Struzzo
L'ambiente in cui vive ha determinato un adattamento eccezionale in questo uccello, il più grande tra gli uccelli, che arriva a pesare più di 130 chili. Il lungo collo che gli consente di arrivare a una statura di ben due metri e mezzo, la mobilità del capo e la vista finissima gli permettono di avvistare dall'alto e da lontano eventuali pericoli. Le sue lunghe zampe gli permettono una velocità che può arrivare a 70 chilometri all'ora, di norma più che sufficiente a fuggire dai predatori.
E' provvisto di ali dalle lunghe penne, e anche di coda, ma questi organi non gli servono per volare; sono forse l'eredità di uccelli antichi da cui si è evoluto e che potevano ancora volare.
Dopo qualche mese dalla nascita, i piccoli vengono abbandonati dalla madre.
L'habitat - Lo struzzo predilige gli spazi aperti, dove può guardare lontano e correre senza incontrare ostacoli. Si nutre sia di vegetali che di piccoli animali.
Vita di gruppo - Gli struzzi non vivono soli, ma in gruppi di numero variabile. Mentre cercano il cibo, almeno un individuo rimane di guardia scrutando l'orizzonte alla ricerca di nemici, per lo più ghepardi e leoni.
Gli occhi dello struzzo sono dotati di lunghe ciglia, che li proteggono sia dal sole africano che dalla polvere sollevata dal vento.
I nidi - Sono costituiti da piccoli avvallamenti scavati nel terreno sabbioso e ricoperti di materiale morbido. La femmina cova di giorno, mimetizzandosi perfettamente per il suo colore grigio, mentre il maschio dal piumaggio prevalentemente nero, si occupa della cova durante la notte.
Le femmine depongono in un nido comune da tre a otto uova a testa, che covano a turno. Ogni uovo pesa più di un chilo e mezzo; il guscio è molto resistente.
Il becco - E' breve, piatto e molto robusto. Non è specializzato per un particolare cibo, ma serve sia per brucare l'erba e altri vegetali, che per afferrare insetti, piccoli mammiferi o serpentelli.
Per rompere il guscio e poter uscire, il pulcino impiega anche una giornata intera.
Foto
Fonte mia
L'ambiente in cui vive ha determinato un adattamento eccezionale in questo uccello, il più grande tra gli uccelli, che arriva a pesare più di 130 chili. Il lungo collo che gli consente di arrivare a una statura di ben due metri e mezzo, la mobilità del capo e la vista finissima gli permettono di avvistare dall'alto e da lontano eventuali pericoli. Le sue lunghe zampe gli permettono una velocità che può arrivare a 70 chilometri all'ora, di norma più che sufficiente a fuggire dai predatori.
E' provvisto di ali dalle lunghe penne, e anche di coda, ma questi organi non gli servono per volare; sono forse l'eredità di uccelli antichi da cui si è evoluto e che potevano ancora volare.
Dopo qualche mese dalla nascita, i piccoli vengono abbandonati dalla madre.
L'habitat - Lo struzzo predilige gli spazi aperti, dove può guardare lontano e correre senza incontrare ostacoli. Si nutre sia di vegetali che di piccoli animali.
Vita di gruppo - Gli struzzi non vivono soli, ma in gruppi di numero variabile. Mentre cercano il cibo, almeno un individuo rimane di guardia scrutando l'orizzonte alla ricerca di nemici, per lo più ghepardi e leoni.
Gli occhi dello struzzo sono dotati di lunghe ciglia, che li proteggono sia dal sole africano che dalla polvere sollevata dal vento.
I nidi - Sono costituiti da piccoli avvallamenti scavati nel terreno sabbioso e ricoperti di materiale morbido. La femmina cova di giorno, mimetizzandosi perfettamente per il suo colore grigio, mentre il maschio dal piumaggio prevalentemente nero, si occupa della cova durante la notte.
Le femmine depongono in un nido comune da tre a otto uova a testa, che covano a turno. Ogni uovo pesa più di un chilo e mezzo; il guscio è molto resistente.
Il becco - E' breve, piatto e molto robusto. Non è specializzato per un particolare cibo, ma serve sia per brucare l'erba e altri vegetali, che per afferrare insetti, piccoli mammiferi o serpentelli.
Per rompere il guscio e poter uscire, il pulcino impiega anche una giornata intera.
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