Le grandi potenze in Europa tra i due secoli
3.1 – La Gran Bretagna
Liberali e Conservatori
In Gran Bretagna, sotto il regno della regina Vittoria (1837-1901), la vita politica del Paese fu caratterizzata dal confronto tra due parti politiche: i liberali e i conservatori. I governi a guida liberale si proponevano di estendere i diritti politici a una parte più ampia di popolazione e volevano garantire a tutti i cittadini i diritti civili. Allargarono il diritto di voto e resero obbligatoria l’istruzione elementare per tutti.
I governi conservatori alla guida del Paese dal 1886 al 1905, diressero i loro sforzi all’ampliamento dell’impero coloniale.
Le riforme inglesi del primo Novecento
Con il ritorno dei liberali al governo si realizzarono in Gran Bretagna importanti riforme sociali:
· La giornata lavorativa fu fissata a otto ore.
· Ai lavoratori fu concessa una pensione e un’assicurazione contro le malattie e la disoccupazione.
· Ai bambini fu garantita l’assistenza medica gratuita
Già nel 1868 era nato in Gran Bretagna il primo sindacato a livello nazionale (il Tuc Trade unions congress) e nel 1906 esso fu affiancato dal Partito laburista.
Trade unions e Partito laburista sostennero gli interessi delle masse lavoratrici.
3.2 – La Francia
Una situazione di instabilità
Dal 1870, anno della sconfitta nella guerra contro la Prussia e della resa dell’imperatore Napoleone III, la Francia era ritornata a essere una repubblica.
I francesi furono costretti a pagare enormi somme di denaro alla Germania a titolo di risarcimento. In politica estera s’intraprese l’espansione imperialista.
3.3 – La Germania
Una grande potenza con una forte guida
La Germania raggiunse l’unificazione nel 1871 e si costituì l’Impero tedesco. Da quell’anno fino al 1888 la politica dell’impero fu dominata dal cancelliere Otto von Bismarck. Bismarck a partire dal 1878 realizzò un programma di riforme sociali che prevedeva un sistema di assicurazioni obbligatorie sugli infortuni, le malattie e la vecchiaia. Bismarck si mostrò ostile anche al movimento cattolico perché vedeva in esso una minaccia alla compattezza dello Stato.
L’equilibrio bismarckiano
Bismarck riteneva che lo Stato tedesco dovesse affermarsi come il garante dell’equilibrio in Europa e diventare l’arbitro nei conflitti tra gli Stati europei.
Nel 1878 questa strategia ottenne un grande successo al congresso di Berlino dove vennero decise le sorti della penisola balcanica. Sia l’Austria sia la Russia avevano mire sui Balcani ed entrambe intendevano allargare i loro imperi; l’abile azione del cancelliere tedesco riuscì a evitare che la rivalità fra i due imperi degenerasse in un conflitto.
Lezioni Precedenti:
http://www.sciax2.it/forum/scuola-lavoro/storia-lezione-2-a-549383.html
http://www.sciax2.it/forum/scuola-lavoro/storia-lezione-1-a-549371.html
3.1 – La Gran Bretagna
Liberali e Conservatori
In Gran Bretagna, sotto il regno della regina Vittoria (1837-1901), la vita politica del Paese fu caratterizzata dal confronto tra due parti politiche: i liberali e i conservatori. I governi a guida liberale si proponevano di estendere i diritti politici a una parte più ampia di popolazione e volevano garantire a tutti i cittadini i diritti civili. Allargarono il diritto di voto e resero obbligatoria l’istruzione elementare per tutti.
I governi conservatori alla guida del Paese dal 1886 al 1905, diressero i loro sforzi all’ampliamento dell’impero coloniale.
Le riforme inglesi del primo Novecento
Con il ritorno dei liberali al governo si realizzarono in Gran Bretagna importanti riforme sociali:
· La giornata lavorativa fu fissata a otto ore.
· Ai lavoratori fu concessa una pensione e un’assicurazione contro le malattie e la disoccupazione.
· Ai bambini fu garantita l’assistenza medica gratuita
Già nel 1868 era nato in Gran Bretagna il primo sindacato a livello nazionale (il Tuc Trade unions congress) e nel 1906 esso fu affiancato dal Partito laburista.
Trade unions e Partito laburista sostennero gli interessi delle masse lavoratrici.
3.2 – La Francia
Una situazione di instabilità
Dal 1870, anno della sconfitta nella guerra contro la Prussia e della resa dell’imperatore Napoleone III, la Francia era ritornata a essere una repubblica.
I francesi furono costretti a pagare enormi somme di denaro alla Germania a titolo di risarcimento. In politica estera s’intraprese l’espansione imperialista.
3.3 – La Germania
Una grande potenza con una forte guida
La Germania raggiunse l’unificazione nel 1871 e si costituì l’Impero tedesco. Da quell’anno fino al 1888 la politica dell’impero fu dominata dal cancelliere Otto von Bismarck. Bismarck a partire dal 1878 realizzò un programma di riforme sociali che prevedeva un sistema di assicurazioni obbligatorie sugli infortuni, le malattie e la vecchiaia. Bismarck si mostrò ostile anche al movimento cattolico perché vedeva in esso una minaccia alla compattezza dello Stato.
L’equilibrio bismarckiano
Bismarck riteneva che lo Stato tedesco dovesse affermarsi come il garante dell’equilibrio in Europa e diventare l’arbitro nei conflitti tra gli Stati europei.
Nel 1878 questa strategia ottenne un grande successo al congresso di Berlino dove vennero decise le sorti della penisola balcanica. Sia l’Austria sia la Russia avevano mire sui Balcani ed entrambe intendevano allargare i loro imperi; l’abile azione del cancelliere tedesco riuscì a evitare che la rivalità fra i due imperi degenerasse in un conflitto.
Lezioni Precedenti:
http://www.sciax2.it/forum/scuola-lavoro/storia-lezione-2-a-549383.html
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