Come già sapete ho intenzione di fare dei riassunti per ogni lezione di storia o geografia del mio libro, così da prepararmi per gli esami.
E' stato un consiglio della mia professoressa, e ho intenzione di seguirlo ^^
Come già detto, è un riassunto di terza media.
La nascita dell’imperialismo
1.1 - Dal colonialismo all’imperialismo
Il colonialismo europeo
Dopo le scoperte geografiche avvenute tra il XV e il XVI secolo alcuni Stati europei avevano fondato colonie nei nuovi territori scoperti sottomettendo le popolazioni locali.
Questo processo di colonizzazione aveva portato alla creazione di imperi coloniali come quello spagnolo nell’America meridionale.
Nella prima metà dell’Ottocento il colonialismo europeo era legato alla Gran Bretagna e alla Francia, mentre la Spagna aveva perso le sue colonie nell’America latina.
Che cos’è l’imperialismo
Verso le fine del secolo, però, il processo di colonizzazione assunse caratteristiche che lo differenziarono dal colonialismo precedente:
· Coinvolse il mondo intero;
· Fu basato sulla conquista militare e la sottomissione politica ed economica;
· Puntò al dominio di intere regioni.
Questa nuova forma di colonialismo è stata chiamata dagli storici imperialismo.
1.2 – L’ideologia dell’imperialismo
Si fanno strada le teorie razziste
Si diffuse la convinzione che i popoli di razza bianca fossero superiori agli altri e che quindi avessero il diritto e il dovere d’imporre il proprio dominio, di guidare e civilizzare il resto del mondo. Le teorie razziste vennero usate per giustificare il duro sfruttamento che i “civili” popoli europei imposero a intere popolazioni asiatiche e africane.
Dall’idea di nazione al nazionalismo
Nella prima metà dell’Ottocento l’idea di nazione si diffuse in Europa e al di là dell’Oceano Atlantico.
Questa idea di nazione, legata alle idee di libertà e di indipendenza, divenne un’arma usata dai governi per rafforzare la loro politica di potenza.
Era un modo per accendere lo spirito di competizione fra gli Stati e infondere nei cittadini la convinzione della superiorità del proprio Paese: significò, insomma, creare divisioni, individuare nel vicino uno straniero o, peggio, un nemico. Sorse così il nazionalismo: la violenta rivendicazione della propria supremazia su altre nazioni.
Il nazionalismo alimenta l’imperialismo
Per i nazionalisti solo gli uomini più coraggiosi e valorosi potevano assumere il comando dello Stato e guidare la massa dei cittadini. Esso sostenevano che le nazioni forti avessero diritto di sottomettere le nazioni deboli.
1.3 – Gli obbiettivi dell’imperialismo
L’imperialismo ha obbiettivi economici
Le ragioni che spinsero gli Stati industrializzati a sottomettere numerosi Paesi erano principalmente di carattere economico. Le nuove terre conquistate da un lato avrebbero garantito la fornitura di materie prime, dall’altro avrebbero potuto costruire un mercato cui destinare le merci prodotte.
Le colonie, dunque, dovevano contribuire alla ricchezza del Paese dominante.
La produzione agricola venne limitata e sostituita dalla coltivazione in immense piantagioni di pochi o di un solo prodotto agricolo (monocoltura) destinato all’esportazione: cacao, caffè, arachidi ecc.
In questo modo lo Stato colonizzatore aumentava la sua ricchezza, mentre le sue colonie non avevano più possibilità di sviluppo economico autonomo.
Fonte: Dalla storia fino a te 3
Riassunto fatto da me ^^
E' stato un consiglio della mia professoressa, e ho intenzione di seguirlo ^^
Come già detto, è un riassunto di terza media.
La nascita dell’imperialismo
1.1 - Dal colonialismo all’imperialismo
Il colonialismo europeo
Dopo le scoperte geografiche avvenute tra il XV e il XVI secolo alcuni Stati europei avevano fondato colonie nei nuovi territori scoperti sottomettendo le popolazioni locali.
Questo processo di colonizzazione aveva portato alla creazione di imperi coloniali come quello spagnolo nell’America meridionale.
Nella prima metà dell’Ottocento il colonialismo europeo era legato alla Gran Bretagna e alla Francia, mentre la Spagna aveva perso le sue colonie nell’America latina.
Che cos’è l’imperialismo
Verso le fine del secolo, però, il processo di colonizzazione assunse caratteristiche che lo differenziarono dal colonialismo precedente:
· Coinvolse il mondo intero;
· Fu basato sulla conquista militare e la sottomissione politica ed economica;
· Puntò al dominio di intere regioni.
Questa nuova forma di colonialismo è stata chiamata dagli storici imperialismo.
1.2 – L’ideologia dell’imperialismo
Si fanno strada le teorie razziste
Si diffuse la convinzione che i popoli di razza bianca fossero superiori agli altri e che quindi avessero il diritto e il dovere d’imporre il proprio dominio, di guidare e civilizzare il resto del mondo. Le teorie razziste vennero usate per giustificare il duro sfruttamento che i “civili” popoli europei imposero a intere popolazioni asiatiche e africane.
Dall’idea di nazione al nazionalismo
Nella prima metà dell’Ottocento l’idea di nazione si diffuse in Europa e al di là dell’Oceano Atlantico.
Questa idea di nazione, legata alle idee di libertà e di indipendenza, divenne un’arma usata dai governi per rafforzare la loro politica di potenza.
Era un modo per accendere lo spirito di competizione fra gli Stati e infondere nei cittadini la convinzione della superiorità del proprio Paese: significò, insomma, creare divisioni, individuare nel vicino uno straniero o, peggio, un nemico. Sorse così il nazionalismo: la violenta rivendicazione della propria supremazia su altre nazioni.
Il nazionalismo alimenta l’imperialismo
Per i nazionalisti solo gli uomini più coraggiosi e valorosi potevano assumere il comando dello Stato e guidare la massa dei cittadini. Esso sostenevano che le nazioni forti avessero diritto di sottomettere le nazioni deboli.
1.3 – Gli obbiettivi dell’imperialismo
L’imperialismo ha obbiettivi economici
Le ragioni che spinsero gli Stati industrializzati a sottomettere numerosi Paesi erano principalmente di carattere economico. Le nuove terre conquistate da un lato avrebbero garantito la fornitura di materie prime, dall’altro avrebbero potuto costruire un mercato cui destinare le merci prodotte.
Le colonie, dunque, dovevano contribuire alla ricchezza del Paese dominante.
La produzione agricola venne limitata e sostituita dalla coltivazione in immense piantagioni di pochi o di un solo prodotto agricolo (monocoltura) destinato all’esportazione: cacao, caffè, arachidi ecc.
In questo modo lo Stato colonizzatore aumentava la sua ricchezza, mentre le sue colonie non avevano più possibilità di sviluppo economico autonomo.
Fonte: Dalla storia fino a te 3
Riassunto fatto da me ^^