Singapore, domina Hamilton
Che sofferenza per le Ferrari!
Un Lewis Hamilton da favola ha riscattato l’erroraccio di Monza e ha dominato il GP di Singapore. Molto bella la vittoria del campione del mondo, in testa dall’inizio alla fine dopo la pole di ieri e autore di una gara perfetta anche quando ci sono stati alcuni momenti delicati, con l’ingresso della Safety car e la seconda sosta eseguita al momento giusto. Battuto Timo Glock, ottimo secondo con la Toyota e Fernando Alonso, terzo con la Renault osservata speciale dopo la radiazione di Flavio Briatore. E proprio a Briatore lo spagnolo ha voluto dedicare il podio. Solo quarto Sebastian Vettel, a lungo in lotta con Hamilton ma penalizzato da un drive through per velocità eccessiva durante la seconda sosta. Sarebbe certamente finito almeno secondo.
PASSETTINO — Una penalità importante perché sommata al ritiro di Mark Webber (freni) ha praticamente tolto ai due della Red Bull la speranza di vincere il titolo. Le due BrawnGP di Jenson Button e Rubens Barrichello, infatti, pur senza brillare hanno chiuso con un quinto e un sesto posto che in pratica sono un altro bel passettino verso il Mondiale. In particolare per l’inglese, che nel gioco dei pit stop è finito davanti al brasiliano. Se nella prossima gara in Giappone Jenson riuscirà a guadagnare 6 punti sull’ex ferrarista, sarà aritmeticamente campione del mondo.
GUAI FERRARI — La Ferrari invece se ne torna ulteriormente scornata da questa trasferta. Raikkonen e Fisichella hanno gareggiato nelle posizioni peggiori, quelle lontane dalla zona punti. Alla fine Kimi è terminato 10° dietro a Nakajima, il romano 13° tra Trulli (febbricitante) e Liuzzi. Ritirati per problemi tecnici i due della Toro Rosso Buemi e Alguersuari (che nel pit stop ha pure steso un meccanico perché è partito senza avere l’ok), Sutil, Grosjean, Webber e Heidfeld (incolpevole e colpito da Sutil che rischia una penalità per la prossima corsa).
PENALIZZATI — La corsa è stata lineare solo per Hamilton, in testa dall’inizio e perfetto per tutti i 61 giri. Seguito da Rosberg e Vettel, ha scavato un po’ di margine su Glock. Poi nelle due soste i suoi rivali più vicini si sono in pratica autoeliminati. Prima Nico, che in uscita dalla corsia box ha invaso la carreggiata di gara (drive through inevitabile). Poi Sebastian, che nella seconda fermata ha infranto il limite di velocità in pit lane e si è pure beccato il drive through. Alla fine Glock e Alonso hanno solo dovuto approfittarne per salire sul podio. A punti anche Kovalainen e Kubica, Domenica prossima si torna subito in pista in Giappone; sarà il terz’ultimo atto della stagione.
Che sofferenza per le Ferrari!
Un Lewis Hamilton da favola ha riscattato l’erroraccio di Monza e ha dominato il GP di Singapore. Molto bella la vittoria del campione del mondo, in testa dall’inizio alla fine dopo la pole di ieri e autore di una gara perfetta anche quando ci sono stati alcuni momenti delicati, con l’ingresso della Safety car e la seconda sosta eseguita al momento giusto. Battuto Timo Glock, ottimo secondo con la Toyota e Fernando Alonso, terzo con la Renault osservata speciale dopo la radiazione di Flavio Briatore. E proprio a Briatore lo spagnolo ha voluto dedicare il podio. Solo quarto Sebastian Vettel, a lungo in lotta con Hamilton ma penalizzato da un drive through per velocità eccessiva durante la seconda sosta. Sarebbe certamente finito almeno secondo.
PASSETTINO — Una penalità importante perché sommata al ritiro di Mark Webber (freni) ha praticamente tolto ai due della Red Bull la speranza di vincere il titolo. Le due BrawnGP di Jenson Button e Rubens Barrichello, infatti, pur senza brillare hanno chiuso con un quinto e un sesto posto che in pratica sono un altro bel passettino verso il Mondiale. In particolare per l’inglese, che nel gioco dei pit stop è finito davanti al brasiliano. Se nella prossima gara in Giappone Jenson riuscirà a guadagnare 6 punti sull’ex ferrarista, sarà aritmeticamente campione del mondo.
GUAI FERRARI — La Ferrari invece se ne torna ulteriormente scornata da questa trasferta. Raikkonen e Fisichella hanno gareggiato nelle posizioni peggiori, quelle lontane dalla zona punti. Alla fine Kimi è terminato 10° dietro a Nakajima, il romano 13° tra Trulli (febbricitante) e Liuzzi. Ritirati per problemi tecnici i due della Toro Rosso Buemi e Alguersuari (che nel pit stop ha pure steso un meccanico perché è partito senza avere l’ok), Sutil, Grosjean, Webber e Heidfeld (incolpevole e colpito da Sutil che rischia una penalità per la prossima corsa).
PENALIZZATI — La corsa è stata lineare solo per Hamilton, in testa dall’inizio e perfetto per tutti i 61 giri. Seguito da Rosberg e Vettel, ha scavato un po’ di margine su Glock. Poi nelle due soste i suoi rivali più vicini si sono in pratica autoeliminati. Prima Nico, che in uscita dalla corsia box ha invaso la carreggiata di gara (drive through inevitabile). Poi Sebastian, che nella seconda fermata ha infranto il limite di velocità in pit lane e si è pure beccato il drive through. Alla fine Glock e Alonso hanno solo dovuto approfittarne per salire sul podio. A punti anche Kovalainen e Kubica, Domenica prossima si torna subito in pista in Giappone; sarà il terz’ultimo atto della stagione.
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