ROMA - Quarantanove lettere. Sono quelle che Michele Misseri ha scritto alla moglie Cosima

Rapinder

Utente Esperto
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19 Settembre 2011
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ROMA - Le primarie del Pdl sono nel caos, minacciate dal nuovo soggetto politico annunciato dal Cavaliere. E allora Giorgia Meloni, candidata alle primarie del Pdl, ha fatto una capatina al seggio delle primarie del Pd in Campo de' Fiori a Roma. A via dei Giubbonari, sezione storica a un passo da Campo de' Fiori che ha seguito tutte le metamorfosi dell'ex Pci, la deputata e candidata alle primarie del Pdl Giorgia Meloni è arrivata in visita nel pomeriggio, un po' come a fare la spia. Un modo per dire che le primarie sono un modello e una strada da seguire anche per il centrodestra.

MELONI: "FACCIAMOLE ANCHE NOI" «Questa mia visita ha diversi significati. Il primo è che riconosco il valore di questo esercizio di democrazia". Lo ha detto la candidata alle primarie del Pdl, Giorgia Meloni, visitando lo storico circolo Pd di via dei Giubbonari.'È un invito alla mia parte politica a non fare l'errore di non usare questo straordinario strumento».

Secondo Meloni, le primarie possono esser uno strumento importante «in un momento in cui la crisi della politica è anche causata da questi partiti che si sono chiusi in loro stessi». «C'è quindi la necessità - ha detto ancora - di rimettere il più possibile queste scelte nella mani degli italiani. E poi è la dimostrazione che anche con un confronto aspro come è stato nel centrosinistra le primarie non possono che essere un elemento di crescita del consenso. È quindi anche un invito alla mia parte politica a non fare l'errore di non utilizzare questo straordinario strumento che abbiamo visto cosa ha rappresentato per il centrosinistra». Secondo Meloni il suo gesto di questo pomeriggio «è anche un richiamo al superamento del bipolarismo muscolare, quello per cui bisogna per forza dire che le cose non vanno bene anche quando gli altri fanno cose interessanti. Per questo vengo a vedere come funziona». A chi le chiedeva se si sarebbero superate le resistenze da parte del suo partito, Meloni ha risposto: «io sto facendo del mio meglio, ma non dipende solamente da me. Questo però è uno strumento che è stato deliberato all' unanimità sul quale non penso si possa tornare indietro, quando già si sono depositate le candidature. Si può discutere su tutto ma non sullo strumento. Berlusconi in campo? Ribadisco - ha concluso l'esponente Pdl - lo strumento vale indipendentemente dai candidati».

Anche il candidato Alessandro Cattaneo, sindaco di Pavia, a capo del movimento dei Formattatori, riconosce «l'ottimo lavoro. Noi vogliamo fare altrettanto. L'antipolitica e la cattiva politica si sconfiggono solo con una partecipazione informata e appassionata». Un tributo arriva dall'ex ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan, che nell'annunciare il suo ritiro dal confronto afferma: «Sono state organizzate bene e per tempo. Sono 10 anni che le fanno, quindi sono preparati. Sono una buona prova dello strumento primarie, non fatte in 15 giorni, come dovremmo fare noi». Roberto Formigoni sottolinea come siano la «dimostrazione che il segretario Bersani si mette in gioco», mentre per il sindaco di Roma, Gianni Alemanno «quello che è successo oggi dimostra che lo strumento delle primarie funziona bene, è indispensabile per rigenerare la politica e non cedere alle suggestioni dell'antipolitica».

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