MILANO, 17 agosto - Ah, quando c’era lui. Lui sta per Kakà e migliaia di sospiri si solleveranno questa sera dalla curva del Milan. Non c’è più lui, ma Ronaldinho, che Leonardo vuole imporre come sostituto (nel ruolo e nell’anima) del neo madridista. E per ora la differenza è evidente. Troppo evidente. Ieri a Milanello, Kakà ha parlato col suo connazionale, ha cercato di stimolarlo, dimenticando quanto accadde nel campionato scorso, dopo gennaio, dopo il ‘no’ al Manchester City e poco prima del ‘sì‘ al Real Madrid. Ricky rendeva poco, si sentiva stretto in spazi angusti, perchè gli altri erano occupati dall’ex blaugrana. Così Ancelotti non ci pensò due volte a portare Dinho in panchina e a restituire il Milan, per intero, a Kakà.
EREDITÀ PESANTE - Stasera Ronaldinho si presenta a San Siro nella nuova veste di erede di Kakà, eredità che, a livello nazionale, gli verrà duramente contesa da Diego, il trequartista della Juve, pure lui al debutto in Italia con la maglia della Juve. E’ un duello pieno di fascino e con qualche incognita, soprattutto sul versante rossonero: Leonardo è proprio sicuro che Ronaldinho, come trequartista, sia più adatto di Seedorf o di Pirlo? Quanto a Diego, la sua sfida è anche in chiave Seleçao. Per quello che il Brasile di Dunga ha fatto vedere alla Confederations Cup, sia per lo juventino che per il milanista lo spazio è poco, anche perchè alle spalle di Luis Fabiano (o di Adriano) c’è sempre lui, Kakà. Ma questa è la stagione che porta al Mondiale e c’è tempo per recuperare qualche posizione.
EREDITÀ PESANTE - Stasera Ronaldinho si presenta a San Siro nella nuova veste di erede di Kakà, eredità che, a livello nazionale, gli verrà duramente contesa da Diego, il trequartista della Juve, pure lui al debutto in Italia con la maglia della Juve. E’ un duello pieno di fascino e con qualche incognita, soprattutto sul versante rossonero: Leonardo è proprio sicuro che Ronaldinho, come trequartista, sia più adatto di Seedorf o di Pirlo? Quanto a Diego, la sua sfida è anche in chiave Seleçao. Per quello che il Brasile di Dunga ha fatto vedere alla Confederations Cup, sia per lo juventino che per il milanista lo spazio è poco, anche perchè alle spalle di Luis Fabiano (o di Adriano) c’è sempre lui, Kakà. Ma questa è la stagione che porta al Mondiale e c’è tempo per recuperare qualche posizione.