Tra le vittime della maxirissa scoppiata ieri sera tra un gruppo di stranieri a Chiuduno, nella Bergamasca, c'è anche un medico che si era fermato a soccorrere i feriti
Chiuduno (Bergamo) - Con il passare delle ore diventano più chiari alcuni aspetti che riguardano la maxirissa scoppiata ieri sera tra otto stranieri in via Fratelli Kennedy, piccolo centro nelle vicinanze di Bergamo, dove quattro persone - tutte di origine indiana - a bordo di una Volkswagen Golf hanno bloccato altri due individui che erano su un’Audi scura, e, armati di spranghe e coltelli, hanno colpito prima la vettura, poi il conducente e il passeggero. Uno dei due è morto. L'allarme lanciato anche da parte di chi viveva nelle vicinanze è stato quindi immediato e sul posto sono intervenute diverse ambulanze, ma tra le persone che hanno voluto verificare da vicino quello che era accaduto pensando che inizialmente si fosse trattato di un incidente c'è stata anche una dottoressa, la ginecologa Eleonora Cantamessa, residente a Trescore Balneario (dipendente alla clinica Sant'Anna di Brescia), che mentre si trovava in auto con un amico architetto ha voluto fermarsi per provare a dare soccorso a chi era rimasto ferito.
Questa scelta di immenso altruismo è risultata però fatale proprio a lei: l'uomo che si trovava a bordo della Golf, infatti, evidentemente non voleva che l'indiano che la dottoressa stava soccorrendo potesse salvarsi e così è salito nuovamente a bordo dell'auto e a gran velocità ha investito e ucciso il medico ferendo gravemente anche altre due persone, tra cui un giovane di Trescore che si era fermato anche lui a soccorrere l'accoltellato.
La ricostruzione che è stata effettuata fa quindi pensare che fosse presente sul luogo della rissa anche una terza vettura dove erano a bordo altri indiani interessati a mettere in atto il regolamento di conti, ma quest'auto non sarebbe ancora stata identificata e sarebbe fuggita dopo l'incidente. Scappata però anche l'auto killer, che nel tentativo di fuga avrebbe urtato altri veicoli parcheggiati ed è proprio dalle tracce lasciate che sarebbe stato possibile per le forze dell'ordine riuscire a risalire alle persone coinvolte. L'investitore è stato identificato e portato in caserma: con lui, presi altri connazionali che ora saranno messi sotto torchio per conoscere quello che sarebbe davvero successo.
Fonte:
![64_ambulanza3_1.jpg](/forum/proxy.php?image=http%3A%2F%2Fmilano.ogginotizie.it%2FGUI%2Ffile_contenuti%2F64_ambulanza3_1.jpg&hash=ab9bd9250c5ad0f1c4ca9dc11f089869)
Chiuduno (Bergamo) - Con il passare delle ore diventano più chiari alcuni aspetti che riguardano la maxirissa scoppiata ieri sera tra otto stranieri in via Fratelli Kennedy, piccolo centro nelle vicinanze di Bergamo, dove quattro persone - tutte di origine indiana - a bordo di una Volkswagen Golf hanno bloccato altri due individui che erano su un’Audi scura, e, armati di spranghe e coltelli, hanno colpito prima la vettura, poi il conducente e il passeggero. Uno dei due è morto. L'allarme lanciato anche da parte di chi viveva nelle vicinanze è stato quindi immediato e sul posto sono intervenute diverse ambulanze, ma tra le persone che hanno voluto verificare da vicino quello che era accaduto pensando che inizialmente si fosse trattato di un incidente c'è stata anche una dottoressa, la ginecologa Eleonora Cantamessa, residente a Trescore Balneario (dipendente alla clinica Sant'Anna di Brescia), che mentre si trovava in auto con un amico architetto ha voluto fermarsi per provare a dare soccorso a chi era rimasto ferito.
Questa scelta di immenso altruismo è risultata però fatale proprio a lei: l'uomo che si trovava a bordo della Golf, infatti, evidentemente non voleva che l'indiano che la dottoressa stava soccorrendo potesse salvarsi e così è salito nuovamente a bordo dell'auto e a gran velocità ha investito e ucciso il medico ferendo gravemente anche altre due persone, tra cui un giovane di Trescore che si era fermato anche lui a soccorrere l'accoltellato.
La ricostruzione che è stata effettuata fa quindi pensare che fosse presente sul luogo della rissa anche una terza vettura dove erano a bordo altri indiani interessati a mettere in atto il regolamento di conti, ma quest'auto non sarebbe ancora stata identificata e sarebbe fuggita dopo l'incidente. Scappata però anche l'auto killer, che nel tentativo di fuga avrebbe urtato altri veicoli parcheggiati ed è proprio dalle tracce lasciate che sarebbe stato possibile per le forze dell'ordine riuscire a risalire alle persone coinvolte. L'investitore è stato identificato e portato in caserma: con lui, presi altri connazionali che ora saranno messi sotto torchio per conoscere quello che sarebbe davvero successo.
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