Sono riusciti a commercializzare una tragedia.

Lucky Blue

Utente Mitico
Autore del topic
14 Maggio 2009
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Prima avete s*******to la vittima in ogni modo possibile, rendendo pubblico ogni minuscolo dettaglio della sua vita: il ragazzo che non amava, i messaggi sul cellulare, la vita privata. Era davvero necessario far sapere a tutta Italia delle tresche con i compagni di scuola, per proseguire con le indagini? Se Sarah non fosse stata strangolata e successivamente violentata, ma solo scappata da casa, non penso che l'avreste incoraggiata a ritornare, in questo modo.

Tuttavia la ragazza è morta. La domanda che sorgerebbe spontanea a chiunque è: come comunicarlo alla madre? Quale può essere il modo meno doloroso per lei?

"Signora, sua figlia Sarah è morta! Siamo alla ricerca del cadavere! Tra poco vedremo i dettagli ma prima una piccola pausa pubblicitaria. Restate con noi!" *ta ta tatatata ta ta tatatata tum tum tum*

Ma questo non è sufficiente, in un paese come l'Italia, dove superare i limiti della decenza è pane quotidiano dei media e di chi se ne occupa. Dunque, la tv e giornali vengono monopolizzati: si parla dell'assassino di Sarah come "l'orco" o "il mostro" e i familiari della vittima vengono continuamente intervistati. "Come state? Come vi sentite?". Come diavolo dovrebbero sentirsi, secondo voi? Senza contare gli innumerevoli servizi, le trasmissioni, i retroscena che hanno dedicato o dedicheranno a questo caso. Una vera miniera d'oro, per la Rai.

Intanto la donna che per depressione strangola il figlio di 3 anni passa del tutto inosservata.

Poi il "fenomeno Sarah" sbarca anche sui social network, Facebook in primis. Gli utenti che non convidono almeno una decina di link del tipo "Sarah, angioletto, mancherai a tutti noi ♥" sono considerati dei fottuti insensibili. Allo zio della ragazza vengono augurate le peggiori torture, la pena di morte e non sono: di essere appeso per le palle, squartato vivo, ammazzato di martellate, lapidato, sventrato o essere usato per vivisezioni ed esperimenti da laboratorio.

Noi non conoscevamo Sarah. Per quel che ne sappiamo, avrebbe potuto essere una zoccola di prim'ordine. Ma se davvero vogliamo portarle rispetto, speculare in questo modo sulla sua morte non penso sia la strada da percorrere.

Ecco un link che ho trovato su FaceBook. Ora preciso: Non ho nulla contro Sarah! Anzi! Mi dispiace tantissimo della sua orrenda fine, però chi ha scritto questa nota ha pienamente ragione (secondo me).
Eccovi il link:
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Concordo pienamente con chi ha scritto questo articolo..
Guarda.. Proprio poco fa ho litigato con una mia amica perchè ho commentato in modo abbastanza "duro" un link che riguardava una preghiera su Sarah..
Oramai, tutti si sono appiccicati alla sua morte..
Però non pensiamo alle migliaia di bambini, persone, soldati, lavoratori che muoiono? No eh?
Dobbiamo sempre soffermarci su queste stronzate..
Per carità.. Che non abbia nulla contro Sarah.. Povera ragazza.. Io mi incazzo contro chi fa questi pregiudizi e chi continua a pubblicare stronzate su stronzate su questo avvenimento.
Basta.. Abbiamo capito bene che state commercializzando tutto.. Ci siamo rotti i coglioni..
 
La prima cosa da dire, è che tutti quei link contro lo zio non devono essere ammessi da nessuna parte. La morte non si augura a nessuno. Deve scontare la sua pena come dirà la sentenza, ma per l'amor di Dio, anche a me fa schifo quella persona, ma l'educazione ci ha insegnati, o almeno credo, che la morte non la si augura a nessuno.

Chi ha fatto questa nota, ha la sua opinione, che non è alquanto sbagliata, ma ognuno la pensa come vuole. Ma intasare social network e l'intero Web di cavolate, un po è angosciante.