- 26 Marzo 2009
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La mossa è precoce, clamorosa. Casey Stoner ha già firmato un contratto che lo lega alla Honda a partire dal prossimo anno. Il suo matrimonio con Ducati finisce al termine del Mondiale 2010. Abbiamo dato conto in questi mesi delle intenzioni della casa giapponese e in particolare di Livio Suppo, passato proprio dalla Ducati alla Honda nel ruolo di responsabile marketing, dopo aver vissuto a stretto contatto con Stoner l'avventura in rosso.
Proprio Suppo ha portato avanti e la pratica, siglata da Stoner tra il Qatar e Jerez. L'australiano non ha mai digerito la decisione di contattare Lorenzo la scorsa estate nei giorni della sua malattia con fuga in Australia e la Honda cercava da tempo una alternativa di livello al rapporto ormai logoro con Dani Pedrosa. Il quale non a caso proprio ora manifesta qualche allergia palese nei confronti della casa giapponese.
La fine del rapporto con Stoner, intuita da tempo a Borgo Panigale, ha innescato una contromossa forte. La Ducati ha infatti consegnato da qualche settimana una proposta a Valentino Rossi. La casa italiana offre a Valentino un contratto di due anni, una serie di garanzie non solo tecniche ma anche filosofiche, elementi sempre delicati nei rapporti con Rossi, un pilota e soprattutto una persona che vuole mantenere i propri metodi e le proprie abitudini sul luogo di lavoro. Rossi dovrebbe dare una risposta ai primi di giugno, in occasione della corsa al Mugello. Entro questa data dovranno essere discussi i dettagli di una progetto che per la Ducati ha priorità assoluta. Un progetto molto concreto e, forse, per la prima volta, convincente. Intanto Rossi verificherà, si presume, il fronte Yamaha, anche considerando che il suo principale interlocutore in questi anni, Masao Furusawa, andrà in pensione a fine anno. Il mercato della MotoGP, insomma, potrebbe chiudersi in poche settimane. Stoner guiderà una Honda. Se Rossi dovesse dire sì a Ducati, Lorenzo resterebbe alla Yamaha. Rimarrebbe da collocare il solo Pedrosa che rischia di risultare il più penalizzato da questo autentico terremoto.
Proprio Suppo ha portato avanti e la pratica, siglata da Stoner tra il Qatar e Jerez. L'australiano non ha mai digerito la decisione di contattare Lorenzo la scorsa estate nei giorni della sua malattia con fuga in Australia e la Honda cercava da tempo una alternativa di livello al rapporto ormai logoro con Dani Pedrosa. Il quale non a caso proprio ora manifesta qualche allergia palese nei confronti della casa giapponese.
La fine del rapporto con Stoner, intuita da tempo a Borgo Panigale, ha innescato una contromossa forte. La Ducati ha infatti consegnato da qualche settimana una proposta a Valentino Rossi. La casa italiana offre a Valentino un contratto di due anni, una serie di garanzie non solo tecniche ma anche filosofiche, elementi sempre delicati nei rapporti con Rossi, un pilota e soprattutto una persona che vuole mantenere i propri metodi e le proprie abitudini sul luogo di lavoro. Rossi dovrebbe dare una risposta ai primi di giugno, in occasione della corsa al Mugello. Entro questa data dovranno essere discussi i dettagli di una progetto che per la Ducati ha priorità assoluta. Un progetto molto concreto e, forse, per la prima volta, convincente. Intanto Rossi verificherà, si presume, il fronte Yamaha, anche considerando che il suo principale interlocutore in questi anni, Masao Furusawa, andrà in pensione a fine anno. Il mercato della MotoGP, insomma, potrebbe chiudersi in poche settimane. Stoner guiderà una Honda. Se Rossi dovesse dire sì a Ducati, Lorenzo resterebbe alla Yamaha. Rimarrebbe da collocare il solo Pedrosa che rischia di risultare il più penalizzato da questo autentico terremoto.