Prima avete s*******to la vittima in ogni modo possibile, rendendo pubblico ogni minuscolo dettaglio della sua vita: il ragazzo che non amava, i messaggi sul cellulare, la vita privata. Era davvero necessario far sapere a tutta Italia delle tresche con i compagni di scuola, per proseguire con le indagini? Se Sarah non fosse stata strangolata e successivamente violentata, ma solo scappata da casa, non penso che l'avreste incoraggiata a ritornare, in questo modo.
Tuttavia la ragazza è morta. La domanda che sorgerebbe spontanea a chiunque è: come comunicarlo alla madre? Quale può essere il modo meno doloroso per lei?
"Signora, sua figlia Sarah è morta! Siamo alla ricerca del cadavere! Tra poco vedremo i dettagli ma prima una piccola pausa pubblicitaria. Restate con noi!" *ta ta tatatata ta ta tatatata tum tum tum*
Ma questo non è sufficiente, in un paese come l'Italia, dove superare i limiti della decenza è pane quotidiano dei media e di chi se ne occupa. Dunque, la tv e giornali vengono monopolizzati: si parla dell'assassino di Sarah come "l'orco" o "il mostro" e i familiari della vittima vengono continuamente intervistati. "Come state? Come vi sentite?". Come diavolo dovrebbero sentirsi, secondo voi? Senza contare gli innumerevoli servizi, le trasmissioni, i retroscena che hanno dedicato o dedicheranno a questo caso. Una vera miniera d'oro, per la Rai.
Intanto la donna che per depressione strangola il figlio di 3 anni passa del tutto inosservata.
Poi il "fenomeno Sarah" sbarca anche sui social network, Facebook in primis. Gli utenti che non convidono almeno una decina di link del tipo "Sarah, angioletto, mancherai a tutti noi ♥" sono considerati dei fottuti insensibili. Allo zio della ragazza vengono augurate le peggiori torture, la pena di morte e non sono: di essere appeso per le palle, squartato vivo, ammazzato di martellate, lapidato, sventrato o essere usato per vivisezioni ed esperimenti da laboratorio.
Noi non conoscevamo Sarah. Per quel che ne sappiamo, avrebbe potuto essere una zoccola di prim'ordine. Ma se davvero vogliamo portarle rispetto, speculare in questo modo sulla sua morte non penso sia la strada da percorrere.
Ecco un link che ho trovato su FaceBook. Ora preciso: Non ho nulla contro Sarah! Anzi! Mi dispiace tantissimo della sua orrenda fine, però chi ha scritto questa nota ha pienamente ragione (secondo me).
Eccovi il link:
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