- 31 Marzo 2012
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Balotelli a France Football: "Pochi hanno il mio talento. Mi sento italiano, ma sono fiero delle mie origini africane: è una fortuna essere nero. L'Europeo? Per me è l'appuntamento più importante. Raffaella? Non bisogna legarsi alle persone prima di conoscerle bene..."
“Si, penso di essere un genio”. Titola così la prima intervista a France Football di Mario Balotelli. Una lunga confessione a cuore aperto, per raccontare la complessità del personaggio e la semplicità del ragazzo che in fondo, se non è in campo, “ha sempre il sorriso” sulle labbra. Nonostante tutto.
INDISTRUTTIBILE — Nonostante, per esempio, le tante operazioni chirurgiche che ne hanno cadenzato i primi mesi di vita: “Siamo tutti distruttibili – dice Balotelli, evitando di entrare nel dettaglio – ma penso di essere difficile da abbattere”. Più forte anche del razzismo: “Siamo nel 2012, non dovrebbe più esserci, ma se qualcuno mi lancia delle banane per strada, come a Roma nel 2009, lo uccido. Sono fiero di essere italiano, anche se non capisco perché mi abbiano dato un passaporto solo a 18 anni. Ma sono fiero anche delle mie origini africane. Penso sia una fortuna essere nero”.
A TESTA ALTA — Balotelli poi si descrive come bambino, adolescente e adulto contemporaneamente: “E adulto lo sono in campo e quando si parla di cose serie”. Lo spirito adolescente, ribelle, emerge invece quando il giocatore rivendica diversità: “Se ne trovi un altro come me ti pago la cena”. Ne sa qualcosa Mancini: “Uno che mi dà fiducia, a cui sono molto legato e che mi apprezza anche nella difficoltà come Prandelli”. Con cui, l’attaccante del Manchester City va al suo primo Europeo: “Spero sia il primo di una lunga serie. Per me è l’appuntamento più importante, dove voglio fare grandi partite e che la Nazionale faccia grandi partite. E se dobbiamo farci eliminare, dovrà essere a testa alta”.
TALENTO E AMORE — E con il talento “divino” di Balotelli: “Penso che siano pochi quelli che hanno il mio talento e che possano quindi giudicarmi.Il talento che Dio mi ha dato è bello, magnifico, ma difficile da tenere, perché sei sempre confrontato a persone pronte a giudicarti. Non è facile, ma non è un dramma”. Inevitabile quindi che le storie finiscano sui tabloid, quasi tutte false a suo dire, o quelle d'amore che finiscono male: "L'ultima storia d'amore è stata bella ma è finita male. Mi ha fatto capire che non bisogna legarsi a certe persone prima di conoscerle bene. Non sono mai stato fortunato in amore, non ho trovato la persona giusta, ma sogno di diventare papà".
FUTURO — E il fan assoluto di Ronaldo, “il brasiliano”, sogna anche il pallone d’oro e dice al giornalista di France Football che lo intervista: “Spero che la prossima volta che verrai da me, sarà per portarmelo”. Poi Balotelli guarda al futuro: “Mi piacerebbe restare a Manchester, ma chiedete al mio procuratore”. E alla fine sceglie quasi da sé il titolo dell'intervista: “Puoi mettere “Penso di essere un genio”, anche se non mi considero ribelle. Ma non dovresti chiedermelo, perché queste cose lo si chiedono solo a chi non pensa di esserlo”.
“Si, penso di essere un genio”. Titola così la prima intervista a France Football di Mario Balotelli. Una lunga confessione a cuore aperto, per raccontare la complessità del personaggio e la semplicità del ragazzo che in fondo, se non è in campo, “ha sempre il sorriso” sulle labbra. Nonostante tutto.
INDISTRUTTIBILE — Nonostante, per esempio, le tante operazioni chirurgiche che ne hanno cadenzato i primi mesi di vita: “Siamo tutti distruttibili – dice Balotelli, evitando di entrare nel dettaglio – ma penso di essere difficile da abbattere”. Più forte anche del razzismo: “Siamo nel 2012, non dovrebbe più esserci, ma se qualcuno mi lancia delle banane per strada, come a Roma nel 2009, lo uccido. Sono fiero di essere italiano, anche se non capisco perché mi abbiano dato un passaporto solo a 18 anni. Ma sono fiero anche delle mie origini africane. Penso sia una fortuna essere nero”.
A TESTA ALTA — Balotelli poi si descrive come bambino, adolescente e adulto contemporaneamente: “E adulto lo sono in campo e quando si parla di cose serie”. Lo spirito adolescente, ribelle, emerge invece quando il giocatore rivendica diversità: “Se ne trovi un altro come me ti pago la cena”. Ne sa qualcosa Mancini: “Uno che mi dà fiducia, a cui sono molto legato e che mi apprezza anche nella difficoltà come Prandelli”. Con cui, l’attaccante del Manchester City va al suo primo Europeo: “Spero sia il primo di una lunga serie. Per me è l’appuntamento più importante, dove voglio fare grandi partite e che la Nazionale faccia grandi partite. E se dobbiamo farci eliminare, dovrà essere a testa alta”.
TALENTO E AMORE — E con il talento “divino” di Balotelli: “Penso che siano pochi quelli che hanno il mio talento e che possano quindi giudicarmi.Il talento che Dio mi ha dato è bello, magnifico, ma difficile da tenere, perché sei sempre confrontato a persone pronte a giudicarti. Non è facile, ma non è un dramma”. Inevitabile quindi che le storie finiscano sui tabloid, quasi tutte false a suo dire, o quelle d'amore che finiscono male: "L'ultima storia d'amore è stata bella ma è finita male. Mi ha fatto capire che non bisogna legarsi a certe persone prima di conoscerle bene. Non sono mai stato fortunato in amore, non ho trovato la persona giusta, ma sogno di diventare papà".
FUTURO — E il fan assoluto di Ronaldo, “il brasiliano”, sogna anche il pallone d’oro e dice al giornalista di France Football che lo intervista: “Spero che la prossima volta che verrai da me, sarà per portarmelo”. Poi Balotelli guarda al futuro: “Mi piacerebbe restare a Manchester, ma chiedete al mio procuratore”. E alla fine sceglie quasi da sé il titolo dell'intervista: “Puoi mettere “Penso di essere un genio”, anche se non mi considero ribelle. Ma non dovresti chiedermelo, perché queste cose lo si chiedono solo a chi non pensa di esserlo”.
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