Per ricordare Primo Levi, autore italiano vissuto per un anno (1944-1945) ad Auschwitz (Polonia) nel campo di concentramento dalla scritta: "Arbeit macht frei" (Dal tedesco: Il lavoro rende liberi).
Ho letto il libro, finito 20 minuti fa. E' solo ora che ho potuto comprenderne il significato e farmi un esame di coscienza. Questa che vi riporto qui sotto è una poesia inserita nel libro, che veramente mette tutti in disagio e soprattutto a tacere. Tutti devono vergognarsi per una cosa simile, oltre 8 milioni di ebrei sterminati...
Vi prego di non ironizzare questo fatto, per questo un mio compagno di classe si è preso una sospensione di 1 giorno dalla scuola.
“Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.”
In memory of
Ho letto il libro, finito 20 minuti fa. E' solo ora che ho potuto comprenderne il significato e farmi un esame di coscienza. Questa che vi riporto qui sotto è una poesia inserita nel libro, che veramente mette tutti in disagio e soprattutto a tacere. Tutti devono vergognarsi per una cosa simile, oltre 8 milioni di ebrei sterminati...
Vi prego di non ironizzare questo fatto, per questo un mio compagno di classe si è preso una sospensione di 1 giorno dalla scuola.
“Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.”
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