[h=2]L'ad bianconero spegne sul nascere le perplessità dopo l'uscita del tecnico in conferenza stampa su un suo possibile futuro sulla panchina dell'Inter[/h]
"Vorrei chiarire che tra Conte e la società il rapporto è idilliaco, non c’è nessuna incrinatura tale da presupporre una sua eventuale partenza, anzi vogliamo vincere qualcosa di importante assieme ancora in futuro. Anzi, direi che assieme, ma soprattutto lui, vuole vincere ancora qualcosa di importante, per cui credo che i presupposti per farlo ci saranno e quindi l'auspicio e l'augurio di tutti noi è che con Conte si possa andare avanti non qualche anno, ma molto molto di più". Lo ha dichiarato l'ad della Juventus Beppe Marotta, ai microfoni di Sky, a proposito del futuro di Conte alla luce della valutazione fatta ieri sul suo futuro.
"Rinnovo? Tra l'allenatore e la dirigenza l'aspetto contrattuale è marginale, l'importante è andare d'accordo. Oggi Conte ha un contratto, apprezziamo le sue qualità e i risultati che ha fin qui ottenuto, da parte nostra c’è grande riconoscenza, non è corretto in questo momento metterla sull'aspetto economico" ha detto Marotta che non fa alcuna polemica, in vista del match di martedì con il Bayern, per non aver giocato ieri, piuttosto per la concomitanza di impegni delle nazionali in prossimità di gare importanti come questa.
"Noi avremmo avuto il diritto di giocare venerdì, che in questo caso giustamente è ritenuto sacro dalla Chiesa, quindi abbiamo posticipato al sabato. Tutto sommato direi che questo cambiamento non deve importare più di tanto, perché comunque la partita con il Bayern la possiamo programmare e preparare nel modo migliore. Non facciamo assolutamente dietrologie, sappiamo invece che oggi è una partita molto importante. La nota polemica, invece, è sugli impegni dei nazionali, specie i sudamericani, queste sono le grandi difficoltà che tra l'altro riguardano tutti i club. Questo si va a inserire in impegni come questi del campionato, soprattutto quelli della Champions: queste sono le grandi difficoltà, coniugare assieme e gestire questi impegni consecutivi che il calendario ha voluto poi siano stati inseriti in questo arco temporale".
Marotta ha anche parlato di mercato, rispondendo ad una domanda su Sanchez, pur confermando che è ancora presto per fare valutazioni. "Al di là del fatto che su queste operazioni di mercato ci addentreremo più avanti, quando sapremo dove saremo arrivati arriveremo come traguardi raggiunti, c’è da ricordare che la Juventus ha cercato in questi anni di approntare un impianto di calciatori importante, facendo degli investimenti importanti. Dopodiché ha l'obbligo di cercare di contenere il disavanzo di gestione, che in questi anni è stato abbastanza pesante. E quindi il nostro modello credo sia quasi completato. E di conseguenza credo che in Italia in questo momento, alla luce di quelle che sono le analisi economiche fatte in questi giorni, nessuna squadra sia in grado di poter acquistare giocatori di levatura economica importante, mi riferisco all'acquisizione dei diritti sportivi, e soprattutto quello che oggi rappresenta una percentuale elevatissima nei costi di gestione, è il costo del lavoro".
eurosport
"Vorrei chiarire che tra Conte e la società il rapporto è idilliaco, non c’è nessuna incrinatura tale da presupporre una sua eventuale partenza, anzi vogliamo vincere qualcosa di importante assieme ancora in futuro. Anzi, direi che assieme, ma soprattutto lui, vuole vincere ancora qualcosa di importante, per cui credo che i presupposti per farlo ci saranno e quindi l'auspicio e l'augurio di tutti noi è che con Conte si possa andare avanti non qualche anno, ma molto molto di più". Lo ha dichiarato l'ad della Juventus Beppe Marotta, ai microfoni di Sky, a proposito del futuro di Conte alla luce della valutazione fatta ieri sul suo futuro.
"Rinnovo? Tra l'allenatore e la dirigenza l'aspetto contrattuale è marginale, l'importante è andare d'accordo. Oggi Conte ha un contratto, apprezziamo le sue qualità e i risultati che ha fin qui ottenuto, da parte nostra c’è grande riconoscenza, non è corretto in questo momento metterla sull'aspetto economico" ha detto Marotta che non fa alcuna polemica, in vista del match di martedì con il Bayern, per non aver giocato ieri, piuttosto per la concomitanza di impegni delle nazionali in prossimità di gare importanti come questa.
"Noi avremmo avuto il diritto di giocare venerdì, che in questo caso giustamente è ritenuto sacro dalla Chiesa, quindi abbiamo posticipato al sabato. Tutto sommato direi che questo cambiamento non deve importare più di tanto, perché comunque la partita con il Bayern la possiamo programmare e preparare nel modo migliore. Non facciamo assolutamente dietrologie, sappiamo invece che oggi è una partita molto importante. La nota polemica, invece, è sugli impegni dei nazionali, specie i sudamericani, queste sono le grandi difficoltà che tra l'altro riguardano tutti i club. Questo si va a inserire in impegni come questi del campionato, soprattutto quelli della Champions: queste sono le grandi difficoltà, coniugare assieme e gestire questi impegni consecutivi che il calendario ha voluto poi siano stati inseriti in questo arco temporale".
Marotta ha anche parlato di mercato, rispondendo ad una domanda su Sanchez, pur confermando che è ancora presto per fare valutazioni. "Al di là del fatto che su queste operazioni di mercato ci addentreremo più avanti, quando sapremo dove saremo arrivati arriveremo come traguardi raggiunti, c’è da ricordare che la Juventus ha cercato in questi anni di approntare un impianto di calciatori importante, facendo degli investimenti importanti. Dopodiché ha l'obbligo di cercare di contenere il disavanzo di gestione, che in questi anni è stato abbastanza pesante. E quindi il nostro modello credo sia quasi completato. E di conseguenza credo che in Italia in questo momento, alla luce di quelle che sono le analisi economiche fatte in questi giorni, nessuna squadra sia in grado di poter acquistare giocatori di levatura economica importante, mi riferisco all'acquisizione dei diritti sportivi, e soprattutto quello che oggi rappresenta una percentuale elevatissima nei costi di gestione, è il costo del lavoro".
eurosport
