- 20 Novembre 2011
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Mercantile panamense perde liquidi per una falla o un errore L'Arpa: «Sversamento ancora in atto», in azione anche i sub..
MILANO - Diverse tonnellate di carburante, forse 20, si sono riversate nel mar Grande a Taranto, vicino al porto. L'incidente a una nave battente bandiera panamense, avvenuto nella notte, probabilmente è stato provocato da una falla che si è creata a bordo. A dare l'allarme giovedì mattina alla Capitaneria di porto è stato l'equipaggio di un'altra unità navale che era ormeggiata nei pressi del mercantile.
800 METRI QUADRATI - In mare si è formata una chiazza di circa 800 metri quadrati in corrispondenza del terzo sporgente. Mezzi della Capitaneria di porto, con il supporto della società Ecotaras, hanno circoscritto la zona e iniziato le operazioni di bonifica circoscrivendo la zona interessata dallo sversamento. Presente anche personale dell'Arpa - Agenzia regionale protezione ambiente - per le analisi del materiale riversato in mare: 8 tonnellate sarebbero state già recuperate. La nave stava effettuando operazioni di scarico di materiale destinato alla zona industriale in un bacino che sarebbe sotto il controllo del gruppo industriale Ilva.
I SUB - Il personale specializzato della Capitaneria di porto ha effettuato una immersione per capire l'entità del danno allo scafo, e avrebbe rilevato la presenza di alcune griglie sporche di olio carburante.
«SVERSAMENTO ANCORA IN ATTO» - Il direttore dell'Arpa pugliese, Giorgio Assennato, ha riferito nel primo pomeriggio di giovedì all'agenzia Adnkronos che «lo sversamento di greggio è ancora in corso, fino a quando la sorgente non verrá bloccata la chiazza di petrolio tenderá ad allargarsi. Tutte le procedure di contenimento sono state attivate». Per completare le operazioni di bonifica ci vorranno alcuni giorni.
Fonte consultata: corrieredellasera.it
MILANO - Diverse tonnellate di carburante, forse 20, si sono riversate nel mar Grande a Taranto, vicino al porto. L'incidente a una nave battente bandiera panamense, avvenuto nella notte, probabilmente è stato provocato da una falla che si è creata a bordo. A dare l'allarme giovedì mattina alla Capitaneria di porto è stato l'equipaggio di un'altra unità navale che era ormeggiata nei pressi del mercantile.
800 METRI QUADRATI - In mare si è formata una chiazza di circa 800 metri quadrati in corrispondenza del terzo sporgente. Mezzi della Capitaneria di porto, con il supporto della società Ecotaras, hanno circoscritto la zona e iniziato le operazioni di bonifica circoscrivendo la zona interessata dallo sversamento. Presente anche personale dell'Arpa - Agenzia regionale protezione ambiente - per le analisi del materiale riversato in mare: 8 tonnellate sarebbero state già recuperate. La nave stava effettuando operazioni di scarico di materiale destinato alla zona industriale in un bacino che sarebbe sotto il controllo del gruppo industriale Ilva.
I SUB - Il personale specializzato della Capitaneria di porto ha effettuato una immersione per capire l'entità del danno allo scafo, e avrebbe rilevato la presenza di alcune griglie sporche di olio carburante.
«SVERSAMENTO ANCORA IN ATTO» - Il direttore dell'Arpa pugliese, Giorgio Assennato, ha riferito nel primo pomeriggio di giovedì all'agenzia Adnkronos che «lo sversamento di greggio è ancora in corso, fino a quando la sorgente non verrá bloccata la chiazza di petrolio tenderá ad allargarsi. Tutte le procedure di contenimento sono state attivate». Per completare le operazioni di bonifica ci vorranno alcuni giorni.
Fonte consultata: corrieredellasera.it
