositi nascondigli (panchine, gazebo, mucchi di fieno) o semplicemente fingendosi un monaco in preghiera; in basso profilo, inoltre, Altair potrà scivolare silenziosamente alle spalle dei nemici e freddarli rapidamente con la lama nascosta nel suo polsino. Passando al profilo alto, il protagonista correrà instancabilmente, scosterà gli ostacoli a spallate o li afferrerà per scagliarli lontano (perché no, giù da una rupe) e potrà inoltre compiere percorsi acrobatici saltando tra le travi di legno o arrampicandosi ovunque sia presente una qualche sporgenza.
Ogni volta che ci avvicineremo ad un possibile bersaglio, questo verrà evidenziato da una luminescenza: a quel punto potremo procedere all'”aggancio”, ed in questo modo potremo effettuare le uccisioni silenziose, i borseggi, lo spionaggio, e naturalmente ingaggiare il combattimento in campo aperto. Quest'ultimo merita una menzione particolare: il sistema, basato su tempismo e colpo d'occhio, da principio ci ha lasciati interdetti, ma una volta presa la mano è risultato affascinante, divertente e in parte anche realistico. In pratica, è assolutamente inutile premere in maniera forsennata il tasto di attacco, perché così facendo l'avversario parerà sempre e comunque i nostri colpi (a meno che non sia sorpreso, in fuga, atterrato o in altro modo indifeso); ma se avrete il colpo d'occhio e il tempismo di premere nuovamente il tasto nell'esatto momento in cui le spade cozzano, allora il secondo attacco eluderà qualsiasi difesa, e nella maggior parte dei casi risulterà letale per il vostro avversario. Combattendo in alto profilo, invece, il tasto d'attacco si trasformerà in un contrattacco, anch'esso letale se premuto nel momento in cui il fendente nemico sarà ormai prossimo.
Metodi alternativi di combattimento riguardano l'utilizzo di pugnali da lancio o la possibilità di afferrare un nemico e di utilizzarlo come scudo umano prima di scagliarlo a terra (indifeso) o addirittura giù da un balcone. Quando le cose si metteranno male, però, sarà sempre meglio darsela a gambe: un opportuno indicatore ci segnalerà il nostro stato, dal bianco dell'anonimo al rosso del “pienamente visibile agli inseguitori”: se riusciremo a trovare un nascondiglio quando saremo momentaneamente fuori dal loro campo visivo, dopo alcuni secondi tutto tornerà tranquillo e potremo uscire nuovamente allo scoperto, anche se per un po' le guardie nei paraggi rimarranno particolarmente sospettose. A fianco all'indicatore di stato c'è la barra della “sincronizzazione”: nient'altro che l'energia residua di Altair, intendiamoci, ma è gradevole il fatto che venga interpretata come il livello di sintonia tra l'apparecchiatura dell'Animus e il ricordo in questione. Quando i ricordi diventano “traumatici”, infatti, l'Animus perde via via la sincronia, fino alla totale perdita del segnale ed il ritorno al più recente ricordo tranquillo registrato (ossia l'ultimo checkpoint superato).
Il giudizio tecnico di Assassin's Creed non può che essere positivo: gli ambienti sono veramente impressionanti, con uno studio stilistico, artistico, storico ed architettonico che raramente abbiamo potuto apprezzare ed una realizzazione assolutamente di prima categoria. Come già più volte annunciato, tutte le strutture sono infarcite di particolari tridimensionali dal dettaglio maniacale, e soprattutto è importante che questi possano essere sfruttati da Altair, il quale è in grado di arrampicarsi appigliandosi a praticamente qualsiasi sporgenza, sia essa la grata di una finestra o lo stipite di una porta. Il campo visivo è ugualmente impressionante, anche se in questo dobbiamo onestamente segnalare, perlomeno nella versione PS3, un evidente calo di frame-rate quando ci si sofferma ad osservare il panorama da un punto elevato. Tutti i modelli dei personaggi sono realizzati egregiamente, così come le textures, e rispondono splendidamente alle ombre in tempo reale; anche le animazioni sono per la maggior parte ottime, sebbene in questo campo non manchino alcune eccezioni quali il salto del cavallo o la caduta dei vasi. Si tratta comunque di piccolezze al cospetto di un lavoro così certosino, complesso, e in una parola spettacolare.
Rimarchevole il fatto che durante le cinematiche dei dialoghi sarete sempre in grado di ruotare parzialmente l'inquadratura mediante l'analogico destro, ed in molti casi anche di cambiare totalmente “camera”, importante soprattutto quando verrà visualizzato un effetto ottico (le cosiddette “interferenze nell'Animus”). Il gioco fa inoltre vasto uso del sistema di “messa a fuoco”, secondo cui in situazioni normali tutta la visualizzazione sarà chiara, mentre in scene concitate sarà ben evidente solo Altair o, nel caso sia selezionato, il suo bersaglio, mentre il resto sfumerà con l'aumentare della distanza. Anche per quanto riguarda il sonoro ci riteniamo pienamente soddisfatti: il gioco fa largo uso di rumori d'ambiente come il vociare della folla in città, il canto degli uccelli e delle aquile in aperto deserto, l'acqua delle fontane, le voci delle guardie, suoni a cui si accostano volta per volta i numerosi temi musicali, tutti maestosi, ritmati nei combattimenti e negli inseguimenti, e sempre ben realizzati. Ottimi tutti i doppiaggi, in Italiano e con una traduzione egregia, anche se per il protagonista ci saremmo forse aspettati un timbro un po' più “macho”. Inoltre, gli sviluppatori hanno volutamente fatto sì che alcune voci siano rimaste in francese, in tedesco ed in arabo, rendendo così piacevolmente multi-etnica l'esperienza di gioco.
Il sistema di controllo è pressoché immediato, il ché non è cosa da poco vista la vastità di azione che il buon Altair può compiere: ad ogni modo, oltre ad un breve ed esaustivo tutorial, durante tutto il gioco potremo contare su un indicatore che ci segnalerà la funzione di ogni tasto a seconda della situazione presente; inoltre, sulla sinistra sarà sempre presente una finestra di suggerimento, anche se alla lunga, quando avrete preso completamente confidenza col sistema, questa risulterà essere solo un impiccio al campo visivo. È un vero peccato che talvolta il sistema di controllo sembri quasi fare “i capricci”, magari perché non siamo perfettamente allineati con l'oggetto con cui interagire, ma prestando la dovuta attenzione anche questo problema viene ovviato. Il ritmo di gioco è di base piuttosto pacato, a volte anche un po' troppo, tanto da poter essere quasi considerato “stagnante”, specie quando vi troverete a dover attraversare mezza città con la posa del monaco penitente per evitare di attirare l'attenzione delle guardie.
Fortunatamente le cose da fare non mancano, tra torri da scalare per visualizzare l'ambiente circostante, paesani da soccorrere per guadagnarsi il loro aiuto (utilissimo per depistare le guardie), missioni di spionaggio e di borseggio, più le prove “speciali” che ci chiederanno alcuni informatori. Nonostante ciò, alla lunga le varie sotto-missioni potrebbero risultare un po' ripetitive, ma anche in quel caso ci penserà il gioco a rendere l'esperienza sempre frizzante mediante un progressivo aumento della difficoltà (più guardie, più sospettose e più dure da abbattere). A questo aggiungete altre missioni totalmente opzionali come la ricerca delle varie bandierine o l'omicidio di tutti i templari, utili soprattutto ad aumentare la barre della sincronizzazione (o energia che dir si voglia). Una cosa deludente è lo scarso grado di interazione possibile con la gente comune: va bene che Assassin's Creed non è un RPG, ma il non poter mai parlare con nessuno salvo i casi previsti è un po' sconfortante. Per il resto, la trama è molto interessante ed originale, soprattutto per alcuni retroscena di cui naturalmente non vi sveliamo nulla: più che colpi di scena veri e propri, non mancheranno infatti dei risvolti assolutamente inattesi.
Dall'inizio alla fine, il gioco dovrebbe durare all'incirca una ventina di ore, il doppio se cercate tutti gli oggetti nascosti e svolgete tutte le sotto-missioni, forse la metà se decidete di fare tutto di corsa, rovinandovi così lo spirito stesso del gioco – quello, ossia, di rispettare il Credo degli Assassini, ossia la ricerca della Pace a qualsiasi costo. Diciamo pertanto che, tranne quest'ultimo caso puerile, anche nell'ambito della longevità siamo pienamente soddisfatti. In conclusione, Assassin's Creed mantiene le promesse di essere un bellissimo gioco, un capolavoro non privo di difetti, se vogliamo, ma comunque un capolavoro, immediato nonostante la vastità di azioni, spettacolare tecnicamente, affascinante per trama e ambientazione. Sicuramente vale la pena dargli un'occhiata.
Commento:
Assassin's Creed è un gioco per il quale c'è stata una grandissima attesa, piena di interrogativi e di aspettative. Adesso che i primi hanno avuto risposta, possiamo dire con sicurezza che la maggior parte delle seconde è stato soddisfatta, giacché Ubisoft ci regala un capolavoro di tecnica con elementi di trama interessanti e stimolanti, una capacità di movimento e di esplorazione vastissima ed un gameplaying trascinante, quest'ultimo merito di un sistema di combattimento basato sul tempismo e il colpo d'occhio e di numerose sotto-missioni disponibili. Non mancano però i difetti, come fasi di gioco stagnanti in cui dovrete procedere con una cautela snervante, qualche capriccio del sistema di controllo, qualche elemento grafico imperfetto, un'interazione con la folla estremamente limitata o non ultima l'impressione che alla lunga si stiano facendo ripetutamente sempre le stesse cose. Per questi difetti non ci sentiamo di assegnare al gioco il voto massimo, ma ciò nondimeno rimaniamo convinti che un simile Action-Adventure meriti l'attenzione di tutti per la sua profondità, la sua immediatezza, la sua realizzazione e, in generale, la sua bellezza.
Anno 1191. La Palestina è dilaniata dalla III Crociata: le truppe al comando di Riccardo I Plantageneto, il re d'Inghilterra anche noto come “Cuor di Leone”, hanno conquistato la Città di Acri e già osservano speranzosi Gerusalemme e Damasco. Dal piccolo villaggio di Masyaf, un uomo di nome Altair, caduto in disgrazia presso la sua setta, viene inviato dal suo Gran Maestro a svolgere una missione che ha l' obiettivo di donare la pace al suo animo turbato e con esso alla terra tutta. Altair è infatti un Assassino, membro di una confraternita che mira all'ottenimento della pace innanzi tutto, anche se per ottenerla è necessario privare della vita coloro che ne sono nemici. Tramite un macchinario di nome “Animus”, noi oggi siamo in grado di rivivere le memorie di Altair e cercare così la risposta a molti enigmi storici, compreso uno assai segreto...
Dalla sua prima presentazione nel 2005 Assassin's Creed ha fatto molto parlare di sé e finalmente è giunto il tanto sospirato momento di prenderlo in mano. Volendo riassumere in poche, semplici parole il concept di gioco, diremo che si tratta di un Action-Adventure con sfumature Stealth ed RPG, tanto accennate quanto suggestive come le ombreggiature che lo contorniano, come vedremo in seguito. Altair dovrà indagare personalmente sui suoi “bersagli” svolgendo delle piccole sotto-missioni, in modo da apprendere le sue abitudini e studiare un metodo sicuro per giungere fino a lui; inoltre, sarà sempre saggio pianificare un'efficace via di fuga, perché anche l'assassino più abile non può sperare di poter colpire alla luce del giorno e non dover poi avere a che fare con le guardie cittadine, e scordatevi di poter massacrare tutto l'esercito di Riccardo o del Saladino.
Il sistema di controllo mira ad utilizzare volta per volta il controller in maniera differente, adeguandosi pertanto alla situazione e alla strategia del giocatore. Innanzitutto, in qualsiasi momento potremo scegliere se adottare un “basso profilo” o un “alto profilo”: nel primo caso l'assassino si muoverà cautamente, potrà scostare la gente al suo passaggio in maniera discreta e senza infastidire nessuno, potrà anche camuffarsi in appositi nascondigli (panchine, gazebo, mucchi di fieno) o semplicemente fingendosi un monaco in preghiera; in basso profilo, inoltre, Altair potrà scivolare silenziosamente alle spalle dei nemici e freddarli rapidamente con la lama nascosta nel suo polsino. Passando al profilo alto, il protagonista correrà instancabilmente, scosterà gli ostacoli a spallate o li afferrerà per scagliarli lontano (perché no, giù da una rupe) e potrà inoltre compiere percorsi acrobatici saltando tra le travi di legno o arrampicandosi ovunque sia presente una qualche sporgenza.
Ogni volta che ci avvicineremo ad un possibile bersaglio, questo verrà evidenziato da una luminescenza: a quel punto potremo procedere all'”aggancio”, ed in questo modo potremo effettuare le uccisioni silenziose, i borseggi, lo spionaggio, e naturalmente ingaggiare il combattimento in campo aperto. Quest'ultimo merita una menzione particolare: il sistema, basato su tempismo e colpo d'occhio, da principio ci ha lasciati interdetti, ma una volta presa la mano è risultato affascinante, divertente e in parte anche realistico. In pratica, è assolutamente inutile premere in maniera forsennata il tasto di attacco, perché così facendo l'avversario parerà sempre e comunque i nostri colpi (a meno che non sia sorpreso, in fuga, atterrato o in altro modo indifeso); ma se avrete il colpo d'occhio e il tempismo di premere nuovamente il tasto nell'esatto momento in cui le spade cozzano, allora il secondo attacco eluderà qualsiasi difesa, e nella maggior parte dei casi risulterà letale per il vostro avversario. Combattendo in alto profilo, invece, il tasto d'attacco si trasformerà in un contrattacco, anch'esso letale se premuto nel momento in cui il fendente nemico sarà ormai prossimo.
Metodi alternativi di combattimento riguardano l'utilizzo di pugnali da lancio o la possibilità di afferrare un nemico e di utilizzarlo come scudo umano prima di scagliarlo a terra (indifeso) o addirittura giù da un balcone. Quando le cose si metteranno male, però, sarà sempre meglio darsela a gambe: un opportuno indicatore ci segnalerà il nostro stato, dal bianco dell'anonimo al rosso del “pienamente visibile agli inseguitori”: se riusciremo a trovare un nascondiglio quando saremo momentaneamente fuori dal loro campo visivo, dopo alcuni secondi tutto tornerà tranquillo e potremo uscire nuovamente allo scoperto, anche se per un po' le guardie nei paraggi rimarranno particolarmente sospettose. A fianco all'indicatore di stato c'è la barra della “sincronizzazione”: nient'altro che l'energia residua di Altair, intendiamoci, ma è gradevole il fatto che venga interpretata come il livello di sintonia tra l'apparecchiatura dell'Animus e il ricordo in questione. Quando i ricordi diventano “traumatici”, infatti, l'Animus perde via via la sincronia, fino alla totale perdita del segnale ed il ritorno al più recente ricordo tranquillo registrato (ossia l'ultimo checkpoint superato).
Il giudizio tecnico di Assassin's Creed non può che essere positivo: gli ambienti sono veramente impressionanti, con uno studio stilistico, artistico, storico ed architettonico che raramente abbiamo potuto apprezzare ed una realizzazione assolutamente di prima categoria. Come già più volte annunciato, tutte le strutture sono infarcite di particolari tridimensionali dal dettaglio maniacale, e soprattutto è importante che questi possano essere sfruttati da Altair, il quale è in grado di arrampicarsi appigliandosi a praticamente qualsiasi sporgenza, sia essa la grata di una finestra o lo stipite di una porta. Il campo visivo è ugualmente impressionante, anche se in questo dobbiamo onestamente segnalare, perlomeno nella versione PS3, un evidente calo di frame-rate quando ci si sofferma ad osservare il panorama da un punto elevato. Tutti i modelli dei personaggi sono realizzati egregiamente, così come le textures, e rispondono splendidamente alle ombre in tempo reale; anche le animazioni sono per la maggior parte ottime, sebbene in questo campo non manchino alcune eccezioni quali il salto del cavallo o la caduta dei vasi. Si tratta comunque di piccolezze al cospetto di un lavoro così certosino, complesso, e in una parola spettacolare.
Rimarchevole il fatto che durante le cinematiche dei dialoghi sarete sempre in grado di ruotare parzialmente l'inquadratura mediante l'analogico destro, ed in molti casi anche di cambiare totalmente “camera”, importante soprattutto quando verrà visualizzato un effetto ottico (le cosiddette “interferenze nell'Animus”). Il gioco fa inoltre vasto uso del sistema di “messa a fuoco”, secondo cui in situazioni normali tutta la visualizzazione sarà chiara, mentre in scene concitate sarà ben evidente solo Altair o, nel caso sia selezionato, il suo bersaglio, mentre il resto sfumerà con l'aumentare della distanza. Anche per quanto riguarda il sonoro ci riteniamo pienamente soddisfatti: il gioco fa largo uso di rumori d'ambiente come il vociare della folla in città, il canto degli uccelli e delle aquile in aperto deserto, l'acqua delle fontane, le voci delle guardie, suoni a cui si accostano volta per volta i numerosi temi musicali, tutti maestosi, ritmati nei combattimenti e negli inseguimenti, e sempre ben realizzati. Ottimi tutti i doppiaggi, in Italiano e con una traduzione egregia, anche se per il protagonista ci saremmo forse aspettati un timbro un po' più “macho”. Inoltre, gli sviluppatori hanno volutamente fatto sì che alcune voci siano rimaste in francese, in tedesco ed in arabo, rendendo così piacevolmente multi-etnica l'esperienza di gioco.
Il sistema di controllo è pressoché immediato, il ché non è cosa da poco vista la vastità di azione che il buon Altair può compiere: ad ogni modo, oltre ad un breve ed esaustivo tutorial, durante tutto il gioco potremo contare su un indicatore che ci segnalerà la funzione di ogni tasto a seconda della situazione presente; inoltre, sulla sinistra sarà sempre presente una finestra di suggerimento, anche se alla lunga, quando avrete preso completamente confidenza col sistema, questa risulterà essere solo un impiccio al campo visivo. È un vero peccato che talvolta il sistema di controllo sembri quasi fare “i capricci”, magari perché non siamo perfettamente allineati con l'oggetto con cui interagire, ma prestando la dovuta attenzione anche questo problema viene ovviato. Il ritmo di gioco è di base piuttosto pacato, a volte anche un po' troppo, tanto da poter essere quasi considerato “stagnante”, specie quando vi troverete a dover attraversare mezza città con la posa del monaco penitente per evitare di attirare l'attenzione delle guardie.
Fortunatamente le cose da fare non mancano, tra torri da scalare per visualizzare l'ambiente circostante, paesani da soccorrere per guadagnarsi il loro aiuto (utilissimo per depistare le guardie), missioni di spionaggio e di borseggio, più le prove “speciali” che ci chiederanno alcuni informatori. Nonostante ciò, alla lunga le varie sotto-missioni potrebbero risultare un po' ripetitive, ma anche in quel caso ci penserà il gioco a rendere l'esperienza sempre frizzante mediante un progressivo aumento della difficoltà (più guardie, più sospettose e più dure da abbattere). A questo aggiungete altre missioni totalmente opzionali come la ricerca delle varie bandierine o l'omicidio di tutti i templari, utili soprattutto ad aumentare la barre della sincronizzazione (o energia che dir si voglia). Una cosa deludente è lo scarso grado di interazione possibile con la gente comune: va bene che Assassin's Creed non è un RPG, ma il non poter mai parlare con nessuno salvo i casi previsti è un po' sconfortante. Per il resto, la trama è molto interessante ed originale, soprattutto per alcuni retroscena di cui naturalmente non vi sveliamo nulla: più che colpi di scena veri e propri, non mancheranno infatti dei risvolti assolutamente inattesi.
Dall'inizio alla fine, il gioco dovrebbe durare all'incirca una ventina di ore, il doppio se cercate tutti gli oggetti nascosti e svolgete tutte le sotto-missioni, forse la metà se decidete di fare tutto di corsa, rovinandovi così lo spirito stesso del gioco – quello, ossia, di rispettare il Credo degli Assassini, ossia la ricerca della Pace a qualsiasi costo. Diciamo pertanto che, tranne quest'ultimo caso puerile, anche nell'ambito della longevità siamo pienamente soddisfatti. In conclusione, Assassin's Creed mantiene le promesse di essere un bellissimo gioco, un capolavoro non privo di difetti, se vogliamo, ma comunque un capolavoro, immediato nonostante la vastità di azioni, spettacolare tecnicamente, affascinante per trama e ambientazione. Sicuramente vale la pena dargli un'occhiata.
Commento:
Assassin's Creed è un gioco per il quale c'è stata una grandissima attesa, piena di interrogativi e di aspettative. Adesso che i primi hanno avuto risposta, possiamo dire con sicurezza che la maggior parte delle seconde è stato soddisfatta, giacché Ubisoft ci regala un capolavoro di tecnica con elementi di trama interessanti e stimolanti, una capacità di movimento e di esplorazione vastissima ed un gameplaying trascinante, quest'ultimo merito di un sistema di combattimento basato sul tempismo e il colpo d'occhio e di numerose sotto-missioni disponibili. Non mancano però i difetti, come fasi di gioco stagnanti in cui dovrete procedere con una cautela snervante, qualche capriccio del sistema di controllo, qualche elemento grafico imperfetto, un'interazione con la folla estremamente limitata o non ultima l'impressione che alla lunga si stiano facendo ripetutamente sempre le stesse cose. Per questi difetti non ci sentiamo di assegnare al gioco il voto massimo, ma ciò nondimeno rimaniamo convinti che un simile Action-Adventure meriti l'attenzione di tutti per la sua profondità, la sua immediatezza, la sua realizzazione e, in generale, la sua bellezza.