Gli italiani non sono razzisti, ma hanno paura di chi è diverso da loro
La mia italia: mi presento innanzitutto. Sono il dottor Malu Mpasinkatu, ho 31 anni, vivo in italia da 28.
Ho una laurea in scienze politiche e sono il primo direttore sportivo africano diplomatosi a Coverciano. Ho anche il tesserino di giornalista pubblicista. Mi occupo di calcio a 360 gradi come osservatore dei mercati esteri per il Cesena e come neodirettore sportivo di tutte le nazionali maschili e femminili della repubblica democratica del congo. Sono anche opinionista tv su Sky, Eurosport e tv locali su tematiche calcistiche e anche sociali.
Dalla mia esperienza di vita in Italia, ho notato i radicali mutamenti sociali di cui è stato teatro il vostro/nostro Paese in seguito all'incremento esponenziale degli stranieri rispetto agli inizi degli anni '80. Oggi l'italia e una societa' multietnica, con i problemi e anche gli aspetti positivi che tutto ciò comporta.
Io mi permetto di dire che il Belpaese sulle tematiche di integrazione purtroppo è ancora un po' indietro rispetto ad altre grandi nazioni europee quali francia, inghilterra, germania, olanda, belgio, spagna.
Molto dipende da un discorso temporale in quanto da più anni in quei paesi hanno avuto il tempo per far sì che la convivenza fra popoli differenti sia stata possibile.
In italia, a mio avviso, la gente non e' razzista parlo per la maggioranza, ma ha paura del diverso questo sì. Esempio: il vicino di casa che un'altra religione o suoi differenti usi e costumi sono diversi o maltro. Tutti insieme dobbiamo cercare di aiutarci nell' integrazione positiva, quella fatta nel rispetto reciproco per un'italia migliore. Non deve essere un'utopia, ma una cosa realizzabile. Sicuramente, lo straniero deve anche cercare di integrarsi tentando di prendere il meglio della cultura italiana coniugandola alla propria.
Chiudo dicendo Cara Italia mia, gli stranieri che si comportano bene sono tanti e sono un bene prezioso. Non facciamoci influenzare dai delinquenti che sono pochi, ma, purtroppo, fanno più notizia di quelli che si comportano bene.