Release [Recensione] WRC FIA World Rally Championship 2

H2oTSD

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29 Dicembre 2010
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Genere: Simulazione guida
Sviluppatore: Milestone
Distributore: Leader
Lingua: Italiano
Giocatori: 1 - 16 (multiplayer online)
Data uscita: 14 Ottobre 2011

Ad un anno di distanza dal capostipite, Black Bean e Milestone tornano sugli schermi HD e PC con WRC 2 FIA World Rally Championship, seguito diretto dell’incoraggiante esordio alla guida della licenza ufficiale. Dodici mesi di lavoro che l’accoppiata tutta italiana di sviluppatori ha impiegato per raccogliere i molti feedback della vasta comunità di appassionati di rally, cercando di sistemare i diversi punti deboli della produzione originale.
Come sempre il target è puramente simulativo, andando a colmare il vuoto creatosi dopo la virata arcade della serie Dirt (ex licenza di Colin McRae): il primo WRC ha infatti rappresentato un rifugio sicuro cui gli appassionati della specialità motoristica hanno scelto lo scorso anno di affidarsi nonostante le carenze tecniche e di presentazione, per godersi un titolo divertente ricco di contenuti. Cosa li aspetta dunque quest’anno?

La strada verso il successo?
Una rapida occhiata ai menu di questa nuova edizione – per l’occasione ripuliti e più consoni allo spirito simulativo del brand - è sufficiente per rendersi conto di come l’offerta ludica sia rimasta sostanzialmente invariata: a farla da protagonista è sempre La Strada verso la WRC, una modalità carriera che mette il giocatore nei panni del pilota e proprietario di un piccolo team indipendente, destinato ben presto a scalare le classifiche delle competizioni ufficiali.
Il susseguirsi degli eventi è scandito da un intuitivo calendario, organizzato in modo da rendere il più vario possibile l’approccio alle lunghe stagioni: poche tappe per volta, continui spostamenti da un continente all’altro e cambi di categoria faranno sì che non ci sia mai da annoiarsi. A livello di contenuti, non molto è cambiato dall’offerta dell’anno scorso: agli immancabili 13 rally ufficiali della WRC è stata aggiunta una sola novità, il Rally Urbano di Berlino (altri verranno successivamente rilasciati via DLC).
Qualche aggiunta in più invece per le singole tappe di ogni competizione: alle sei cui il precedente capitolo ci aveva abituato si aggiungono in alcuni casi (cinque, per la precisione) i Super Special Stage, particolari testa a testa dove due piloti si troveranno in contrapposizione su due circuiti affiancati di piccole dimensioni.
Non mancano naturalmente aggiunte al già discretamente vasto parco veicoli, che si arricchisce delle nuove uscite, su tutte la Citroen DS3 e la Mini Countryman.
Mantenendo le solide basi gettate dal predecessore, la modalità carriera di WRC 2 non si limita ad aggiungere qualche nuovo contenuto: prendendo spunto dalla saga motociclistica SBK, gli sviluppatori hanno implementato due figure virtuali, l’ingegnere ed il manager, le quali si occuperanno di gestire la crescita economica e tecnologica del team. Nel primo caso, sarà sufficiente selezionare un particolare aspetto di una delle macchine possedute (freni, trasmissione, motore e così via) perché l’officina si metta al lavoro sul relativo upgrade, il quale richiederà un certo quantitativo di crediti e qualche tempo prima di essere completato.
Molto simile la situazione dal punto di vista degli sponsor: una volta ricevuto un nuovo contatto, sarà sufficiente segnalarlo al manager perché quest’ultimo inizi a trattare e ci permetta ben presto di apporre il logo sulla carrozzeria della macchina.
Aumentando la propria Reputazione (un valore simile all’esperienza, diviso in livelli ed accumulabile ottenendo buoni piazzamenti e completando gli obbiettivi) si potranno assumere ingegneri e manager di livello sempre più alto, i quali a fronte di un salario più consistente restituiranno migliori prestazioni, strappando accordi più vantaggiosi. L’aggiunta di queste due figure rende il progresso molto più chiaro e leggibile, andando a colmare un notevole vuoto del precedente capitolo.
Le restanti modalità non presentano particolari sorprese: sarà ancora possibile affrontare la scuola WRC, interi rally (con la gradita possibilità di organizzare liberamente la cronologia della tappe), singole tratte, prove a tempo contro i ghost, hot seat fino a quattro giocatori e naturalmente il multigiocatore online.
Quest’ultimo non vede particolari differenze rispetto allo scorso anno: fino a 16 giocatori possono competere in singole tappe, rally o campionati, visualizzando i ghost degli avversari in tempo reale. Riguardo quest’ultimi, per quanto pratici, essi presentano una realizzazione estetica molto grezza, che speravamo potesse migliorare rispetto all’anno scorso.
D’altra parte, il bello del multiplayer di WRC 2 è proprio la sua capacità di andare a colmare un vuoto importante della carriera, dove ci trova costantemente soli, una sensazione causata dalla totale assenza di animazioni e filmati di contorno (podi, partenze degli avversari).
La divisione in stanze crea ancora problemi con gli host: alla loro disconnessione, la partita verrà semplicemente annullata, senza migration.

Esperienza di guida​

La lista degli aggiustamenti apportati al modello di guida, e più in particolare alla simulazione della fisica di gioco, è molto lunga, ma cosa cambia pad alla mano? Innanzitutto, i veicoli sono meno “leggeri” rispetto a quanto accadeva nella precedente iterazione, così come ridotto risulta l’”effetto pendolo”, allora evidentissimo.
Ciononostante, se confrontati con quelli di alcuni esponenti della concorrenza, i mezzi di WRC 2 scivolano ancora eccessivamente, un pattinamento che va oltre quello consentito dalle diverse superfici.
In altre circostanze invece, l’aderenza dei mezzi è stata eccessivamente enfatizzata, come nel caso di impatti contro spigoli e cunette ad alta velocità, che solo in condizioni estreme conducono all’uscita di strada o al ribaltamento.
Fatte queste debite premesse, il modello di guida proposto rimane divertente proprio come il suo predecessore, a patto di non essere fanatici della pura simulazione alla Richard Burns Rally: la formula voluta dai ragazzi di Milestone e Black Bean, pur richiedendo una buone dose d’impegno per essere padroneggiata senza aiuti alla guida, siede ancora a cavallo tra la simulazione e qualche concessione “poetica”, garantendosi un pubblico più ampio senza rinunciare all’offerta di una sfida di tutto rispetto. A questo proposito, la gestione del livello di difficoltà è ancora molto flessibile, divisa tra intelligenza artificiale avversaria e aiuti alla guida.
Dove ci saremmo aspettati qualche passo avanti in più è invece nel comparto collisioni: per quanto gli effetti dei danni sulle auto siano ancora una volta ben riprodotti, gli impatti risultano ancora poco credibili e conditi ”dall’effetto rimbalzo” già visto nella precedente edizione.
Lo stesso dicasi per la differenziazione delle diverse superfici, non marcata come si vorrebbe: fondali agli antipodi, come l’asfalto e la neve, offrono naturalmente esperienze di guida differenti, ma i diversi tipi di ghiaia risultano invece troppo uniformi.
Ottima, ancora una volta, la resa del senso di velocità, apprezzabile soprattutto dalle visuali interne: anche grazie al frame rate stabile (30 FPS su console, 60 abbondanti su PC), i mezzi riescono a restituire un’accelerazione molto realistica e coinvolgente.
Peccato che questa fluidità si perda, almeno in parte, durante le partite online: durante le nostre prova gareggiare con i ghost degli avversari attivati ha spesso provocato visibili cali di frame rate, un difetto che speriamo possa essere presto risolto.
Buono come sempre il comparto regolazioni, anche dal punto di vista dell’accessibilità: i preset sono molti e modificabili a piacere, se invece si scegliesse di mettere mano alle singole impostazioni, gli slider sono intuitivi e veloci da regolare.

Comparto Tecnico
Quello che lo scorso anno era risultato l’aspetto di gran lunga più debole della produzione, si conferma purtroppo anche in questa seconda edizione. Nonostante gli aggiornamenti al motore grafico, con buoni risultati dal punto di vista dei riflessi e dell’illuminazione, l’impatto estetico di WRC 2 è molto lontano da quello delle produzioni concorrenti, anche su PC. Il difetto più evidente rimane il pop up diffusissimo, accompagnato da bassa densità poligonale di molti elementi di contorno, terreni non dinamici, realizzazione dell’acqua obsoleta. I mezzi rimangono invece ben fatti, modellati con sufficiente dovizia di particolari, in grado di danneggiarsi realisticamente. Peccato tuttavia per le visuali dal cockpit, davvero sottotono ed avare di dettagli.
Anche l’effettistica particellare legata alla polvere e alla neve non convince, troppo uniforme ed opaca, finisce più che altro per coprire le visuali durante i replay.
Buono invece il design: proprio come il suo predecessore, WRC 2 riesce a regalare qualche buon colpo d’occhio grazie alla buona resa dei panorami e dei fondali, mai troppo definiti, eppure nondimeno ispirati.
Pochi passi avanti per il sonoro: ancora una volta, i rombi non convincono affatto, facendo rimpiangere le campionature di molti esponenti della concorrenza. Migliorata invece la voce del navigatore, con istruzioni aggiornate e finalmente libera dai bug della precedente edizione.
Le differenze tra le diverse piattaforme sono le consuete: su PC la grafica risulta leggermente più pulita (anche se il pop up non manca), la fluidità superiore (60 FPS contro i 30 della versione console) e i caricamenti quasi istantanei, mentre su Xbox 360 e Playstation 3 ci sarà da attendere un po’.

Fonti: SpazioGames.it