A volte il tempo gioca brutti scherzi. Fa impressione come una certa collocazione nella scala temporale possa sembrare allo stesso momento remota e vicinissima. Giusto per fare un esempio, le trasmissioni radiofoniche ci fanno sembrare il 1998 piuttosto vicino, grazie alla musica che ci viene tramandata di tanto in tanto. Lo stesso anno, tuttavia, sembra diventare via via più lontano man mano che l'attenzione si sposta su altri argomenti, come ad esempio la vittoria transalpina dei mondiali di Francia 98 (che dopo il riscatto dei nostri Azzurri sembra appartenere alla preistoria calcistica), senza parlare del debutto in 250 di Valentino Rossi e delle produzioni videoludiche che ci intrattenevano sulla ormai quasi dimenticata PsOne. Il 1998 fu proprio l'anno del debutto di uno dei migliori platform apparsi sulla prima console targata Sony: Spyro, in cui si narrano delle vicende di un draghetto dall'alito particolarmente pesante che se ne va in giro per ambientazioni piuttosto fantasiose ad arrostire e malmenare nemici. Con il passare del tempo Spyro ci ha deliziati con varie avventure, ma tuttavia ha mancato il salto generazionale che ci si attendeva con il passaggio sulla PS2: uno dei principali difetti dei sequel apparsi sulla nera console giapponese è proprio la mancanza di originalità.