Schumi: "Sono triste e rammaricato"

Gianluca25

Utente Medio
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23 Luglio 2009
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"Badoer è pronto per correre in un GP"
"E' un momento triste per me, sono deluso e rammaricato, non ho preso questa decisione con facilità". Michael Schumacher commenta così la rinuncia a guidare la Ferrari nel GP di Valencia. "Sono stato chiamato a sostituire Massa e l'ho fatto con motivazioni, entusiasmo e impegno. Purtroppo, non ho potuto portare a termine il progetto. Badoer? Sarà all'altezza. Ringrazio la Ferrari, i tifosi e gli appassionati per il sostegno che mi hanno dato".



- Alle 14 inizia in diretta la conferenza stampa di Michael Schumacher

- Il tedesco arriva insieme al suo manager, Willi Weber, e al dottore Johannes Peil

- Parla Schumi: "Grazie a tutti coloro che sono presenti. Vorrei esprimere il mio rammarico per aver dovuto organizzare questa conferenza. Mi è dispiaciuto molto dover deludere il team della Ferrari che insieme ai tifosi mi hanno dato un grande supporto. Per me è stata una grande sorpresa ricevere questo sostegno".

Via alle domande: "Dopo questa rinuncia sei molto deluso?"

Risposta: "E' chiaro che io sia molto dispiaciuto. E' stato un periodo difficile per l'incidente di Felipe Massa e poi sono stato chiamato a sostituirlo, ma ho raccolto la sfida con entusiasmo".

- "C'era poco tempo per allenarsi, ma solo quando ho provato la vettura mi sono potuto rendere conto di come mi sentivo. Fin dall'inizio ho detto che avrei provato, ma l'incidente che ho fatto in moto ha poi pregiudicato il tutto. Alla fine gli allenamenti e i successivi esami specialistici hanno detto che non ero pronto. Lo stress fisico deve essere sempre verificato e poi bisogna valutare lo sviluppo della condizione generale. Abbiamo fatto tutto il possibile, ma non è bastato".

- "Nessuno poteva prevedere un incidente simile a Massa. Quindi non si poteva preparare meglio il mio ritorno".

- "Non era mia intenzione tornare in F1, ma solo aiutare la Ferrari. Ci sono speculazioni sul fatto che io torni a guidare, ma sono solo voci. Purtroppo per ora non posso tornare in gara e mi dispiace molto".

- "Luca Badoer è un ottimo collaudatore, pronto in ogni momento, anche per questo genere di situazioni. Da parte mia lo ringrazio perché aveva lasciato il posto a me, ma toccava a lui. Ovvio quindi che adesso sia lui a prendere il posto sulla monoposto. Conosce tutti i ragazzi del team ed è la persona giusta per questo momento, anche fisicamente. Un professionista come lui non perde lo smalto del pilota e, anche se non gareggia da tempo, è pronto".

- "Ho sentito Felipe Massa, l'ho chiamato ieri. Siamo buoni amici e negli anni abbiamo consolidato la nostra amicizia. Sapevo che lui era contento che fossi io a prendere il suo posto. Spero che si riprenda alla svelta e so che sta già migliorando molto e facendo progressi per guarire al più presto".

Parla il medico si Schumacher Johannes Peil

- "Dopo l'incidente in moto Michael ha avuto un lungo periodo di recupero ed è tornato in forma, ma per un carico sportivo ordinario".

- "A seguito della caduta in moto, Michael ha riportato la frattura della 7° vertebra del collo e la costola sinistra, oltre ad un grande trauma cranico, che ha prodotto dei frammenti andando a lesionare un'arteria. Più varie contusioni. L'infortunio più grave della sua carriera".

- "Abbiamo fatto vari esami, con tanti liquidi di contrasto e raggi, ma solo al volante della vettura si poteva vedere realmente come il corpo avrebbe reagito alle forti sollecitazioni. Fisicamente Michael però è guarito alla vertebra del collo, ma non tutto si è ancora sistemato".

- "Michael poteva essere più cauto ad andare in moto, ma lui è così. Può ancora fare l'atleta perché ha una grossa capacità di reagire e recuperare fisicamente. Le prove sotto sforzo dicono che è forte. L'obiettivo medico è di trovare la guarigione completa, anche se ci sono dei limiti. La condizione fisica dell'atleta è buona, ma nei prossimi mesi cerceremo di migliorare ancora le sue prestazioni, per tornare a livelli di eccellenza agonistica. Cercheremo anche di intervenire su un'articolazione, la vertebra, che è stata lesionata in modo pesante e deve recuperare completamente"

Parla Willi Weber manager di Schumacher

- "Non abbiamo mai prealizzato nulla di specifico per il ritorno. Quindi nessuna produzione di merchandising apposito, perché non eravamo ancora certi del rientro ufficiale".

- "Non ci sono stati nuovi sponsor contattati per questo rientro, ma ovviamente sono continuate le sponsorizzazioni e i contratti già esistenti, portando avanti i progetti già avviati".

Parla Schumi, che risponde alle domande della stampa

- "Come ha detto il dottore, fisicamente devo recuperare ancora. Quindi non si possono fare previsioni per parlare ancora di Formula 1".

- "Dopo i test ho avuto dolori molto forti, comparsi dopo la prima giornata. Ho fatto una pausa e fatto visita a Felipe a Budapest. Nei giorni successivi ho provato a tenere il dolore sotto controllo, anche con i farmaci, ma le sollecitazioni su collo e testa sono state molte. Conosco bene lo stress che dovrei sopportare in gara e per questo motivo ho deciso di ritirarmi. Poi ho avuto la conferma che gli altri problemi, a causa dell'incidente in moto, non erano ancora risolti al 100%. La condizione fisica quindi non è ottimale e provare a correre sarebbe stato un rischio troppo alto".

- "Un Kart non è una monoposto di Formula 1. I carichi di lavoro a cui mi sono sottoposto sono stati progressivi, ma hanno evidenziato i problemi emersi poi dagli ultimi esami, spiegati dal dottore. Tengo comunque a precisare che la mia comunicazione è sempre stata trasparente e, dopo aver accettato l'invito della Ferrari, mi trovo con grande rammarico a dover rinunciare".

- "Ho sentito dal Presidente Montezemolo della possibilità, per il prossimo anno, che ci siano tre macchine schierate in griglia. Però adesso il mio pensiero è guarire e preuccuparmi della mia salute. Ora sono molto demoralizzato perché sono riuscito a recuperare a livello di fitness e allenamenti. Ho raggiunto un peso forma identico a quello del mio ritiro nel 2006, ma purtroppo il collo non funziona come dovrebbe. Se questa parte non risponde come dovrebbe, non posso pensare ad un ritorno".

- "Quando ho provato la monoposto al Mugello, posso dire che la mia guida era molto naturale e mi sono adattato facilmente. Però il dolore è diventato via via sempre più forte".

- "Mia moglie è sempre stata dalla mia parte. Mi ha detto: 'Se ci tieni fallo'. Ovviamente abbiamo una famiglia e quindi devo essere più responsabile. Voglio essere chiaro: questo è un momento molto difficile, pari a quello del mio ritiro. Per ora non voglio pensare ad un possibile ritorno. Nel 2006 volevo smettere ed ho smesso. Adesso sono stato molto sorpreso dell'entusiasmo con cui i tanti fans e appassionati continuano a supportarmi".

- "Le gare in Superbike fanno parte del mio carattere: amo la F1, le moto e lo sport. Nel 2006 ero demotivato, svuotato, e non mi dispiace aver lasciato perché non volevo più continuare. In questi giorni però ho pensato molto alla Formula 1. Purtroppo mentre mi allenavo c'è stata un'evoluzione sull'aumento del dolore. Le verifiche e gli esami hanno poi detto che mi sarei dovuto fermare".

Parla ancora il manager

- "L'interesse generato dal ritorno di Michael è stato forte anche in termini commerciali. Abbiamo costatato un aumento delle vendite dei biglietti e addirittura dei posti nel campeggio per il GP di Valencia".

- "In tanti hanno detto che la Formula 1 col ritorno di Michael sarebbe tornata interessante". Al fianco di Webber, Schumacher appare molto abbattuto e triste.

Parla ancora il medico

- "Dopo l'incidente in moto non abbiamo parlato di pericolo di vita, ma eravamo preuccupati di perdite e limitazioni motorie dovute ai traumi e alle lesioni. Il problema erano i colpi ricevuti alla testa e le ricadute sulla mobilità delle articolazioni".

- "Il dolore è comparso con il primo test al Mugello. E' stata una prova che ha dimostrato che il tipo di guida e sollecitazione di una monoposto, avrebbero reso pericoloso l'impegno di Valencia".

- "La guarigione di una parte del corpo ha tempi e modalità diverse di recupero. La frattura guarirà in modo completo molto lentamente, fino a 18 mesi. Quindi se ci fosse un altro incidente Michael correrebbe un grosso rischio. E' però un problema che sui Kart si fa sentire poco, relativamente anche in moto, mentre su una F1 provoca dolore e chiaramente aumenta esponenzialmente i rischi alla guida. La riabilitazione richiede ovviamente anche il potenziamento dei muscoli, ma anche per questo ci vuole tempo".

Conclude Michael - profondamente rammaricato

"Il contratto di consulenza con la Ferrari è in scadenza, ma per ora non abbiamo ancora parlato di un possibile rinnovo. Non è comunque argomento odierno. Si è solo parlato di un accordo per il GP di Valencia che però a questo punto non ci sarà".

"All'inizio ero più per il no, sinceramente ero convinto a non accettare, ma conoscete Montezemolo, è un grande amico, andiamo molto d'accordo, è stato molto persuasivo, ed ha avuto successo anche con me. Era riuscito a convincermi".

"I tifosi e la Ferrari sono stati molto delusi dalla decisione, ma la mia comunicazione è stata molto trasparente. Quindi avevo precisato che solo dopo le opportune verifiche avrei potuto tornare a guidare nel campionato del mondo di Formula 1. Inizialmente l'euforia è stata tanta, pari alla grande tristezza che provo oggi per questa rinuncia".

"Con Badoer siamo amici e ci siamo sentiti spesso in questi giorni. Quindi era preparato a qualsiasi eventualità. Lui è un professionista ed è pronto a prendere il volante della Ferrari in un GP".
 
Peccato che i problemi al collo gli impediscano di tornare, mezzo mondo avrebbe voluto rivederlo correre!