- 7 Marzo 2009
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Se “l’elaborazione diventa una forma d’arte”, allora occorre prendersi un attimo e guardare indietro. Ripercorrere il processo produttivo, concentrarsi sulle tecnologie, dare peso all’innovazione. Lo stand Bugatti presenta così uno spaccato della Veyron, “esplosa” per mostrarne i segreti: dal telaio in due sezioni (unite tramite giunti in titanio) al serbatoio della benzina disposto in posizione protetta, dal cambio a doppia frizione al propulsore W16.
Con questi presupposti il costruttore franco-tedesco può permettersi di offrire la versioni Grand Sport a prezzi quantomeno folli: l’esemplare con verniciatura Royal Dark Blue e pannelli laterali Arctic White è già stato venduto ad 1.75 milioni di euro, 100mila euro in più della Veyron open top rifinita in fibra di carbonio ed alluminio presente lungo il bordo inferiore.
Fonte : AutoBlog