- 24 Dicembre 2007
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C'è una strage di cuccioli di capriolo in Alto Adige, uccisi dalle motofalciatrici durante il lavoro nei campi. «È una strage», ha detto al giornale "Alto Adige" Andreas Colli, responsabile della riserva di caccia di Castelrotto: quarantuno caprioli mutilati dalle falciatrici nell’ultimo mese nella sua zona di competenza. Almeno mille cuccioli uccisi in tutta la provincia.
«È una tragedia. Dall’erba appena tagliata - dice il guardiacaccia - arriva un lamento, simile a un fischio. I caprioli giacciono lì e piangono. Immobili in una pozza di sangue. Al posto delle zampe solo brandelli di carne». «Sentire i lamenti - dice - è straziante. Sono indifesi e siamo costretti ad abbatterli. Non resta altro da fare, purtroppo». «Ho chiesto ai contadini - dice l’uomo - di avvisarci prima del taglio dell’erba, così potevamo stanare i cuccioli». I piccoli si rifugiano nei campi per sfuggire ai predatori. Restano lì, invisibili agli occhi e all’olfatto. I caprioli, infatti, hanno ancora le macchie bianche sul pelo, segno dell’assenza di odore. Quest’estate, però, la natura ha giocato d’anticipo: i temporali hanno fatto crescere velocemente l’erba e i contadini sono stati costretti a tagliarla prima.
Fonte: La Stampa