Non si sono fatte attendere le polemiche conseguenti alla decisione da parte del CEO di Yahoo!, Marissa Mayer, di vietare il lavoro da casa per i dipendenti dell'azienda in modo da stimolare l'interazione tra i lavoratori e velocizzare i processi decisionali.
Accusato di voler attivare politiche retrograde in tema di trattamento dei lavoratori, il gruppo di Sunnyvale avrebbe risposto attraverso un comunicato in cui verrebbe sottolineato che le posizioni di Yahoo! non sarebbero necessariamente omologabili a quelle dell'industria high tech nel suo complesso.
(L'articolo continua più sotto...)
Una dichiarazione solo apparentemente criptica che però potrebbe essere interpretata come un semplice "Se non siete d'accoordo con i cambiamenti stabiliti dall'azienda, potete sicuramente andarvi a cercare un lavoro migliore da un'altra parte".
Insomma, la Mayer e il resto del board non avrebbero alcuna intenzione di giustificarsi per quella che ritengono essere una scelta effettuata per il bene del gruppo; a loro parere i dipendenti in telelavoro non si sarebbero dimostrati fino ad ora successivamente produttivi.
Mrwebmaster
Accusato di voler attivare politiche retrograde in tema di trattamento dei lavoratori, il gruppo di Sunnyvale avrebbe risposto attraverso un comunicato in cui verrebbe sottolineato che le posizioni di Yahoo! non sarebbero necessariamente omologabili a quelle dell'industria high tech nel suo complesso.
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Una dichiarazione solo apparentemente criptica che però potrebbe essere interpretata come un semplice "Se non siete d'accoordo con i cambiamenti stabiliti dall'azienda, potete sicuramente andarvi a cercare un lavoro migliore da un'altra parte".
Insomma, la Mayer e il resto del board non avrebbero alcuna intenzione di giustificarsi per quella che ritengono essere una scelta effettuata per il bene del gruppo; a loro parere i dipendenti in telelavoro non si sarebbero dimostrati fino ad ora successivamente produttivi.
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