[Recensione]Naruto Shippuden Narutimate Accel 2
Bandai Namco ci scaraventa nuovamente nel mondo di Naruto, fumetto giapponese ormai notissimo non solo in Giappone, ma in tutto il mondo occidentale, grazie alla messa in onda da parte dei palinsesti italiani della serie animata creata dallo Studio Pierrot. Benché la storia sia nota a tutti, è doveroso un riepilogo veloce: la narrazione si ambienta in un mondo fantastico che fonde elementi tipici del giappone medioevale a quelli di un setting contemporaneo. Il protagonista, tale Naruto Uzumaki, è un biondo shinobi dotato di straordinari poteri derivati da un potentissimo Demone Volpe a nove code sigillato nel suo stesso corpo. Ad affiancare il giovane protagonista ci pensano i suoi compagni di battaglia: Sasuke Uchiha, tenebroso ragazzo dal tragico passato – e antitesi del protagonista stesso – e Sakura Haruno, simpatica ragazzina vittima delle morbose attenzioni di Naruto, la quale preferirebbe instaurare un rapporto più profondo con il compagno di squadra, Sasuke. Ciò che ha decretato il successo straordinario della serie è da ricercarsi sicuramente nella grande quantità di comprimari più o meno secondari che durante tutto il corso della serie compaiono durante gli eventi narrati dall'abile matita di Masashi Kishimoto, creatore del fumetto originale e unico sceneggiatore della saga. Malgrado la connotazione tipicamente Shonen, Naruto offre, infatti, per ogni personaggio, una caratterizzazione profonda, spesso basata su background tragici, che riesce ad instaurare fra l'opera e il lettore una sorta di empatia mistica, in grado di coinvolgere chiunque si trovi a leggere un qualsiasi numero della serie ad immedesimarsi nei protagonisti. Forte del successo ottenuto in patria, la serie viene esportata in tutto il mondo occidentale e, anche qui, si dimostra non sono appassionante anche per un pubblico così lontano dalla cultura alla quale la serie ama rifarsi, ma riesce anche a confermarsi come vero e proprio fenomeno di mercato, al pari di altre serie più conosciute come Dragon Ball o One Piece (All'Arrembaggio!).
E chi poteva, se non Bandai, mettere le mani su questa succosa licenza?
"Il mio sogno è e sarà sempre quello di diventare Hage!"
Naruto Shippuuden Narutimate Accel 2 è il quinto capitolo della serie nata su Ps2 “Naruto Narutimate Hero”, benché agli occidentali sia stata proposta sotto il nome di “Naruto Ultimate Ninja”. Come dice il titolo stesso, il gioco si rifà alla seconda serie della serie animata, “Shippuuden” appunto, arco narrativo che vede i protagonisti cresciuti e pronti a vivere tante altre avventure, minacciati dall'incombenza di un Akatsuki (Alba, in Italia) sempre più minacciosa. A differenza di Narutimate Accel, Narutimate Accel 2 presenta una modalità Avventura più fedele all'intreccio narrativo della serie animata, non è quindi introdotto da alcun tipo di preambolo introduttivo, vera e propria delusione, appunto, dell'episodio precedente. Così, selezionando la modalità di gioco principale, al secolo “Master Mode”, il giocatore è portato a vivere in prima persona le vicissitudini presentate allo spettatore nei primi episodi di Naruto Shippuuden, senza tralasciare la componente esplorativa. Il gameplay, in questa modalità, è strutturato in molteplici fasi: la prima vede l'esplorazione in ambienti ben delineati, in puro stile adventure tridimensionale, con telecamera ruotabile e zoomabile attorno al modello del personaggio controllato; la seconda fase vede il giocatore alle prese con numerosissime schermate che ricordano parecchio quelle dei giochi di ruolo: è possibile infatti modificare le caratteristiche della propria squadra di ninja equipaggiando oggetti o modificando parametri come velocità, forza, ecc. ; la terza fase, invece, presenta una sorta di combattimento minore, anche questo in puro stile RPG, quando si viene a contatto con nemici sulla mappa di esplorazione. In questo caso, infatti, il giocatore viene semplicemente catapultato in una piccola arena tridimensionale e qui, supportato dagli altri membri del party – se presenti - può sconfiggere senza alcun problema i nemici minori a suon di Rasengan e Millefalchi. L'ultima variante, quella più apprezzata, è la modalità scontro uno contro uno, che si rifà esattamente ai capitoli “Narutimate hero”/”Ultimate Ninja”, con l'eccezione di qualche aggiunta qua e là. In questo caso il giocatore comanda il proprio personaggio su un piano 2D a profondità – è possibile muoversi in secondo piano premendo su ed X – ed è chiamato a sconfiggere l'avversario a suon di tecniche ninja, kunai e shuriken. Sarebbe inutile negare quanto questa sessione, all'interno della modalità avventura, abbia un' importanza maggiore rispetto le altre, essendo stata sperimentata non su uno, non su due, ma su ben QUATTRO capitoli, in precedenza. E ancora ci troviamo di fronte ad un titolo davvero troppo simile al pioniere della saga (uscito in Giappone nel 2003) . Gli attacchi si suddividono ancora una volta in: attacchi fisici, attacchi a distanza, jutsu e Ougi. Se i primi due possono essere mandati a segno mediante la pressione di un solo tasto, (rispettivamente cerchio e quadrato) i due nomi precedentemente citati non sono altro che gergali nomee delle canoniche “Super mosse” e “Ultra mosse”. Le “jutsu” sono le tecniche eseguite dai protagonisti della serie durante il corso delle puntate, e vedono la manifestazioni di svariati effetti sovrannaturali – solitamente attacchi alla media distanza – le Ougi, invece, sono mosse speciali altamente spettacolari, tendenzialmente un personaggio ne possiede almeno due diverse, caratterizzate da lunghe sequenze cinematiche durante le quali appaiono sequenze di tasti da premere con prontezza. Nel caso il giocatore attaccato riuscisse a premere più tasti rispetto al primo, la mossa verrebbe bloccata, in caso contrario questa non solo andrebbe a segno, ma verrebbe anche potenziata. Al di là della mancanza totale di vera innovazione, se non l'implementazione delle “Narutimate combinations”, mosse speciali eseguite da due personaggi contemporaneamente (ma limitate a solo 6 personaggi), e la possibilità di richiamare per un breve periodo di tempo un partner in soccorso del proprio personaggio, il gioco propone una struttura classica e fin troppo semplicistica. L'esplorazione stessa dei luoghi che tanto amano i fan della serie, è limitata ad una dozzina di corridoi chiusi da strutture architettoniche o elementi naturali. Lo stesso villaggio di Konoha, ad esempio, è formato da sole tre schermate, e può essere percorso da capo a capo in meno di 20 secondi, esclusi i caricamenti fra una mappa e l'altra. La scarsa difficoltà, inoltre, non aiuta non aiuta un approccio al gameplay approssimativo, che basa tutto il suo appeal sul fascino dei personaggi e sull'effetto “nostalgia” che alcuni luoghi potrebbero suscitare nei fan di lunga data, galvanizzati, comunque, da numerose sequenze cinematiche ricche di phatos e atmosfera. Se dovessimo ricercare, infatti, il lato più curato del titolo, sicuramente non potremmo ignorare le splendide sequenze cinematiche che costellano l'intera modalità avventura, vera e propria sinestesi, strizzando l'occhio ad una regia più dinamica e “viva” persino di quella della serie animata. Dopotutto, CyberConnect 2 non è certamente nuova a questo tipo di produzione, avendo lavorato in precedenza alla serie di .Hack. In compenso, se riuscirete ad andare oltre la noia mortale di un titolo che definire “elementare”, sarebbe eufemistico, potrete trovare affrontare un numero altissimo di missioni secondarie, completamente slegate dall'avventura principale, ben 62 personaggi tratti dalla prima e dalla seconda serie della versione animata e una ricca modalità omake, che sicuramente farà felice i fans e compenserà il tedio di tutti quegli scontri con nemici minori nella modalità avventura.
"Giudicare il libro dalla copertina..."
Tecnicamente il gioco è praticamente lo stesso titolo di 8 mesi fa: atmosfere dell'opera originale rese perfettamente, buon uso del cel-shading sui modelli poligonali dei personaggi e una direzione artistica particolarmente ispirata, confezionano il mero apparato grafico del titolo in modo quasi regale, dando l'impressione, fin da subito, di trovarsi di fronte ad un titolo fuori dal comune. In realtà, siamo ben lontani da quello che Namco Bandai, dopo 5 anni di sviluppo, dovrebbe mostrare. Il lato sonoro invece presenta le solite ma mai troppo lodate interpretazioni dei doppiatori originali, un buon campionamento di suoni - discreti, nel complesso - e una buona varietà musicale, questa volta più improntata su un genere melodico malinconico.
Voto
Grafica: 8.0
Sonoro: 8.0
Giocabilità: 7.5
Longevità: 7.5
Il gioco
Produttore: Bandai Namco
Sviluppatore: Cyber Connect 2
Lingua: Giapponese
Pro: Numero di personaggi molto alto
Contro: Parte tecnica praticamente uguale a quella del capitolo precedente
Bandai Namco ci scaraventa nuovamente nel mondo di Naruto, fumetto giapponese ormai notissimo non solo in Giappone, ma in tutto il mondo occidentale, grazie alla messa in onda da parte dei palinsesti italiani della serie animata creata dallo Studio Pierrot. Benché la storia sia nota a tutti, è doveroso un riepilogo veloce: la narrazione si ambienta in un mondo fantastico che fonde elementi tipici del giappone medioevale a quelli di un setting contemporaneo. Il protagonista, tale Naruto Uzumaki, è un biondo shinobi dotato di straordinari poteri derivati da un potentissimo Demone Volpe a nove code sigillato nel suo stesso corpo. Ad affiancare il giovane protagonista ci pensano i suoi compagni di battaglia: Sasuke Uchiha, tenebroso ragazzo dal tragico passato – e antitesi del protagonista stesso – e Sakura Haruno, simpatica ragazzina vittima delle morbose attenzioni di Naruto, la quale preferirebbe instaurare un rapporto più profondo con il compagno di squadra, Sasuke. Ciò che ha decretato il successo straordinario della serie è da ricercarsi sicuramente nella grande quantità di comprimari più o meno secondari che durante tutto il corso della serie compaiono durante gli eventi narrati dall'abile matita di Masashi Kishimoto, creatore del fumetto originale e unico sceneggiatore della saga. Malgrado la connotazione tipicamente Shonen, Naruto offre, infatti, per ogni personaggio, una caratterizzazione profonda, spesso basata su background tragici, che riesce ad instaurare fra l'opera e il lettore una sorta di empatia mistica, in grado di coinvolgere chiunque si trovi a leggere un qualsiasi numero della serie ad immedesimarsi nei protagonisti. Forte del successo ottenuto in patria, la serie viene esportata in tutto il mondo occidentale e, anche qui, si dimostra non sono appassionante anche per un pubblico così lontano dalla cultura alla quale la serie ama rifarsi, ma riesce anche a confermarsi come vero e proprio fenomeno di mercato, al pari di altre serie più conosciute come Dragon Ball o One Piece (All'Arrembaggio!).
E chi poteva, se non Bandai, mettere le mani su questa succosa licenza?
"Il mio sogno è e sarà sempre quello di diventare Hage!"
Naruto Shippuuden Narutimate Accel 2 è il quinto capitolo della serie nata su Ps2 “Naruto Narutimate Hero”, benché agli occidentali sia stata proposta sotto il nome di “Naruto Ultimate Ninja”. Come dice il titolo stesso, il gioco si rifà alla seconda serie della serie animata, “Shippuuden” appunto, arco narrativo che vede i protagonisti cresciuti e pronti a vivere tante altre avventure, minacciati dall'incombenza di un Akatsuki (Alba, in Italia) sempre più minacciosa. A differenza di Narutimate Accel, Narutimate Accel 2 presenta una modalità Avventura più fedele all'intreccio narrativo della serie animata, non è quindi introdotto da alcun tipo di preambolo introduttivo, vera e propria delusione, appunto, dell'episodio precedente. Così, selezionando la modalità di gioco principale, al secolo “Master Mode”, il giocatore è portato a vivere in prima persona le vicissitudini presentate allo spettatore nei primi episodi di Naruto Shippuuden, senza tralasciare la componente esplorativa. Il gameplay, in questa modalità, è strutturato in molteplici fasi: la prima vede l'esplorazione in ambienti ben delineati, in puro stile adventure tridimensionale, con telecamera ruotabile e zoomabile attorno al modello del personaggio controllato; la seconda fase vede il giocatore alle prese con numerosissime schermate che ricordano parecchio quelle dei giochi di ruolo: è possibile infatti modificare le caratteristiche della propria squadra di ninja equipaggiando oggetti o modificando parametri come velocità, forza, ecc. ; la terza fase, invece, presenta una sorta di combattimento minore, anche questo in puro stile RPG, quando si viene a contatto con nemici sulla mappa di esplorazione. In questo caso, infatti, il giocatore viene semplicemente catapultato in una piccola arena tridimensionale e qui, supportato dagli altri membri del party – se presenti - può sconfiggere senza alcun problema i nemici minori a suon di Rasengan e Millefalchi. L'ultima variante, quella più apprezzata, è la modalità scontro uno contro uno, che si rifà esattamente ai capitoli “Narutimate hero”/”Ultimate Ninja”, con l'eccezione di qualche aggiunta qua e là. In questo caso il giocatore comanda il proprio personaggio su un piano 2D a profondità – è possibile muoversi in secondo piano premendo su ed X – ed è chiamato a sconfiggere l'avversario a suon di tecniche ninja, kunai e shuriken. Sarebbe inutile negare quanto questa sessione, all'interno della modalità avventura, abbia un' importanza maggiore rispetto le altre, essendo stata sperimentata non su uno, non su due, ma su ben QUATTRO capitoli, in precedenza. E ancora ci troviamo di fronte ad un titolo davvero troppo simile al pioniere della saga (uscito in Giappone nel 2003) . Gli attacchi si suddividono ancora una volta in: attacchi fisici, attacchi a distanza, jutsu e Ougi. Se i primi due possono essere mandati a segno mediante la pressione di un solo tasto, (rispettivamente cerchio e quadrato) i due nomi precedentemente citati non sono altro che gergali nomee delle canoniche “Super mosse” e “Ultra mosse”. Le “jutsu” sono le tecniche eseguite dai protagonisti della serie durante il corso delle puntate, e vedono la manifestazioni di svariati effetti sovrannaturali – solitamente attacchi alla media distanza – le Ougi, invece, sono mosse speciali altamente spettacolari, tendenzialmente un personaggio ne possiede almeno due diverse, caratterizzate da lunghe sequenze cinematiche durante le quali appaiono sequenze di tasti da premere con prontezza. Nel caso il giocatore attaccato riuscisse a premere più tasti rispetto al primo, la mossa verrebbe bloccata, in caso contrario questa non solo andrebbe a segno, ma verrebbe anche potenziata. Al di là della mancanza totale di vera innovazione, se non l'implementazione delle “Narutimate combinations”, mosse speciali eseguite da due personaggi contemporaneamente (ma limitate a solo 6 personaggi), e la possibilità di richiamare per un breve periodo di tempo un partner in soccorso del proprio personaggio, il gioco propone una struttura classica e fin troppo semplicistica. L'esplorazione stessa dei luoghi che tanto amano i fan della serie, è limitata ad una dozzina di corridoi chiusi da strutture architettoniche o elementi naturali. Lo stesso villaggio di Konoha, ad esempio, è formato da sole tre schermate, e può essere percorso da capo a capo in meno di 20 secondi, esclusi i caricamenti fra una mappa e l'altra. La scarsa difficoltà, inoltre, non aiuta non aiuta un approccio al gameplay approssimativo, che basa tutto il suo appeal sul fascino dei personaggi e sull'effetto “nostalgia” che alcuni luoghi potrebbero suscitare nei fan di lunga data, galvanizzati, comunque, da numerose sequenze cinematiche ricche di phatos e atmosfera. Se dovessimo ricercare, infatti, il lato più curato del titolo, sicuramente non potremmo ignorare le splendide sequenze cinematiche che costellano l'intera modalità avventura, vera e propria sinestesi, strizzando l'occhio ad una regia più dinamica e “viva” persino di quella della serie animata. Dopotutto, CyberConnect 2 non è certamente nuova a questo tipo di produzione, avendo lavorato in precedenza alla serie di .Hack. In compenso, se riuscirete ad andare oltre la noia mortale di un titolo che definire “elementare”, sarebbe eufemistico, potrete trovare affrontare un numero altissimo di missioni secondarie, completamente slegate dall'avventura principale, ben 62 personaggi tratti dalla prima e dalla seconda serie della versione animata e una ricca modalità omake, che sicuramente farà felice i fans e compenserà il tedio di tutti quegli scontri con nemici minori nella modalità avventura.
"Giudicare il libro dalla copertina..."
Tecnicamente il gioco è praticamente lo stesso titolo di 8 mesi fa: atmosfere dell'opera originale rese perfettamente, buon uso del cel-shading sui modelli poligonali dei personaggi e una direzione artistica particolarmente ispirata, confezionano il mero apparato grafico del titolo in modo quasi regale, dando l'impressione, fin da subito, di trovarsi di fronte ad un titolo fuori dal comune. In realtà, siamo ben lontani da quello che Namco Bandai, dopo 5 anni di sviluppo, dovrebbe mostrare. Il lato sonoro invece presenta le solite ma mai troppo lodate interpretazioni dei doppiatori originali, un buon campionamento di suoni - discreti, nel complesso - e una buona varietà musicale, questa volta più improntata su un genere melodico malinconico.
Voto
Grafica: 8.0
Sonoro: 8.0
Giocabilità: 7.5
Longevità: 7.5
Il gioco
Produttore: Bandai Namco
Sviluppatore: Cyber Connect 2
Lingua: Giapponese
Pro: Numero di personaggi molto alto
Contro: Parte tecnica praticamente uguale a quella del capitolo precedente
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