Sherlock Holmes Vs. Arsenio Lupin

Walter 22

Utente Senior
Autore del topic
19 Giugno 2007
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Per quanti non ne fossero a conoscenza fu esattamente nel 1859, che vide i suoi natali un certo Arthur Conan Doyle, ed esattamente in quel di Edimburgo. Dalla prolifica mente di questo eclettico scrittore scaturì quello che diventerà l'investigatore privato più famoso della letteratura – e successivamente del cinema – che risponde al nome di Sherlock Holmes. All';inizio, nel 1887, anno in cui vide la luce il primo romanzo di Holmes, l'accoglienza del pubblico e della critica fu a dir poco fredda. “Uno studio in rosso” passò praticamente inosservato nelle librerie e nei salotti dell';epoca; il secondo racconto, invece, vale a dire “Il segno dei quattro”, riscontrò un favore tale da critica e lettori, che Mister Doyle prese a scrivere articoli, romanzi e racconti brevi sul carismatico investigatore per oltre quaranta anni,anche dopo essere stato insignito del titolo di baronetto per meriti letterari. Oggi, grazie ai programmatori della Frogwares, siamo pronti a vivere la quarta avventura, in toni ben più terreni rispetto all';ultimo titolo uscito qualche stagione fa, ottenendo un risultato persino migliore dei suoi (a torto) poco conosciuti predecessori. Ma, come per ogni indagine che si rispetti, partiamo dall'inizio, che è cosa buona e giusta.
In questoquarto titolo della saga di Holmes, ci ritroveremo a fronteggiare uno dei ladri più amati e famosi della storia, quell';Arsenio Lupin che ha ispirato film, libri e cartoni animati. Tutta la faccenda prende il via da una lettera spedita dal Ladro dei Ladri al Detective dei Detective, dove si annuncia una serie di incredibili furti in tutti i palazzi più importanti di Londra. Inutile dire che la cosa solleticherà non poco l';ego di Holmes e del suo braccio destro Watson, i quali si mettono subito alla ricerca di indizi per scoprire l';identità di questo fantomatico Lupin e sventare la minaccia di questi furti. Tecnicamente, SH VS AL è una classica avventura grafica in “prima persona”, dove saremo a chiamati a muovere il nostro personaggio in un modo che ricorda da vicino gli FPS, alla scoperta di ogni indizio possibile. I tasti WASD ci permetteranno di muovere il personaggio, mentre il mouse fungerà da interfaccia con l';ambiente e, soprattutto, sarà i nostri occhi. Parlare con tutti i presenti, grazie ad un sistema di dialoghi predefiniti (ma che potremo scegliere, in base alle domande disponibili) sarà a dir poco fondamentale per il proseguo del gioco.
Ogni oggetto che troveremo lungo il nostro cammino potrà finire nelle tasche del detective con la semplice pressione di un tasto, e richiamato in qualsiasi momento grazie al pratico inventario; spesso, saremo chiamati a combinare uno o più oggetti trovati, per ottenerne magari un terzo che ci tirerà fuori dalle situazioni più intricate. Uno degli oggetti utilissimi oggetti dell'inventario è l'onnipresente taccuino: su di esso, il nostro eroe scriverà ogni rapporto e ogni deduzione, trascrivendo fedelmente tutti i documenti cartacei nel quale si imbatterà.
Spesso, leggere fra le righe del taccuino si rivelerà illuminante per risolvere un enigma. Il motore di gioco è lo stesso che ha mosso Clive Barker';s Jericho, ma la resa grafica purtroppo non è esattamente il massimo. Il numero dei poligoni è relativamente basso e, mentre possiamo vedere delle animazioni facciali davvero degne di nota, allo stesso modo ci imbattiamo in animazioni poco fluide, al limite del legnoso. Sono state anche implementate le routine fisiche del motore Ageia ma, in effetti, sono state sfruttate poco.
Sul fronte audio, si segnala la scelta di mantenere i dialoghi in Inglese, ma tutti i menù di gioco e i sottotitoli sono stati realizzati – sempre in Inglese, in modo quasi perfetto. Una nota di merito all'ottimo doppiaggio, estremamente espressivo e ispirato. Ottime anche le musiche, che contribuiscono a entrare nell'atmosfera della vita londinese di fine ottocento. Al momento della redazione di questo articolo, non è dato sapere se il gioco verrà localizzato in Italiano, almeno per i menù e i sottotitoli.
Più che buona la risposta ai comandi di Holmes anche se in qualche circostanza non c'e' stato verso di farlo correre, rassegnandosi ad attendere che camminasse per un lungo tratto.
Unico, vero neo di questa produzione, sta nel fatto che taluni indizi sono davvero occultati in maniera eccessiva, degna di una astronave romulana, costringendoci, qualche volta, a passare il mouse su ogni millimetro della locazione dove ci troviamo, al fine di uscirne fuori con i nervi ancora a posto. Ma questo è solo una piccola sbavatura, che non inficia l'ottimo quadro finale. In definitiva, questa nuova avventura di Sherlock Holmes, quindi, può sicuramente dirsi un prodotto ben riuscito, geniale e pieno di colpi di scena; prima di investigare sul commento finale, si ricorda a tutti che il titolo in esame è già disponibile sugli scaffali e, data la sua natura, appare adatto a tutte le fasce d'età, eccezion fatta per i giovanissimi.

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Fonte: GameSurf