- 31 Marzo 2012
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Dopo una difficile stagione con l'Inter, il campione olandese vuole trascinare gli arancioni: "Gruppo difficile con Germania e Danimarca, ma non temiamo nessuno e siamo in forma"
“Diciamo che non sono stanco come due anni fa”. Wesley Sneijder la prende con filosofia: la sua stagione non è stata eccellente come quella del Triplete e della coppa del Mondo, ma questo non gli impedisce di arrivare motivatissimo all'Europeo. “Proprio perché questa volta non ho vinto niente le mie motivazioni sono al top. Le mie, e quelle di tutta l’Olanda: stiamo bene, sappiamo di essere fra i favoriti ma non sentiamo nessuna pressione. Il gruppo è durissimo, e sarà difficile passare il turno. Tutti parlano della Germania, ma sarà dura anche con il Portogallo. E soprattutto con la Danimarca, per questo voglio pensare soltanto alla prima partita. Se non vinciamo sarà complicato qualificarsi, quindi sotto con la Danimarca, che è una squadra in parte rinnovata e secondo me più forte di due anni fa”.
ENFANT PRODIGE — I danesi sono rivali tradizionali per gli oranje, che li hanno incontrati anche nella prima fase del mondiale sudafricano. Fu una partita molto chiusa, sbloccata soltanto grazie all’ingresso di Eljero Elia, che non era ancora juventino, e sembrava un enfant prodige in rampa di lancio. Ora l’Olanda riparte dalle sue certezze, con un problema rispetto al Mondiale: il terzino sinistro, posto mai coperto in maniera convincente dopo l’addio di Giovanni van Bronckhorst. Gli oranje esordiscono sabato a Kharkov. Ieri primo allenamento sul campo del Wisla Cracovia, il loro quartier generale. A dare la carica è stato, come sempre, l’interista.
STAMPA — “Vogliamo vincere l’Europeo e non abbiamo paura di nessuno. Se vogliamo farcela dobbiamo battere tutti, e sappiamo che è un torneo equilibrato e difficile, ma sappiamo anche che siamo in forma. Gli olandesi ci criticano perché non giochiamo abbastanza bene? La stampa olandese parla sempre tanto. La verità è che credo che sia anche un po’ cambiata la mentalità dei nostri tifosi. Giocare a calcio ci piace, ma a volte per vincere bisogna anche essere pronti a lasciare da parte lo stile”.
“Diciamo che non sono stanco come due anni fa”. Wesley Sneijder la prende con filosofia: la sua stagione non è stata eccellente come quella del Triplete e della coppa del Mondo, ma questo non gli impedisce di arrivare motivatissimo all'Europeo. “Proprio perché questa volta non ho vinto niente le mie motivazioni sono al top. Le mie, e quelle di tutta l’Olanda: stiamo bene, sappiamo di essere fra i favoriti ma non sentiamo nessuna pressione. Il gruppo è durissimo, e sarà difficile passare il turno. Tutti parlano della Germania, ma sarà dura anche con il Portogallo. E soprattutto con la Danimarca, per questo voglio pensare soltanto alla prima partita. Se non vinciamo sarà complicato qualificarsi, quindi sotto con la Danimarca, che è una squadra in parte rinnovata e secondo me più forte di due anni fa”.
ENFANT PRODIGE — I danesi sono rivali tradizionali per gli oranje, che li hanno incontrati anche nella prima fase del mondiale sudafricano. Fu una partita molto chiusa, sbloccata soltanto grazie all’ingresso di Eljero Elia, che non era ancora juventino, e sembrava un enfant prodige in rampa di lancio. Ora l’Olanda riparte dalle sue certezze, con un problema rispetto al Mondiale: il terzino sinistro, posto mai coperto in maniera convincente dopo l’addio di Giovanni van Bronckhorst. Gli oranje esordiscono sabato a Kharkov. Ieri primo allenamento sul campo del Wisla Cracovia, il loro quartier generale. A dare la carica è stato, come sempre, l’interista.
STAMPA — “Vogliamo vincere l’Europeo e non abbiamo paura di nessuno. Se vogliamo farcela dobbiamo battere tutti, e sappiamo che è un torneo equilibrato e difficile, ma sappiamo anche che siamo in forma. Gli olandesi ci criticano perché non giochiamo abbastanza bene? La stampa olandese parla sempre tanto. La verità è che credo che sia anche un po’ cambiata la mentalità dei nostri tifosi. Giocare a calcio ci piace, ma a volte per vincere bisogna anche essere pronti a lasciare da parte lo stile”.
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